(Adnkronos) - La Legge di Bilancio attesa in Parlamento il prossimo autunno dipenderà in gran parte "dagli accordi sulle nuove regole fiscali" a livello europeo e "la possibilità di un'intesa è legata essenzialmente alle posizioni che assumeranno quattro Paesi: la Germania da un lato; Spagna, Francia e Italia dall'altro".
Lo scrive l'economista Francesco Giavazzi nel suo editoriale pubblicato oggi sul Corriere della Sera.
Per l'ex consigliere economico del governo Draghi, "se Spagna, Francia e Italia trovassero un'intesa", i tedeschi "non avrebbero la forza di bloccarla". Eppure, osserva Giavazzi, "quest'intesa non si trova" perché "per troppi mesi, nel nostro Paese si è sottovalutata l'importanza che avrebbe riuscire a tessere una tela - e quanta forza ne deriverebbe per l'Italia in Europa". Secondo l'economista "sarebbe un peccato sprecare un'occasione così grande - l'accordo di tre Paesi importanti in grado di cambiare gli equilibri europei - per limitarsi a modificare qualche regola fiscale. La vera partita è più ambiziosa. E non irraggiungibile".
"La transizione verde e digitale - prosegue - così come una Difesa europea condivisa richiederanno fonti di finanziamento comuni, come in parte è avvenuto con il Pnrr, perché nessun Paese, forse tranne la Germania, è abbastanza grande per raggiungere questo obiettivo da solo. È utopistico pensare che l'Italia, abbandonate le velleità identitarie, si metta a capo di un simile progetto?", si chiede infine Giavazzi.