Veronica Lario: "Dopo divorzio da Berlusconi momenti dolorosi, difficile combattere potere e stampa piegata"
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Veronica Lario: "Dopo divorzio da Berlusconi momenti dolorosi, difficile combattere potere e stampa piegata"

Politica
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(Adnkronos) - Quindici anni di silenzio, dopo il rumoroso divorzio da Silvio Berlusconi nel 2009. Veronica Lario, ex moglie del Cavaliere, ospite di 'A cena da Maria Latella' in onda domani alle 21 su Skytg24, si racconta. In questo lungo tempo “inizialmente mi sono dedicata a una grande passione, i cavalli, una passione sempre avuta ma

che non avevo mai pensato di coltivare. Improvvisamente, dopo la separazione, ho deciso di iniziare a montare. Ho iniziato a 55 anni: quando tutti smettono, io ho cominciato. Mi è servito molto, ho utilizzato gran parte di quel che si dice dell’ippoterapia”, a cominciare dalla “pace e dalla tranquillità. Mi ha aiutato tanto in momenti difficili e dolorosi, nei quali era meglio chiudersi in se stessi piuttosto che aprirsi”.  

“Ho cominciato per seguire i miei nipoti – racconta ancora Lario -, poi sono rimasta sola a montare a cavallo. Tutti hanno smesso, io ho continuato”, ha raccontato l'ex moglie del Cavaliere, per la prima volta ospite di una trasmissione tv e alla sua prima uscita pubblica dopo il divorzio. 

Ci sono stati momenti, dopo il divorzio, in cui è stata descritta come una supermiliardaria, “in realtà, non è stato nulla di tutto questo, c’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto, che ho rispettato, e oggi sono una persona normale, un’imprenditrice”, ha affermato Lario. E ripercorrendo il post 2009, ha spiegato: “Diciamo che finito questo momento per me davvero molto complesso, mi sono chiesta se era possibile ricominciare, per la mia vita e per delle scelte personale. In un certo momento ho pensato che per me non ci fosse più nulla, mi era stato negato un diritto, ho pensato ‘forse ha vinto il potere’. Ma mi sono detta non ho finito e ci ho provato”. Della start-up sull’intelligenza artificiale che la vede alla guida, i “figli sono sorpresi – racconta - ma questo non mi vieta di colloquiare con loro, anzi è motivo di confronto”. Chi tra loro è il più interessato? “Sicuramente Barbara”, risponde. 

“No, non è vero” che il ruolo da first lady l’abbia sempre poco affascinata: “I personaggi passati nei salotti di Silvio Berlusconi erano sempre di grande livello, sia imprenditori che uomini di Stato o di governo. Devo dire di averne sempre subito il fascino, ma poi, più di quello, non ho mai pensato di trovarmi uno spazio all’interno di quelle dinamiche che non mi appartenevo. Rispettavo un ruolo, farlo al meglio significava anche fare un passo indietro”, ha raccontato ancora. 

“Sono passata dall’essere una velina ingrata al Tribunale di Milano che mi ha negato tutti i diritti. E’ stato un salto, un salto di 10 anni in cui mi sono sentita un po’ vessata. Cosa facevo? Subivo, è difficile combattere contro il potere e la stampa, soprattutto quando la stampa è piegata al potere. L’unica cosa che potevo fare era qualche passo indietro, e quelli ho imparato a farli bene, forse dall’equitazione…", ha detto ancora Lario aggiungendo: “Non ho motivo di essere ricattabile, perché non porto con me nessun segreto. Non ho segreti sulle imprese di Berlusconi o sulla vita a parte di Berlusconi, quindi posso dire quel che penso indipendentemente dal mio passato. Il mio passato non ha segreti”.  

Tre momenti di questi 15 anni trascorsi dopo il divorzio da Silvio Berlusconi? Indicarne “tre è difficile, è stata tutta un’altalena di momenti: da un lato la speranza di ricongiungermi in modo equilibrato con la mia famiglia, in altri momenti la speranza la perdevo. Sono stata molto vicina ai miei figli e loro vicini a me”, in tutto “un susseguirsi di vicende familiari. I momenti sono stati tutti molto belli perché ho avuto la mia famiglia e i figli tanto vicini. Se vuoi proprio un momento meno edificante, non ho potuto partecipare alle lauree dei miei figli perché in due eravamo troppi e ho preferito fare un passo indietro”.  

“Le guerre mi spaventano, e apro e chiudo una parentesi: mi spaventano perché sono nata 10 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ho sentito tanti racconti e storie, anche della mia famiglia che viveva vicino Marzabotto”, racconti “sempre sentiti e vissuti in maniera drammatica. La guerra è un discorso a parte”. Quanto ai giovani, loro “hanno un futuro”, fatto anche di “dimensioni nuove come il metaverso. Per cui penso molto positivo” per le nuove generazioni, ha detto ancora Lario. 

“Io ho una finestra ideale, quando la apro la mattina vedo il futuro. Poi ho una finestra alle mie spalle, ma la apro poco. Sono sempre pronta a guardare la finestra che mi fa vedere il futuro”, ha concluso. 

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