Bufera per post su Balzerani, Di Cesare: "Stupita, rimosso perché frainteso"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Bufera per post su Balzerani, Di Cesare: "Stupita, rimosso perché frainteso"

Politica
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "Ho pubblicato questo post subito dopo aver saputo della morte della Balzerani, questa bufera che si è sollevata mi ha sconcertato". E' quanto ha detto all'Adnkronos Donatella Di Cesare, docente di filosofia teoretica alla Sapienza di Roma e autrice di un post di addio alla brigatista Barbara Balzerani, poi cancellato, su

cui si è scatenata una vera e propria bufera mediatica. "Non ho mai condiviso i metodi violenti, tutto quello che ho fatto o scritto, e il mio stesso insegnamento, dimostrano la mia più assoluta lontananza. Ritengo sia importante, sempre, il confronto aperto, democratico: nulla si risolve con la violenza".  

Nel post "ho ricordato quella trasformazione radicale che molti di noi volevano negli anni '70, un mondo diverso senza ingiustizie e senza guerre". Del resto, "ho molta difficoltà a stigmatizzare gli anni '70 come anni di piombo perché c'è stato in Italia molto altro - continua -. Ma nulla si risolve con le armi e con la violenza e l'ho detto più volte, anche intervenendo contro la guerra. Ho ricordato quel cambiamento che molti volevano, semplicemente questo. Se lo ho poi cancellato è perché ho visto che non solo veniva frainteso, ma veniva anche utilizzato per scatenare una polemica: mi inquieta se ci sono esponenti politici o di partiti che vanno in cerca di pretesti per colpire alcune persone in particolare o quelli che la pensano diversamente".  

A chi contesta la mancata distanza dai metodi usati dalla Balzerani e dagli altri brigatisti in nome di quella agognata trasformazione radicale, Di Cesare risponde: "Ho usato la parola 'vie', sinonimo di metodi", proprio per questo motivo.  

(di Silvia Mancinelli) 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.