M5S, 'micro deroga' manda in tilt eletti: ondata di sms a Grillo che ci ripensa
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

M5S, 'micro deroga' manda in tilt eletti: ondata di sms a Grillo che ci ripensa

Politica
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - La deroga sul doppio mandato lui, Beppe Grillo, non l'avrebbe mai voluta: perché è una regola aurea del Movimento, potenziale pietra tombale sulla creatura creata con Gianroberto Casaleggio. Fino a sabato scorso, racconta chi lo ha sentito in questi giorni, nessuno spiraglio dal garante e fondatore - che invitava

anche a 'sistemare' gli 'scaduti' con contratti ad hoc nella scuola di formazione M5S- poi, una telefonata dopo l'altra, qualche spiraglio nella giornata di domenica sembrava essersi aperto, su una 'micro deroga' - pensata dai vertici pentastellati - che salvasse meno del 10% degli eletti con due mandati alle spalle, fissata per l'esattezza al 5%, raccontano alcuni beninformati all'Adnkronos. Così da salvare una piccola pattuglia di fedelissimi, Roberto Fico e Paola Taverna, passando da Vito Crimi e Alfonso Bonafede, i nomi più gettonati per il 'salvataggio'. 

Ma i dubbi di Grillo non erano ancora del tutto fugati, e dover correre contro il tempo per le primarie in Sicilia a favore di Giancarlo Cancelleri -visto con fumo negli occhi dal fondatore del Movimento - non gli andava a genio nemmeno un po'. Complice l'ondata di messaggi di peones e parlamentari esclusi dal potenziale 'cerchio magico' di favoriti, Grillo sarebbe tornato alla sua convinzione iniziale: nessuna deroga, la regola dei due mandati non si tocca.  

E oggi lo ha detto forte e chiaro nella riunione con i parlamentari M5S, nonostante ambienti vicino a Conte sostenessero, subito dopo il faccia a faccia tra i due, che la decisione su un'eventuale deroga sarebbe stata assunta solo dopo il confronto tra gli eletti e il garante, tornando sul tavolo dell'ex premier e Grillo. Grillo invece è parso non volerne discutere: d'altronde il garante è lui ed è chiamato a vigilare sulle regole. Tanto più su quello che ha etichettato come un "principio fondante" del Movimento. "Bene così - dice un eletto al secondo giro in Parlamento subito dopo la riunione con Grillo - se avesse aperto alla micro deroga mi sarei fatto esplodere. E' giusto muoia Sansone con tutti i filistei, almeno questo...". 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.