(Adnkronos) - Dopo i tre voti senza quorum di ieri, la Camera dei deputati tornerà oggi a riunirsi per tentare di eleggere il suo presidente a partire dalle 10.30. Con l'elezione del presidente del Senato senza la partecipazione di Forza Italia e grazie al soccorso dell'opposizione, oggi a a Montecitorio si gioca dunque un'altra partita
Già ieri il capogruppo uscente di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, aveva spiegato che il partito avrebbe dato l'ok al leghista (''ritengo di sì''). Chi invece non nascondeva una vena polemica era il collega di partito Alessandro Cattaneo, papabile ministro, che spiegava: "Non è un problema di nomi. Noi non personalizziamo e non mettiamo veti, noi...''.
In casa Fi, del resto, pesa ancora il 'no' di Meloni all'upgrade governativo della fedelissima di Arcore Ronzulli, anche per un dicastero di fascia medio-bassa, tipo le Politiche Ue. E queste resistenze da parte di via della Scrofa su alcuni nomi indicati dal Cav avrebbero portato gli azzurri a valutare persino la possibilità di presentarsi separati alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo esecutivo. Un'ipotesi che però, raccontano, ha diviso Forza Italia, ormai ridotta a due correnti - i filo-ronzulliani e i parlamentari vicini ad Antonio Tajani. Un'opzione che certo non piace a Meloni, che interpellata in proposito stasera all'uscita di Montecitorio ieri ha tagliato corto così: ''Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni''. Più secca la Lega: “Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle”.
PD VOTA GUERRA, TERZO POLO RICHETTI - Il Pd scriverà il nome di Maria Cecilia Guerra sulla scheda per la elezione del presidente della Camera. Un nome, quello della sottosegretaria al Mef di bandiera, da offrire a tutte le opposizioni come scelta condivisa. La scelta emerge dalla riunione del gruppo Pd di Montecitorio riunito in questo momento con Enrico Letta.
"Orgoglioso di votare Maria Cecilia Guerra alla Presidenza della Camera. Una persona seria. Un messaggio chiaro alla destra che propone con La Russa e Fontana un’idea di Paese regressiva: i nostri valori non sono negoziabili", scrive quindi su Twitter il deputato e coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto.
Il Terzo polo, Iv e Azione, scriverò invece il nome di Matteo Richetti sulla scheda. Lo si apprende da fonti dei due partiti.
"Guerra? Noi siamo per la pace…”. Risponde ai cronisti con una battuta Giuseppe Conte, arrivando a Montecitorio sul nome fatto dal Pd. “Decidiamo ora…”, ha aggiunto, prima della riunione con i deputati M5S sulla linea da tenere.
IL VOTO DI IERI ALLA CAMERA - Nel primo voto le schede bianche sono state 369, 4 voti per il leghista Riccardo Molinari, 3 per Enrico Letta. Le schede nulle sono state 10. A vuoto anche la seconda votazione con 375 schede bianche. Una nuova 'fumata nera' alla terza votazione: 357 schede bianche. La seduta è stata quindi aggiornata.