Camera, chiama al via: Forza Italia vota Fontana
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Camera, chiama al via: Forza Italia vota Fontana

Politica
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(Adnkronos) - Dopo i tre voti senza quorum di ieri, la Camera dei deputati torna oggi a riunirsi per tentare di eleggere il suo presidente. Con l'elezione del presidente del Senato senza la partecipazione di Forza Italia e grazie al soccorso dell'opposizione, oggi a a Montecitorio si gioca dunque un'altra partita con la Lega che schiera

Lorenzo Fontana, già vicepresidente della Camera, come candidato per la terza carica dello Stato. Candidato che, a quanto pare, sarà stavolta appoggiato anche dai deputati azzurri. "Forza Italia voterà Lorenzo Fontana come Presidente della Camera dei deputati", assicura infatti in un tweet Antonio Tajani, Coordinatore nazionale del partito, dopo lo strappo di ieri al Senato. "Oggi votiamo Fontana, sulla scheda scriviamo Lorenzo Fontana, visto che ce ne sono diversi...", ha poi ribadito l'azzurro ai giornalisti. Quanto alle consultazioni al Quirinale, se il centrodestra andrà unito o meno, Tajani taglia corto: "Oggi eleggiamo Fontana, per le consultazioni c'è tempo, vedremo...". 

“Faremo oggi il nostro presidente della Camera, lo faremo alla prima votazione e il nostro nome è Fontana”, sottolinea intanto Giorgia Meloni all'arrivo a Montecitorio mentre subito dopo la riunione coi suoi, Matteo Salvini ‘scorta’ il presidente della Camera in pectore Fontana. Poi si dirige in buvette per un caffè e incrocia Giancarlo Giorgetti. Insieme si avviano al bancone mentre il segretario scherza: “Sta già preparando la legge di bilancio…”. 

Iniziata intanto la quarta votazione. A presiedere i lavori Ettore Rosato, che ha dato il via alla chiama per il voto. 

PD VOTA GUERRA, TERZO POLO RICHETTI, M5S CAFIERO DE RAHO - Il Pd scriverà il nome di Maria Cecilia Guerra sulla scheda per la elezione del presidente della Camera. Un nome, quello della sottosegretaria al Mef di bandiera, da offrire a tutte le opposizioni come scelta condivisa. La scelta emerge dalla riunione del gruppo Pd di Montecitorio riunito in questo momento con Enrico Letta.  

"Orgoglioso di votare Maria Cecilia Guerra alla Presidenza della Camera. Una persona seria. Un messaggio chiaro alla destra che propone con La Russa e Fontana un’idea di Paese regressiva: i nostri valori non sono negoziabili", scrive quindi su Twitter il deputato e coordinatore di Articolo 1 Arturo Scotto.  

"Voteremo Cecilia Guerra come candidata alla Presidenza della Camera. Lei ha una storia e una cultura politica diversa della nostra, ma oggi di fronte alla candidatura di Lorenzo Fontana, con la quale la destra impone di prepotenza una visione estrema e reazionaria sui diritti, scegliamo una donna libera e aperta sui diritti civili e le libertà di tutti e soprattutto delle donne", dichiarano i deputati di +Europa Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi, rispettivamente segretario e presidente del partito.  

"Di fronte allo scenario che si sta delineando nel Paese con una destra che al Senato ha eletto un nostalgico del Ventennio e a Montecitorio propone un oltranzista contro i diritti delle donne e della comunità lgbt+, con controversi rapporti con la Russia di Putin, riteniamo che sia necessario dare un segnale della massima coesione delle opposizioni per dare inizio ad una nuova stagione di contrasto alla destra. Cecilia Guerra è una figura che può rappresentare degnamente le Istituzioni per le competenze e per il suo impegno politico al servizio del bene comune. Pertanto i deputati e le deputate dell’Alleanza Verdi Sinistra (che attualmente sono 10, avendo due parlamentari in malattia) la sosteranno". E' quanto si legge in una nota. 

Il Terzo Polo, Iv e Azione, scriverà invece il nome di Matteo Richetti sulla scheda. Lo si apprende da fonti dei due partiti.  

"Voteremo Cafiero De Raho", annuncia quindi il leader del M5S Giuseppe Conte, dopo aver riunito i deputati eletti nelle file del Movimento alla Camera. Il M5S non convergerà dunque sul nome di Maria Cecilia Guerra, proposto dal Pd alle altre forze di opposizione. 

FI E L'IPOTESI SEPARAZIONE AL COLLE - Già ieri il capogruppo uscente di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, aveva spiegato che il partito avrebbe dato l'ok al leghista (''ritengo di sì''). Chi invece non nascondeva una vena polemica era il collega di partito Alessandro Cattaneo, papabile ministro, che spiegava: "Non è un problema di nomi. Noi non personalizziamo e non mettiamo veti, noi...''.  

In casa Fi, del resto, pesa ancora il 'no' di Meloni all'upgrade governativo della fedelissima di Arcore Ronzulli, anche per un dicastero di fascia medio-bassa, tipo le Politiche Ue. E queste resistenze da parte di via della Scrofa su alcuni nomi indicati dal Cav avrebbero portato gli azzurri a valutare persino la possibilità di presentarsi separati alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo esecutivo. Un'ipotesi che però, raccontano, ha diviso Forza Italia, ormai ridotta a due correnti - i filo-ronzulliani e i parlamentari vicini ad Antonio Tajani. Un'opzione che certo non piace a Meloni, che interpellata in proposito stasera all'uscita di Montecitorio ieri ha tagliato corto così: ''Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni''. Più secca la Lega: “Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle”.  

IL VOTO DI IERI ALLA CAMERA - Nel primo voto le schede bianche sono state 369, 4 voti per il leghista Riccardo Molinari, 3 per Enrico Letta. Le schede nulle sono state 10. A vuoto anche la seconda votazione con 375 schede bianche. Una nuova 'fumata nera' alla terza votazione: 357 schede bianche. La seduta è stata quindi aggiornata.  

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.