Chissà se riusciranno quelli della mia età e poco più grandi a ritrovare il mondo di prima! In tutta onestà non ritornerei più indietro col senno di oggi.
Dover ricominciare, veder rinascere dagli albori questa epoca, riconoscere i germi del vento putrido che prende a soffiare nel bel mezzo di aiuole fiorite, non è nei miei desideri. Ripenso al passato come a qualcosa di concluso, a un sole tramontato senza ritorno e che adesso riguardo e colgo come per la prima volta.
Non siamo mai stati abbastanza nei luoghi poi lasciati e nel cuore del ricordo ritroviamo non tanto il perduto, quanto invece noi stessi.
Mettiamo a fuoco noi stessi nel distacco rappresentato dal tempo. Il tempo allora lo cogliamo non come una variabile sensibile che regge i racconti del mondo, ma come una piattaforma dello spirito che su di esso agisce e reinventa. Il tempo è lo spazio dell'invenzione del mago che subito svanisce. Altro dall'illusione che inganna mostrando cose mai esistite, il tempo è il luogo del fuoco, manifestazione convinta di ogni nascita.
"Fuoco" in inglese "Fire" riavvolge tutti gli elementi. È spira che incanta, è il capovolgimento dell'acqua che durante il temporale si scaglia sulla terra e urta e incendia il mondo.
Il fuoco del Paradiso è di chi compie un'azione debellante per ricominciare una nuova era dello Spirito ed è alla guida di un carro che cancella e porta nuove.
Mettere a fuoco significa centrare l'immagine. Colpirla allo scopo di appropriarsene. Cogliere l'anima del fuoco che si smembra in filamenti e vapori. È la prova dei grandi l'attraversamento del fuoco, che può essere inteso anche in senso simbolico. C'è un punto in cui la fiamma non brucia e lì solo pochi la sanno attraversare senza rimanere ustionati. Il contorno dinamico che corona la fiamma è invece la materializzazione di un elemento che si snatura producendo arcobaleni creativi, in movimento, che ricordano il guizzo del cielo e dell'acqua.
Sfuocare e mettere a fuoco. Il primo è di chi dorme e non coglie la realtà. Il secondo è al contrario di chi ha gli occhi che carpiscono e divorano nel senso di assimilare, dando vita a qualcosa di nuovo. In questo si esplica l'associazione del fuoco all'attività creativa. L'orlatura delle fiamme svapora sconfinando da sé e abbracciando la materia diviene gioia e lacrime, vita e conclusione. Germe per nuova vita.