Il Medioevo e la confusione tra bene e male
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il Medioevo e la confusione tra bene e male

Invito all'Arte
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Il Medioevo e la confusione tra bene e male
Il Medioevo e la confusione tra bene e male

 

Il bue alato che rappresenta l'evangelista Luca ci riporta inesorabilmente alla simbologia mazdeico persiana degli Amesha Spenta.

Se il dio indoiranico Mitra sigla la fine del paganesimo romano e rafforza l'immagine di Gesù Cristo, gli animali ctoni in veste alata ci parlano non solo del riscatto dal regno delle tenebre avallando la cultura del Purgatorio, ma anche della relazione persistente con la tradizione persiana. Sicuramente un forte contributo lo ha determinato il progetto di scambio interculturale avviato da Federico II, avvicinando non tanto il mondo arabo, quanto ciò che stava prima e a cui il mondo arabo è andato a sovrapporsi anche deviandone il pensiero. Nonostante Sant'Agostino e la Scolastica abbiano preso le distanze dal Manicheismo considerando il male un prodotto della Creazione e non l'attributo di una divinità distinta da Dio, il dissidio tra bene e male rimane irrisolto. Così come tante sono le cosiddette eresie che fioriscono nel Medioevo che considerano il male un aspetto di Dio incomprensibile per l'uomo che è ontologicamente limitato. La posizione della Chiesa a riguardo si fa inconciliabile. Dio è sommo bene e il peccato obbedisce a una scelta dell'uomo sulla base del libero arbitrio di cui Dio lo ha dotato. Pertanto, eretici e filosofi non allineati alle sue posizioni vanno duramente perseguitati o esiliati. È battendo su questo principio che la Chiesa si arrocca sul suo prestigio, accumulando ricchezze spropositate e al tempo stesso dando vita al mecenatismo medievale che si manterrà florido anche nei secoli successivi. La ripartizione tra buoni e cattivi insiste in ambito sociale ed è di freno a ulteriori evoluzioni che difatti nel Medioevo non si notano. Le ali sono delle creature divine ma le ali sono anche del diavolo spesso rappresentato al plurale dai suoi seguaci.

Il Medioevo non è di certo il periodo del perdono ottenuto solo ed esclusivamente in cambio di favoritismi o denaro. Si fa strada nell'opinione pubblica l'idea che il diavolo sia in stretto rapporto con gli alti prelati che condizionano il pensiero dominante. Pertanto il bene e il male nonostante lo iato rispettato e perpetrato anche con la violenza, dà adito a forme di isterismo collettivo spesso imputate a una cattiva condotta del soggetto affetto. Il popolo è intimorito e si guarda attorno con sospetto. La divisione del popolo alimenta il prestigio dei ceti dominanti e sviluppa un carattere di cattiveria che subissa le forme di intelligenza capaci di riscattare le folle dagli oppressori. È questo un triste aspetto che i secoli successivi e il Seicento con l'Inquisizione erediteranno automaticamente e che con L'Illuminismo si vedrà di smantellare. Intanto, la lacerazione del popolo e la disgregazione operata su di esso è un fatto nuovo rispetto all'antichità nonostante anche in passato si fossero verificati parteggiamenti arbitrari e rimasti ingiustificati. Il nemico è il popolo, si arriverà a credere nel Medioevo preparando la strada a quanti pur servendo e agendo nel nome di Dio e di suo Figlio, finiranno sul rogo mentre la folla applaude ed esulta.

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001