La sanita' in Calabria come arma di distrazione politica
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

La sanita' in Calabria come arma di distrazione politica

Domenico Arcuri

l'Opinione
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

La trasmissione di Giletti di domenica 6 dicembre è iniziata bene ma poi è proseguita male. La Calabria a morte avvenuta della Santelli è diventata ora più fi prima squallido pretesto di confronto su cui portare avanti il teatrino d'intrattenimento serale allo scopo di distrarre la popolazione italiana dai problemi seri.

Domenico Arcuri
Domenico Arcuri

 

Per incominciare è vero che in Calabria si è poco organizzati ma su questo il Governo c'inzuppa il pane protetto dall'ingenuità dei Calabresi che loro per primi diffidando delle cure in loco, impoveriscono il comparto della Sanità. In che modo? Si preferisce andare fuori per sfiducia molto spesso immotivata e sulle basi di una diffidenza atavica portata avanti contro se stessi. La Calabria e ancor più i Calabresi servono a questo Governo, che ricordiamo ha mandato ai domiciliari gli uomini di serie A delle Mafie, per far sì che i fondi da destinare al comparto sanitario qui vengano distratti per altri scopi. Ecco pertanto l'inadeguatezza dei due commissari precedenti dei quali uno è uomo del Nord e fedele a Zingaretti. Dove finiscono i soldi della Sanità in Calabria?

Alle strutture convenzionate? Può anche darsi ma intanto queste portano in alto lo standard dell'efficienza. Chi allora li spreca? A sprecare e a sperperare sono proprio le strutture di Gino Strada e gli hot spot in una congiunta sinergia tra Governo centrale immigrazionista e compiacenti benefattori mafiosi locali che hanno da trarre tutto il profitto possibile da quest'incastro istituzioni territorio. E badate bene! Non serve dichiarare in campagna elettorale di essere estranei a qualsiasi collusione con la malavita organizzata se poi si scarica il barile dell'immigrazione al potere centrale a Roma. Non serve dire io non ho alcun vecchio politico nella mia lista se poi la malavita percorre le vie istituzionali! Attenzione, più si parla di nuovo e più rispunta il linguaggio politichese antico dal quale sarebbe meglio per tutti prendere le distanze ma in maniera seria e ancor prima che con i fatti, con i principi..

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001