Passione, la grande forza vitale
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Dom, Mag

Passione, la grande forza vitale

Il senso della vita
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Klee. Il castello e il sole
Klee. Il castello e il sole

 

Nelle spiagge dove il vento spira e spira forte, sempre più, per il mondo, si notano, guardando verso il cielo, francobolli, mezzelune colorate che lo adornano e sul pelo dell'acqua o in volo uomini con ai piedi un monosci e funi in mano che guidano l'aquilone colorato mentre il corpo all'altezza della vita è imbragato ed unito attraverso funi al proprio kitesurfing che porta l'uomo tra acqua e cielo!

Questi corpi estranei a lui stesso, lo fanno non solo camminare, scivolare sul pelo dell'acqua, ma anche volteggiare in aria! Si nota audacia maestria, leggerezza, ampio senso di libertà in chi ne sa far buon uso.

Non mancano lidi dove scorgiamo giovani attendere e cavalcare le onde giganti, giocarvi, danzarci sopra! Entrambi i gruppi di sportivi entrano in quell'acqua che i più evitano. Si assiste con piacere alle loro acrobazie che si propongono innanzi ai propri occhi!

Le spiagge oramai, spesso, sono anche palestre, non mancano strumenti per il fitness e il wellness. A cimentarsi vi sono persone provenienti da nazioni diverse, per piacere e casualità si incontrano e si esibiscano in pirolette, salti acrobatici, ruote, capriole aeree! Il loro corpo acquista elasticità nella velocità, sembra che uno spirito leggero possa sprigionarsi da tale slancio ritmico! La pratica dei vari sport menzionati, contribuisce a far nasce il sorriso sulle labbra, un benessere fisico, una liberazione mentale, una stanchezza naturale che aiuta il riposo notturno, in chi vi si dedica.

Da tante parti possiamo oramai camminare distolti dalla contemplazione del paesaggio, ma sorpresi e assorbiti a guardare spettacoli a cielo aperto forniti liberamente dai vari sportivi.

Un numero crescente di giovani si accosta a tali tecniche e li vediamo mentre apprendono dall'istruttore sulla spiaggia dove muovono i primi passi goffi... Cavalcare le onde come i cavalli è sempre stato un desiderio ed una necessità di molti! Tant'è che le onde, in taluni luoghi prendono nome di cavalloni. Allo stesso modo si può tentare e desiderare di cavalcare la vita, l'avversità e ciò può essere intrapreso da sprovveduti o accostandoci filosoficamente, con saggezza alle problematiche ai cavalloni di mare, di aria e di terra che la vita ci offre in dono. Tra i cavalli non possono mancare i cavallucci di mare e il "liocorno" o "unicorno" il più prezioso per il suo carattere simbolico.

Citando Gianni Vannoni: "La radice indoeuropea ekwo, da cui il latino equus, rappresenta una pariglia di cavalli".
I cavalli nell'essere umano sono una forza motrice, quindi le motivazioni che spingono ad agire. La pariglia è il modo culturale di produrre un equilibrio e una sinergia tra le diverse motivazioni. Per esempio, tra gli impulsi del cuore e i dettami della ragione. Tra la dolcezza e la severità. Tra la nostalgia del passato e l'accesso al futuro. Tra libertà e sicurezza. In tutto vi è una destra e una sinistra, perfino in politica. Se l'uomo non riesce a equilibrare il latente dualismo della sua psiche, rischia di assomigliare a certi ritratti che l'arte di un Klee, o di un Picasso, ha saputo produrre, per curare il narcisismo eccedente dei visitatori di pinacoteche.

Quando i cavalli vogliono andare in direzioni diverse il veicolo rimane fermo oppure si muove seguendo una traiettoria incoerente. Platone ritiene che un cavallo possa trainare l'altro, come si legge nel "Fedro". In questo dialogo della maturità del filosofo si parla dell'incarnazione, paragonando l'anima ad una biga alata, costituita da due cavalli, l'uno biancotende verso l'alto, il nero verso il basso. Quando quest'ultimo prende le briglie all'auriga e riesce a trascinare con sè anche il cavallo bianco, l'anima precipita nel mondo e si incarna.

La biga dei nostri cavalli in questione, non è "alata", rappresenta il dualismo della psiche nel suo essere nel mondo. Qui il cavallo nero è l'attacamento, e il cavallo bianco il distacco. Il supremo equilibrio, che tiene insieme i due cavalli, è l'indifferenza"...

Julius Evola ci propose un testo interessante dal titolo: "Cavalcare la tigre". Ognuno può vivere la vita in differenti modi e stadi dell'essere e farvi fronte secondo le predisposizioni psicologiche più inclini al proprio essere. Per chi si pone poi il problema della morte ogni disciplina, arte, filosofia deve essere intesa al suo superamento. Non della morte che costui accetta, ma del morire cioè non perdere se stesso in tal passaggio. Non perdere ciò che sente che lo unisce ad un mondo altro, quella polvere di stelle in lui dispersa...

Perché c'è chi vive intriso solo e, nella maggior parte del tempo, in un mondo grossolano, molto materiale e materialistico e chi si pone nella leggerezza e impalpabilità dello spirito e tenta di solcare, camminare, volteggiare nell'aria uscendo dal corpo e non col corpo. Vi è poi chi, facendo esperienza del corpo fisico avverte esservi qualcosa di ancor più leggero da attuare, provare.

Questi pensieri sopraggiungono accostando una realtà osservata con gli occhi, del mondo reale, una spiaggia ed una realtà temporale che stiamo vivendo sul calendario religioso. Stiamo andando incontro ad una settimana di passione attraverso la quale la morte viene vinta o meglio superata. Vi sono gli scettici, gli speranzosi, i credenti che in modo differente approcciano il mondo il suo manifestarsi ed il suo trasformarsi.

Il ricercatore spirituale cerca, ricerca a più non posso una trasformazione della sua energia vitale, cerca di migliorarla perché reputa che affinando le sue qualità, le sue percezioni della realtà stessa possono essere più intense, corrette, esatte, veritiere.

Migliorando la qualità della forma ed energia vitale nel trasformarsi della vita da un piano dell'incoscienza ad uno della coscienza del proprio essere e del divenire del mondo si crea, si concretizza una vita che non cessa di vivere le sue manifestazioni, ma acquista una intensità di comprensione della Verità, una coscienza maggiore che sprigiona una passione, una passione che trasforma il cuore. La mente intanto è più chiara, luminosa, rigorosa, altamente "intelligente". Una mente ed un cuore che funzionano correttamente, anzichè una mente, cuore scissi che provocano nevrosi in chi li vive ed in chi subisce l'operato di tali persone.

E la nevrosi è uno dei mali diffusi di più intorno a noi. Non troviamo corrispondenze tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Spesso i due mondi non si incontrano affatto! Ti senti dire: "Ti voglio bene" e vieni tradito se non ucciso...

Allora in questo mondo che ci mostra troppo le forme abnormi e degenerate dell'uomo desideriamo proporre degli esempi di vita che hanno raggiunto culmini tali da divenire straordinarie, esemplari, modelli. Tali vite ci mostrano i gradini che possono essere compiuti, intrapresi da chi riceve la grazia divina. Probabilmente non è necessario al mondo che tutti divengano in tale modo, ma è necessario sapere che tali possibilità esistono e si può tentare di accostarsi, di risalire la "scala". Tali forme di esistenza sublimi hanno trasformato il cuore di persone fuori dal comune che hanno raggiunto alti gradi di carità cristiana e si sono liberati di un amore fonte di gelosia umana, possesso e si sono accostati all'unica forma di amore che libera dalla gelosia ed unisce gli uomini perché è l'amore di Dio Padre che ci rende fratelli e abitanti di una unica casa eterna.

Ora, mentre vi proponiamo come video Marcello Barison che analizzerà l'arte, la nostra società, la tecnica, la difficoltà in questo contingente di far divenire vitale la forma mutevole partendo da Paul Klee, noi vi porteremo esempi di chi ha cercato è trasformato il proprio cuore, chi ha tentato di farsi rivestire di carità, magnanimità interesse spontaneo per il prossimo imparando a solcare le onde e le correnti conflittuali cercando unione tra le genti e superando la barriera della morte. Partiamo da alcune asserzioni di Ernst Jünger:

"Nessuna religione può fare a meno di apparizioni. La loro forza determina la durata dei culti. Non vi è nulla che possa scuotere il Sinai. Certo poi, nel corso della storia, vengono ulteriori rinnovamenti, come ad esempio la visione della pastorella. Sarà motivo di pellegrinaggi. Accanto alla realtà storica ve ne è anche una bucolica, dove risiede Pan... Occorre distinguere tra gli avvicinamenti che furono uditi e quelli che furono visti. Gli uni sono accompagnati da rumore, o da una voce, gli altri dalla luce. Una differenza che si ripete poi anche nell'arte.

La credibilità di un'apparizione dipende in primo luogo dalla sua forza, in secondo luogo dalla resistenza che siamo in grado di opporle. Anche quando tale resistenza è molto forte, come era per San Paolo, essa può incontrare una forza più potente di lei.

La questione della credibilità è tardiva: ci si scontra prima di tutto con il fatto, solo successivamente con la sua causa. Tardivo è anche il tentativo di provare l'"autenticità" di un'opera d'arte, di conoscerne gli autori.

Anche i culti sono tardivi. La venerazione originaria è l'esistenza: il ringraziamento attraverso l'essere che pulsa. Ancora più tardi viene l'erronea opinione che si possa fare a meno dei culti: si apre così la porta al Levitano. Così finché dura il tempo. Dum spiro, spero: perciò non vi sarà alcun tempio nella città eterna".

La luce come riflesso dello splendore divino e il fuoco come ardente capacità di amore connotano la natura di alcuni beati e santi. Citeremo esperienza comprovate di trasformazioni fisiche e metafisiche al contempo.

Teresa d'Avila, mistica sposa di Gesù, ha narrato l'estrema esperienza della transverbenazione:

"L'angelo stava ritto accanto a me sul lato sinistro della cella [...] Non era grande ma estremamente bello. Dall'ardore del volto sembrava appartenesse alla schiera dei Cherubini, i quali non dicono i loro nomi e sono invitati a infiammare la nostra anima. Nella mano destra teneva un lungo dardo d'oro dalla punta incandescente che conficcò nel mio cuore affondandolo fino nelle viscere. Mentre lo ritirava mi sembrò che si portasse via con sé tutti i miei organi, lasciandomi accesa e bruciante di immenso amore. Il dolore era così forte da non poter trattenere i gemiti. Tuttavia l'estasi di questo incomparabile tormento era tale che non potevo desiderare la fine, ne' accontentarmi di altro amore se non divino [...] Uno scambio così totale che supplico il Signore di concederlo a coloro che dubiteranno della mia parola".

Questo cuore reliquia preziosissima, è conservata nella chiesa delle Carmelitane di Alba di Tormes. Esperti, medici, scienziati dell'Università di Salamanca hanno confermato l'evidenza di una ferita trasversale dai bordi carbonizzati come se fosse stata inferta da un ferro rovente.

Tutto il corpo di Teresa, mantenutosi intatto dopo la morte, smembrato in innumerevoli pezzi per appagare il "pio desiderio" dei fedeli, è custodito è venerato in varie chiese.

Teresa Neumann nasce nel 1898 a Konnersreuth, un villaggio della Baviera. La sua vita presenta un susseguirsi di fenomeni "inspiegabili": in seguito a un incidente è costretta a letto da cecità e paralisi. Viene improvvisamente guarita da Teresa di Lisieux, la Santa cui è devota, che le appare annunciandole lo straordinario destino che l'attende. Iniziano così quelle visioni della passione di Cristo che si susseguiranno per tutta la sua esistenza e che, presentandosi tutti i venerdì, fanno sanguinare le stigmate alle mani e al costato, stigmate messe più volte in dubbio da ripetuti controlli ecclesiastici. Cosa ancor più strana per trentanove anni (dal 1923 al 1962, data della sua morte) la Neumann non toccherà cibo nutrendosi soltanto con una quotidiana ostia consacrata. Innumerevoli esami clinici, tra cui un ricovero di quindici giorni in ospedale sotto sorveglianza permanente, non hanno spiegato come Teresa sopravvivesse al digiuno totale.

Il referto dei medici incaricati di seguirla durante il ricovero non lascia dubbi: la Neumann non è mai stata lasciata sola, non ha mai mangiato è mai chiesto del cibo. Ha assunto giornalmente un pezzetto di ostia e mezzo bicchier d'acqua. All'ingresso in ospedale pesava cinquantacinque chilogrammi, peso rimasto tale il giorno in cui è stata dimessa. È stata rivelata la eccezionale intensità del metabolismo durante le sue estasi e la considerevole traspirazione che ne conseguiva.

Per garantire ulteriormente la serietà dei controlli, medici e infermieri avevano prestato giuramento nelle mani del Vescovo di Ratisbona. Ciò nonostante e malgrado le settecento e più biografie dedicate alla Neumann la Chiesa ha ritenuto opportuno avviare il processo di beatificazione solo nel 2005.

Non fu da meno San Padre Pio da Pietralcina. Non ci soffermiamo sulla sua storia nella sua pienezza, ma solo su un piccolissimo particolare:

"[...] Mi vidi davanti un Misterioso Personaggio, simile a quello visto la sera del 5 agosto che si differenziava in questo solamente: aveva le mani, i piedi, il costato che grondavano sangue. Fui colto da terrore e ciò che sentii in quell'istante non saprei descriverlo. Mi sentivo morire e sarei morto, se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore che sbalzava nel petto.

La vista del Personaggio si ritirò, ed io mi avvidi che mani piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate lo strazio che sperimentai allora e che vado sperimentando continuamente, quasi tutti i giorni. La ferita del cuore getta assiduamente sangue".

Queste esperienze descritte, ai limiti della realtà per molti dei contemporanei, possono avvenire in alcuni tra coloro che si sottraggono al potere dominante della tecnica e vivono nell'attuazione di uno stato di coscienza lucida, in pienezza dell'essere e stare nel mondo operando per una propria trasformazione "migliorativa ontologica" che si ripercuote su tutto e tutti.

L'importante è prendere atto che questa possibilità sussiste e si può manifestare nel volenteroso ricercatore spirituale... Una ricerca assidua della Verità, della Parola,della Carità e del superamento della morte fisica...

Marcello Barison è un giovane filosofo – è nato nel 1984 –, Dottore di ricerca in filosofia teoretica, ha studiato filosofia a Padova, Berlino, Napoli e Friburgo e all'Istituto Italiano di Scienze Umane di Napoli, per approdare alla Columbia University di New York e in seguito, quale suo primo 'lavoro' per qualche anno, alla University of Chicago, «con lunga coda prepandemica a Shanghai e Buenos Aires» – come ha scritto lui stesso. Poi ricercatore di Estetica presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara, per approdare, in ultimo, alla Libera Università di Bolzano dove attualmente insegna Estetica. Ha all'attivo alcuni saggi che spaziano tra la filosofia tedesca del Novecento, il pensiero francese post-strutturalista e l'estetica in generale. Nei suoi lavori, editi sia in Italia che all'estero, prova a far convergere prassi filosofica, arte e letteratura contemporanee.
Tra i suoi volumi: La Costituzione metafisica del Mondo (2009), Sulla soglia del nulla. Mark Rothko: l'immagine oltre lo spazio (2011) e i saggi Eterotopie. Gropius, Heidegger, Scharoun (2010) e Seynsgeschichte und Erdgeschichte. Zwischen Heidegger und Jünger (2010). Ha tradotto e curato nel 2013, per Bompiani, il corposo volume Ernst Jünger di Martin Heidegger, e per finire, il suo più recente saggio ha per titolo, Sul Concomitante. Metafisica e tecnica della violenza, edito da Meltemi nel 2023.

VIDEO. Gestaltung. Paul Klee e il divenire vitale della forma. Con Marcello Barison

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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