Buuummm, sveglia! Coscienza, mito, categorie del politico!
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Sab, Mag

Buuummm, sveglia! Coscienza, mito, categorie del politico!

Il senso della vita
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Un senso alla vita attraverso coscienza, mito, categorie del politico
Un senso alla vita attraverso coscienza, mito, categorie del politico

 

La mente funziona per associazione. Questo scritto seguirà il flusso mentale.

È mattino presto. Viene accesso il cellulare. Immediatamente una tempesta, una valanga di messaggi riempiono l’iPhone. Mezza ancora assonnata scorro i vari whatsapp e scorgo una scritta, guardo meglio si segnala un video dal Donbass di Franco Fracassi. Ascolto. Fanno eco le sue parole riguardo le bombe ed il suono che sente in modo ripetitivo che gli generano un senso di inquietudine.

La mia mente va a molti anni addietro, mentre ero ad Aqaba, al mare, con un sole cocente ed un acqua altamente salmastra. Odo dall’altro lato del mare: buummm, buummm. Non era pace, non era relax, che avvertivo nelle profondità della mia persona, era tristezza, sparsamente tristezza che si diramava a macchia d’olio in ogni mio tessuto e cellula.

Mi capita ancor ora di chiedermi come le persone intorno a me potessero considerarsi in vacanza mentre dall’altra parte del mare vi era guerra… Persone anestetizzate o facevano finta di nulla o indifferenti?

In quel viaggio visitato: Damasco, Palmira, Petra. Fiorenti luoghi, in epoche remote, oramai rovine incantevoli. Sarà così anche la nostra vecchia Europa? Già taluni luoghi sono solo museo a cielo aperto, ma non più centri vitali autentici. Tra poco pagheremo il biglietto di ingresso per entrare…

Dal mare ad Aqaba rientro arsa in albergo. Il titolare cordiale, cortese, mi suggerisce una pomata altamente idratante per la pelle oramai del tutto mangiata dal sole e dal sale. Il tipo non è assolutamente ostile con me occidentale. Tenta di essermi di aiuto.

I miei occhi vengono catturati dallo schermo della tv e vedo una delle torri gemelle che crolla, si sfascia… Le avevo viste di persona che shock… Varie persone guardano le immagini in un silenzio di tomba…

Quante trasformazioni ci sono piovuta addosso da quel giorno. Quanto è diventato snervante il controllo aeroportuale… Da quel momento si vive in allerta, pericolo, vigilanza perpetuo. Anche l’acqua è insidiosa, contaminata…

Mi trovo poi sul cellulare, dopo il video di Fracassi, la notizia della dipartita di Daria Dugina, figlia del noto filosofo russo… Quanto pesano le idee… Seppur in modo del tutto diverso, per il contenuto delle idee di Ernst Jünger, anche il figlio di questi perse la vita.

Se le parole son come sassi, i pensieri pensati pensanti, pronunciati ad alta voce divengono mine e alcuni non li tollerano… Al di là del bene e del male…

La guerra è guerra, ma un assassinio è un assassinio…

Il suono delle bombe intanto continua ed essere insidioso nella mente… Proprio in questi giorni ho letto del compositore Arthur Laurie’: "La musica è legata alla nozione di Paradiso, ma la conoscenza del l’inferno sono diventati indipendenti da tale nozione […] Che musica possiamo mai ascoltare nel rumore infernale? Ma questo rumore trova comunque dei suoi difensori. All’armonia cosmica preferiscono lo stridore dell’inferno, lo trovano infatti più attuale". Anche le bombe appartengono al suono infernale…

Riprendo in mano Il nodo di Gordio. Dialogo su Oriente ed Occidentale nella storia del mondo di Ernst Jünger e Carl Schmitt rileggo: "Qui possiamo poi intravedere il contesto nel quale anche la guerra tra i popoli diviene più tremenda". Non bisogna ignorare il fatto che siamo scesi più in basso rispetto al XVIII e XIX secolo. Le guerre mondiali, cominciate in apparenza come guerre nazionali, nel loro corso e durante le pause si sono rivelate come episodi militari nell’ambito più vasto di una guerra civile mondiale. Essa ha trasmesso loro il proprio ethos, che ha aggredito e degradato le tradizioni militari. Soprattutto, ha cancellato la differenza tra chi è armato e chi è inerme. Al nostro spirito si ripropone sempre il quesito: perché il destino dei popoli deve sempre perdersi in questo abisso? È però vero che lo vediamo sempre risorgere ogni volta. Le rivoluzioni incidono più in profondità e creano punti di riferimento più evidenti che non le guerre fra nazioni. A questo riguardo, possiamo affermare che 3 sono stati i grandi momenti che ci hanno portato al punto in cui siamo: la Riforma, la Rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione russa del 1917 che dura ancora. Le guerre sono protuberanze di avvenimenti più intimi è più potenti.

L’alta marea si verifica quando l’influenza del sole e della luna coincidono: allora le acque si sollevano oltre ogni limite. L’eccezionalità del nostro tempo sta nel fatto che le catastrofi della guerra civile mondiale inevitabilmente si incrociamo con una delle maree - separate da lunghi reflussi - dell’incontro Oriente- Occidente e che entrambi i movimenti esercitano contemporaneamente la loro influenza. La Russia, la Potenza principale della rivoluzione mondiale, è al tempo stesso una Potenza egemone in Asia.

Come le maree minacciano di abbattere dighe e terrapieni, così abbiamo visto infrangersi due dei grandi argini che separavano i due continenti e ne conservavano la pace: da un lato la Prussia, dall’altro la monarchia asburgica. I Balcani e la Polonia sono ora bastioni dell’Oriente. La grande porta sfondata pende ora ai due cardini degli Stati scandinavi e del Bosforo. Vi si aggiunga, inoltre, la perdita dell’India. In tutti i Paesi della terra sono predisposte, più o meno nascostamente, le truppe ausiliarie della rivoluzione mondiale.

L’eccezionalità della combinazione non sta tanto nella coincidenza temporale di due catastrofi quanto nel fatto che entrambe, per intima necessità, si inaspriscono a vicenda, come una lama che venga affilata dalle due parti. La giustapposizione fra la guerra civile e lo scontro Oriente-Occidente non è affatto casuale ma si basa su una loro affinità. Ciò risulta, manifestata mente, dal fatto che entrambi i fenomeni affondano profondamente nella legge antica e ne mettono a nudo il fondo più remoto. Da qui le forme sia della guerra civile sia dell’incontro Oriente-Occidente traggono la loro impronta, che si differenzia nettamente dall’ordine legale degli Stati europei e dei loro reciproci conflitti, fatta eccezione per le vere e proprie guerre di religione.

Riprendo fra le mani un altro testo dove uno studente di Gurdjieff gli chiede: "Come impedire le guerre?" È questi risponde: "Non si possono impedire le guerre". La guerra è il risultato della schiavitù nella quale gli uomini vivono. Ad essere esatti, le guerre non avvengono per colpa degli uomini. Alla loro origine stanno forze cosmiche, influenze planetarie. Ma negli uomini non vi è alcuna resistenza a quelle influenze, e non vi può essere perché gli uomini sono schiavi. Se fossero degli uomini, se fossero capaci di "fare", sarebbero capaci di resistere a queste influenze, e di trattenersi dall’uccidersi l’un l’altro. "Ma coloro che comprendono questo, non possono fare qualcosa? domando la persona che aveva posto la domanda sulla guerra. Se un numero sufficiente di uomini arrivasse alla conclusione categorica che non vi devono più essere guerre, non potrebbero influenzare gli altri?".

"Coloro che non amano la guerra l’hanno tentato quasi dal tempo della creazione del mondo", disse G. E tuttavia, non vi è mai stata una guerra paragonabile a quella attuale. Le guerre non diminuiscono, ma crescono e non possono essere fermate con mezzi ordinari. Tutte queste teorie sulla pace universale, le conferenze per la pace, ecc non sono che pigrizia ed ipocrisia. Gli uomini non vogliono pensare a se stessi, non vogliono lavorare su di sé, non pensano che ai mezzi per indurre gli altri a servire i propri capricci, a fare ciò che desiderano. Se si costituisse effettivamente un gruppo di uomini desiderosi di arrestare le guerre, essi comincerebbero a fare la guerra a coloro che non sono della loro opinione. Ed è ancora più certo che farebbero la guerra a uomini che vogliono anch’essi impedire le guerre, ma in un altro modo. Finirebbero così col battersi. Gli uomini sono ciò che sono, e non possono essere altrimenti. La guerra ha moltissime cause che ci sono sconosciute. Alcune risiedono negli uomini stessi, altre sono esteriori. Bisogna cominciare dalle cause che sono nell’uomo stesso. Come può l’uomo essere indipendente dalle influenze esteriori, dalle grandi forze cosmiche, quando è schiavo di tutto ciò che lo circonda? Egli è in balia di tutte le cose intorno a lui. Se fosse capace di liberarsi dalle cose, potrebbe anche liberarsi dalle influenze planetarie.

Libertà, liberazione. Questo deve essere lo scopo dell’uomo. Diventare libero, sfuggire alla schiavitù - ecco ciò per cui l’uomo dovrebbe lottare allorché è diventato, anche solo un poco, cosciente della sua situazione. Questa è la sola via d’uscita per lui, poiché niente è possibile finché resta schiavo, interiormente ed esteriormente. Ma non può cessare di essere schiavo esteriormente finché resta schiavo interiormente. Così per diventare libero, deve conquistarsi la libertà. "La prima ragione della sua schiavitù interiore dell’uomo è la sua ignoranza, e, soprattutto l’ignoranza di se stesso. Senza la conoscenza di sé, senza la comprensione del moto e delle funzioni della sua macchina, l’uomo non può essere libero, non può governarsi e resterà sempre uno schiavo, in balia delle forze che agiscono su di lui."

Ecco perché, negli insegnamenti antichi, la prima richiesta a chi si metteva sulla via della liberazione, era: "Conosci te stesso". Vi è la guerra in questo momento. Che significa? Significa che molti milioni di addormentati si sforzano di distruggere molti milioni di addormentati. Si rifiuterebbero di farlo, naturalmente, se si svegliassero. Tutto quello che accade attualmente è dovuto a questo sonno.

"Non vi è niente di nuovo nell’idea di sonno." Quante volte lèggiamo nei vangeli: "Svegliatevi, vegliate, non dormite". Sento parlare intanto e mi ridesto alle voci ed ascolto… Parlano delle prossime elezioni politiche e mi riviene al mente un video che abbiamo fatto in un recente passato: Ricercare un senso alla vita attraverso coscienza, mito, categorie del politico fatto con Roberto Cecchetti, psicologo, scrittore, saggista e lo proponiamo nuovamente alla vostra cortese attenzione. Riprendo poi a leggere Jünger. Tutte le fonti più antiche concordano nel condannare l’arbitro, come lèggiamo nei poeti epici, nei tragici e negli storici. Per noi, la grandezza significa che l’uomo deve vivere e operare con energia, ma allo stesso tempo limitare questo suo potere rispettando le leggi divine e terrene. La sovranità si fonda su un trionfo interiore, come già affermava Solone: Se ho risparmiato la terra dei padri, se non ho teso la mano verso la tirannide, verso la forza bruta, macchiando e degradando la mia gloria, non me ne vergogno perché credo che così potrò meglio dominare su tutti gli uomini.

Quanto più l’individuo si accosta al vertice della piramide, tanto maggiore sarà forzatamente la tensione tra il potere assoluto e le leggi, e tanto più meritorio, tanto più ammirevole sarà il suo equilibrio.

Due sole virtù esistono: oh fossero sempre unite, sempre la bontà fosse anche grande, e la grandezza anche buona!

( Schiller)

VIDEO. "Un senso alla vita attraverso coscienza, mito, categorie del politico" - con Roberto Cecchetti

 

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L’Associazione si fonda su tre pilastri:

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