Integrale è dimagrire o semplicemente mangiare sano?
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Sab, Apr

Integrale è dimagrire o semplicemente mangiare sano?

Integrale è dimagrire o semplicemente mangiare sano?

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 Il soggetto a dieta mangia integrale, ma questo non presuppone che chi mangia integrale è a dieta

Integrale è dimagrire o semplicemente mangiare sano?
Integrale è dimagrire o semplicemente mangiare sano?

 

Il soggetto a dieta, segue sicuramente un piano alimentare o dei consigli dietetici fornitigli da esperti del campo nutrizionale, semplicemente perché questi ne sanno di più sull’integrale e sui suoi benefici. I cibi integrali non fanno dimagrire nell’accezione che si pensa: non sono alimenti brucia-grassi né sono alimenti da considerare tristi che richiedono sacrifici per assumerli. Ebbene no, i cibi integrali sono cibo sano, di qualità , in quanto ricchi di elementi nutrizionali che fanno bene alla nostra salute e al nostro benessere psico-fisico.

Partiamo dall’inizio. La natura ci offre le materie prime, in questo caso i cereali con una composizione complessa ricca di proteine, lipidi, vitamine, sali minerali e soprattutto ricca di fibra. Poi arriva l’uomo che produce i cereali e le farine per il commercio e la produzione e sceglie di eliminare dai cereali “primitivi” una buona parte, nel processo di raffinazione elimina la parte esterna del cereale integrale ed il cuore che è il germe, la parti ricche di elementi dalle mille proprietà. Inoltre i prodotti raffinati sono maggiormente lavorabili e si conservano maggiormente: tutte cose ricercate dall’industria alimentare.

Quasi tutti i cereali subiscono i processi cosiddetti di raffinazione. Il riso, ad esempio, dal chicco grezzo diventa chicco integrale per eliminazione di glume e glumette, mediante la sbramatura. Questo può essere utilizzato tal quale oppure essere raffinato a riso bianco, mediante processi che rimuovono gradualmente i vari strati dall’esterno verso l’interno con ottenimento di un prodotto sempre più bianco e di un sottoprodotto, detta pula o semplicemente crusca. I prodotti raffinati hanno, quindi, un valore alimentare di gran lunga inferiore rispetto a quello dei cereali integrali in quanto con l’eliminazione della crusca, si vanno a perdere proteine ad elevato valore biologico, le vitamine, soprattutto idrosolubili, ossia quelli del gruppo B, i sali minerali e i lipidi contenuti nel germe.

Con la crusca si perde anche un certo quantitativo di fibra che aiuta le funzioni intestinali, ma che crea anche una sorte di protezione contro l’assorbimento di zuccheri, in quanto non provoca elevati picchi glicemici, con fuoriuscita di elevati livelli di insulina; pertanto i cereali integrali sono molto indicati per i pazienti diabetici, permettendo un buon controllo glicemico. La fibra dei cereali integrali aumenta anche il senso di sazietà: ci sentiremo sicuramente più sazi dopo aver mangiato pane e pasta integrale rispetto a quelli bianchi.

E per chi è anemico? I prodotti integrali contengono da 5 a 20 volte più ferro rispetto alle farine bianche, quindi perché prendere le integrazioni di ferro se si possono semplicemente sostituire i prodotti raffinati con quelli integrali?

Anche tra gli sportivi è diffuso il consumo di cereali integrali perché più ricchi di proteine, oltre che di vitamine e sali minerali. E gli esempi possono continuare all’infinito. L’integrale non deve usarlo solo chi vuole dimagrire ma tutti coloro che vogliono stare bene. Non devono essere i minuti di cottura in più a impedirci di mangiare sano.

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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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