No a violenza in nome religione, smascherare manipolazioni
CITTA' DEL VATICANO, 2 FEB - "La persona religiosa sa che una delle più grandi bestemmie è chiamare Dio come garante dei propri peccati e crimini, di chiamarlo a giustificare l'omicidio, la strage, la riduzione in schiavitù, lo sfruttamento in ogni sua forma, l'oppressione e la persecuzione di persone e di intere popolazioni". Lo ha affermato papa Francesco ricevendo oggi in udienza i partecipanti alla Conferenza "Tackling violence committed in the name of religion" (Combattere la violenza commessa in nome della religione). "La violenza propagandata e attuata in nome della religione non può che attirare discredito verso la religione stessa - ha aggiunto -; come tale, dovrebbe essere condannata da tutti e, con speciale convinzione, dall'uomo autenticamente religioso, il quale sa che Dio è soltanto bontà, amore, compassione, e che in Lui non può esserci spazio per l'odio, il rancore e la vendetta". "Ogni leader religioso - ha proseguito Francesco - è chiamato a smascherare qualsiasi tentativo di manipolare Dio".