Il deserto può essere concepito sotto varie forme e può essere reale o come sentimento di deserto interiore ed esteriore quando non si riesce a percepire niente dentro noi stessi.
Quando si avverte una inaridità interiore.
Rubrica in collaborazione con l’Associazione Eumeswil associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di Ernst Jünger.
Il deserto può essere concepito sotto varie forme e può essere reale o come sentimento di deserto interiore ed esteriore quando non si riesce a percepire niente dentro noi stessi.
Quando si avverte una inaridità interiore.
Ci sono momenti magici della giornata come voi tutti ben saprete, quei momenti in cui il mondo ineffabile pare accostarsi al nostro, in quei così detti momenti del trapasso dal giorno alla notte, all'imbrunire, dove le prime luci sulla volta celeste paiono fremere lievemente e possiamo delicatamente sentire cantare le sfere o quando la notte pare abbandonarsi al giorno incombente.
Non è ancora primavera, ma tra un rovescio temporalesco e una giornata di sole pieno, la primavera è già nell’aria! E già un preludio quello che avvertiamo guardando alle prime fioriture! Ne viviamo l’attesa. Talvolta innanzi a noi compaiono signore in stato interessante e sono in dolce attesa! Siamo alla ricerca di comprendere come si potrà delineare il nostro futuro ed intanto lo attendiamo.
Quando camminiamo per strada, guardando con attenzione, essendo presenti alla vita, al paesaggio che ci circonda, agli esseri che lo animano, sempre più raramente troviamo umani che fanno altrettanto.
"Corrispondenze"
La natura è un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che son vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nel raggio dei loro sguardi familiari.
Fuma una tazza di thé bollente, fuma una pipa e tra i vapori, i calori che salgono in aria, tra i loro ghirigori vi è un mondo labile, impercettibile, sottile che vive ed uno denso, compatto e quest'ultimo appare più evidente…
Al mattino presto e verso il tramonto, alzando la testa, folti stormi di uccellini scuri giocano nell’aria celestiale. Il guardarli alleggerisce il core ed i pensieri van facendosi leggeri. Il loro volo par danza leggiadra, un corpo esile, felice anima forme multiple: cascate, cuori e quanto l’occhio riesce a scorgervi…
Ci auguriamo che il nuovo anno sia iniziato nel modo migliore possibile per tutti o almeno per la maggior parte di Voi, col piede giusto, o almeno con la buona intenzionalità nel vivere… Ancor meglio se presi da incantamento avendo notato le numerose gemme di acqua che hanno impreziosito i rami nudi degli alberi e come le luci dei lampioni, a sera, abbiano giocato a creare luminescenti prismi adamantini con esse per i nostri occhi ed hanno in questo contribuito a rallegrare e addolcire il nostro cuore…
Se avete un po’ di nostalgia non rattristatevi… È uno stato che capita di sovente a tanti, se non a tutti e si chiama in molti casi, nostalgia del paradiso e tale stato andrà sempre più amplificandosi in un mondo che trascura la bellezza in ogni sua forma espressiva… Eppure tutti volenti o nolenti ricerchiamo bellezza e le tecniche di tale ricerca differiscono, ma non vi è persona che non ne avverta il bisogno… Altrimenti l’anima sta male! Ma in un mondo che tralascia di sapere di avere un'anima, la cura diviene sempre più difficile da potersi trovare… e somministrare…
Questo scritto è particolarmente lungo, ma ci auguriamo che coltiverete nelle festività natalizie lunghi momenti di ozio che come ebbe a dire F. G Jünger: l’“ozio non è semplicemente far nulla, una condizione, che può essere connotata negativamente; l'ozio presuppone una vita oziosa, musicale, spirituale, grazie alla quale diviene fecondo e acquista senso e dignità. L’ozio secondo il suo vero significato è illimitato e indivisibile, e origine di ogni lavoro sensato. L’ozio è il presupposto di ogni pensiero libero, di ogni attività libera.”
I primi freddi hanno luogo. Vi è voglia di raccogliersi in posti intimi, di scendere in solitudine in se stessi, in compagnia di un loquace silenzio oppure una gradevole musica, un buon libro o altrimenti stare con persone care, fidate, conversare semmai innanzi ad una tazza di un the fumante che emana una nuvola leggera di un balsamico vapore che sguscia verso l’alto e lentamente si disperde. Si guardano i vetri che si ricolmano di vapori e vien voglia di poggiarci il naso e, sognanti, guardare fuori o di disegnare sul vetro umido rune stellari…
Ci sono momenti in cui la luce ed il calore del sole non sono sufficienti per riscaldare, colmare il nostro vuoto interiore, il nostro non essere in grado di dare un senso profondo alla nostra esistenza, alla inquietudine che ci attanaglia. Talvolta non abbiamo forza sufficiente per far fronte alle difficoltà della vita e la sola fede non par sufficiente così come in Chiesa non si trova chi ci aiuta, comprende e guida...
Pioggia, pioggia, giornate cupe, bigie ed improvvisamente il sole è tornato a rischiarare i nostri giorni. La luce del sole dona splendore al paesaggio e tepore interiore. Come sarebbe triste un paesaggio sempre in ombra dove un raggio di luce non penetra e come sarebbe terra desolata un animo, un cuore sempre nell’ombra…
Trascendenza, Trascendenza, Trascendenza.
Un termine che fa quasi trasalire… Trascendenza! Deriva dal latino ("trans" + "ascendere" = salire al di là) e in filosofia e teologia indica il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica…
Trascendenza…!
Talvolta capita che abbiamo una intensa voglia di dormire e niente sia più bello e desiderabile di chiudere gli occhi! Neppure il piatto che più ci fà gola pare renderci così contenti! Sembra di aver un appuntamento e non possiamo rinunciare ad andare all'incontro, di chiudere gli occhi e lasciarsi andare con la mente e col corpo! Di rilassarsi pienamente! Di abbandonarsi totalmente!
Luciano Arcella, il protagonista del nostro video di oggi, è uno studioso eclettico che viaggia non solo attraverso il tempo, ma anche lo spazio e le varie, molteplici lingue che conosce.
Molto spesso usiamo, inavvertitamente e allo stesso modo, i termini ascoltare e sentire! Tra l’altro in un mondo riempito come un uovo di suoni, rumori, musiche e anti musiche… Però l’ipocusia è in netto aumento. Lo confermano le statistiche, lo confermano l’apertura di negozi per l’assistenza alla persona ipoacusica che è non solo l’anziano, ma anche il giovane e talvolta il bambino.
Seppur il ‘900 par abbia preso distanza dalla spiritualità vi sono tre romanzi storici, lenti, ben descrittivi che ci riportano al periodo della nascita del cristianesimo, ci fanno rivivere nelle loro pagine quell’epoca.
Se si ha l’opportunità di camminare adiacenti ad un cannetto, con il sole alle spalle, si noterà che il pennacchio che, lievemente oscilla al vento, ricorda nel vago una coda di un pavone.
C’è un breve racconto buddhista che può servire a chiarire e a tenere a mente il messaggio a seguire attraverso un’immagine divertente. Narra di un studente cinese, Chu, che andò a fare una passeggiata in montagna con un amico.
Nel maggio del 1954, Ernst Jünger si reca in Sardegna, uno dei luoghi preferiti del nostro bel Paese e così ci descrive la proprietaria della locanda dove prende soggiorno:
Son tremule le foglie ai primi leggeri e pallidi venti di un rinnovato autunno! Di sfuggita, già echeggia alla vista, un lieve mutamento delle gamme di colore nella natura! I primi gialli compaiono e più ridondanti divengono le foglie morte per strada.
Splash, splash una secchiata d’acqua vi ha colpito? L’avete tirata? Di recente? In un lontano passato? Correndo con allegria sulla battigia del mare, ridendo oppure a muso duro cercando proprio quel tale a cui farla pagare… C’è chi poi si ricorda la fanciullezza! Chi con nostalgia e bramosia e chi pensando a chi è ancora giovane e quanta strada ha ancora da fare e da penare…
Proiettiamoci in un deserto, in uno spazio totalmente libero, vuoto, aperto e buio. In questo periodo dovremo notare come la notte è illuminata da miriadi di stelle, costellazioni, pianeti, comete ed alcune di loro, con una scia ancor più luminosa, ricadano su di noi ed il nostro pianeta!
"Voi tutti conoscete la selvaggia tristezza che suscita il rammemorare il tempo felice: esso è irrevocabilmente trascorso, e ne siamo divisi in modo spietato più che da quale si sia lontananza di luoghi. Le immagini, risorgono, più ancora allettanti nell’ alone del ricordo, e vi ripensiamo come al corpo di una donna amata, che morta riposa nella profonda terra e che simile a un miraggio riappare, circonfusa di spirituale splendore, suscitando in noi un brivido di sgomento.
Quando il caldo si manifesta in modo uniforme, nel corso dell’intera giornata e notte, siam giunti alla pienezza dell’estate. Nelle notte vissute con spensieratezza soprattutto dell’età giovanile degli studi.
Si prende un aereo e non sappiamo mai con precisione come sarà il volo, cosa ci attenderà una volta che saremo atterrati. Si vola in plurimi modi e plurimi mondi. L’aereo compie il suo percorso. È in alto, tanto in alto.
Il mondo inizia con l’età dell’oro, dove il tempo era prezioso. Era prezioso e reso sacro anche ogni gesto compiuto! Ogni gesto era sacrificio: fare il sacro! Vi doveva essere ordine che rispecchiava l’ordine cosmico.
Spira uno zefiro ed un aquilone amico volteggia nell’aria! Una macchia di colore ed una forma leggiadra! Il piccino come il grande si diverte a farla danzare! Il corpo si anima e pure lo sguardo che si innalza alla volta celeste.
Recarsi al Piazzale Michelangelo, a Bellosguardo, a Fiesole, a Settignano vuol dire ritrovarsi a mirare il centro storico e nel suo centro, nel suo cuore, si erge maestoso ed inconfondibile il suo Duomo e la sua Cupola! A distanza di molti secoli la sua costruzione è ancor frutto di studi e d'interesse.