
"Cara cosa fai stasera? Giungo a prenderti con la mia torpedo blue?"
Rubrica in collaborazione con l’Associazione Eumeswil associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di Ernst Jünger.
"Cara cosa fai stasera? Giungo a prenderti con la mia torpedo blue?"
cantare fa bene allo spirito, lo rende leggero e aiuta il corpo, lo smuove e lo rende libero di esprimersi, se non si è dei repressi cronici!
Le piazze, luoghi di gran fascino nei paesi, borghi e cittadine erano e sono luoghi di incontro. Chi ha la possibilità di camminare soprattutto nel nostro bel Sud Italia ha il piacere di soffermarsi a guardare anziani addetti al chiacchiericcio mentre fumano, sfogliano un giornale, giocano a carte, a dama.
Il mistero colora e si colloca nelle vostre vite, si addensa nelle nostre esistenze, nell’aria che respiriamo, nei cibi che mangiamo, nella cultura della nostra epoca, nelle nostre amicizie, famiglie, cellule, fibra e terminazioni nersose.
In questi giorni di festività natalizie tante famiglie e tanti amici si saranno riuniti e si riuniranno con allegria, tanti sentendosi più buoni, altri più soli.
A Fiesole, in via Belvedere, nacque Eumeswil, all’alba dei primi anni ‘90. Un piccolo gruppo di amici, appassionati di lettura, si erano invaghiti dell’opera di Ernst Jünger, ciascuno per un motivo suo proprio e un suo moto dell’anima, e così quasi per gioco, l’avventura del mondo di Eumeswil ebbe inizio.
Per chi trova piacere a dar conforto, calore e vivacità allo spirito, accarezzarlo attraverso la bellezza, una camminata in un bosco, in un luogo panoramico da dove si vede il verde, non può che arrecare gioia.
A breve il Natale. Alcuni saranno tentati ed altri lo faranno di trascorrere le festività natalizie in luoghi caldi alla ricerca di isole felici, ridenti, gaie. Isole dei Caraibi, isole thailandesi o di quei luoghi sui quali indugia e fantastica la mente alla ricerca di una momentanea e apparente felicità.
Con il video di oggi ci spingiamo verso l’immagine di un nuovo mondo che pare sempre più sprigionarsi e materializzarsi. A parlare nel video Don Curzio Nitoglia che ci introdurrà nel pensiero, nella filosofia di Yuval Noah Harari. Il transumanesimo nella visione di questo filosofo.
È mattino molto presto, sul far dell’alba, probabilmente molto prima, è ancor tutto buio, lentamente riprendo contatto con la vita e risento il mio corpo aderente al materasso, le mie braccia riscaldate dal tepore del piumino invernale steso sul letto, e mi sovviene alla mente il mio sogno di poc’anzi attraverso il quale mi sono ridestata smarrita e perplessa.
Rilke sapeva che nel sentimento della forma, si fondono insieme, crescendo, le radici terrene e le radici celesti della vita del centro, di noi stessi.
nel 1959 viene alle luci An der Zeitmauer, Al muro del tempo, saggio prognostico pubblicato da Ernst Jünger e tradotto in italiano da Julius Evola con lo pseudonimo di Carlo D’Altavilla. Si tratta di uno dei saggi più rappresentativi del pensiero del Grande Maestro di Wilflingen che in questo momento varrebbe veramente la pena di leggere e rileggere chiedendoci a che punto della storia siamo.
Siamo in prossimità della festa di tutti i Santi e di quella dei morti. Un periodo molto particolare che avvolge chi è in terra e chi risiede in un “altrove”…
Si narra che i defunti si avvicinino alla terra e possano comparire in sogno, operando delle rivelazioni, divinazioni.
Si esorta a pregare per le anime di defunti così come loro si adoperano e apprestano a compierlo per noi.
Il vero autunno che si approssima all’inverno dovrebbe essere vicino.
Siamo immersi in un universo di immagini provenienti dal mondo, esteriore, interiore ed onirico. Immagini di ogni tipo. Il quadro del mondo attuale, offre un esempio dell’ acutezza con cui l’occhio di un buon osservatore può cogliere l’ordine manifestato degli eventi. Il suo sguardo scivola sopra le valli e le gole, e si appunta sulla vetta che si staglia in lontananza.
Se consideriamo l’uomo raffigurato come una linea verticale che indica la sua stazione eretta, della sua direttiva morale, della sua autofedeltà e su questa linea verticale iscriviamo una losanga possiamo immaginare che i suoi lati rappresentino le tre dimensioni dello spazio, come ci suggerisce Gianni Vannoni, altezza, larghezza e profondità, più la quarta che è il tempo.
E le foglie iniziano a cadere come eliche delicate sul selciato, sulle strade, nei boschi, le castagne iniziano a lasciare le loro dimore spinose e si offrono come calorici frutti per l’umano ai primi freddi così come le olive vengono raccolte e si trasformano in olio che condisce i cibi, ma anche dona sostanze preziose al corpo.
Di recente leggendo in un giornale, tra le tante notizie, quella piccola, quella apparentemente marginale, ci ha colpito più della altre: un "rapper famoso", quando si sente solo, ascolta Mozart e quello stato d’animo scompare.
Si vive, si vive bene, si vive male. Un giorno siamo felici, il giorno dopo siamo tristi… Vi sono giorni che sembra di non vivere, che tutto si è arrestato e le cose non vadano come vorremmo farle andare, vi sono giorni che siamo presi da così tante cose e dalla smania di dover vivere che non abbiamo neppure il tempo di valutare niente.
Come un bravo prestigiatore riesce a far uscire dal suo cilindro un coniglio e non solo così uno scrittore e ancor meglio un autore saprà far uscire da un suo libro immagini, simboli, emozioni, sensazioni, riflessioni e una nuova concezione esistenziale...
Si avvicina l’autunno, le foglie si tingono di molteplici colori, le giornate si accorciano, l’aria si raffresca e le ombre si allungano. Ombre che si disegnano come sagome sul selciato che percorriamo, ombre di insicurezza che si generano nella nostra mente. Dubbi di varia natura a cui non sappiamo dare risposta appropriata!