Governo, le consultazioni al Quirinale. Pd apre ai 5S, no a Conte bis. Domani i big al Quirinale
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Gio, Apr

Governo, le consultazioni al Quirinale. Pd apre ai 5S, no a Conte bis. Domani i big al Quirinale

Governo, le consultazioni al Quirinale. Pd apre ai 5S, no a Conte bis. Domani i big al Quirinale

Politica
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Autonomie: "Sì a esecutivo Dem-Cinque Stelle". Bonino: "Serve un governo del fare e del disfare"

Governo, le consultazioni al Quirinale. Pd apre ai 5S, no a Conte bis. Domani i big al Quirinale
Governo, le consultazioni al Quirinale. Pd apre ai 5S, no a Conte bis. Domani i big al Quirinale

 

All'indomani delle dimissioni di Giuseppe Conte sono cominciate le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. Con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è partita la prima giornata, poi è entrato il presidente della Camera Roberto Fico. A seguire i colloqui con i gruppi parlamentari, a partire dal Gruppo delle Autonomie (Svp, Patt e Uv) del Senato il quale si è detto "disponibile a sostenere un governo" con maggioranza incentrata su M5s e Pd che si dovesse formare, se esso avrà "una forte impronta europeista", anche perché le elezioni rischiano di portare all'esercizio provvisorio e all'aumento dell'Iva, hanno detto la presidente del Gruppo Julia Unterberger e il vice Albert Laniece.

Il gruppo misto del Senato, pur avendo in sé varie componenti, concorda nel giudicare "pericoloso precipitare il Pese" alle urne e auspica la nascita di "un governo non breve, non di transizione, ma un governo politico". Lo ha detto la presidente del gruppo misto di Palazzo Madama, Loredana de Petris, dopo le consultazioni con il presidente Sergio Mattarella. Insieme a de Petris erano presenti al colloqui Piero Grasso, Emma Bonino e Riccardo Nencini. "Serve un governo - ha affermato Bonino - di totale alternativa politica e programmatica rispetto a quello finora visto". "Il governo avrà il compito di fare ma anche di disfare - ha aggiunto - mi riferisco al decreto sicurezza bis, alla questione migranti, allo sperpero di fondi pubblici: un autorevole governo del fare e del disfare".

Inoltre Mattarella ha avuto un colloquio telefonico con  Napolitano, che in questi giorni non è a Roma.

Giovedì, dopo le consultazioni al Quirinale, è stata convocata l'assemblea congiunta dei parlamentari M5S. Sarà presente il capo politico Luigi Di Maio.

Si svolgeranno in due giorni con i big chiamati a salire al Colle nella giornata di giovedì.

Per Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, capigruppo M5S di Camera e Senato, "sono ore molto importanti per il futuro del nostro Paese. Il MoVimento 5 Stelle si affiderà alla volontà del presidente Sergio Mattarella che segnerà la strada da seguire dopo che Matteo Salvini ha aperto un'assurda crisi di governo in pieno agosto. Il MoVimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni".

"La Lega è già tutta al lavoro per costruire l'Italia dei SÌ - spiegano i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari -, fondata su un taglio di tasse per 10 milioni di cittadini, investimenti pubblici, infrastrutture, processi giusti e veloci, certezza della pena e bambini che tornano a nascere. Altri stanno pensando al governo dei NO e delle poltrone? Andiamo a elezioni e facciamo scegliere gli Italiani! Chi scappa dalle urne ha la coscienza sporca".

In mattinata anche le parole di Matteo Renzi a 'Radio anch'io' su Radio 1, rispondendo a una domanda se preferisca il governo istituzionale o quello di legislatura: "Mi pare che il Pd abbia una posizione molto chiara sul governo di legislatura. La mia proposta di governo istituzionale è stata rilanciata da alcuni, Bettini e altri, ma mi pare che Zingaretti abbia detto una cosa molto chiara. Ha detto: io ci sto se c'è un governo solido, forte, di ampio respiro. Questo però se la devono vedere il Pd e i 5 Stelle, io non sono più il segretario del Pd". E ha aggiunto: "Credo che l'alternativa oggi non sia tra queste due cose, ma tra elezioni (un'ipotesi ancora in campo) o governo. Si tratta di scegliere​".

"Un veto ce l'ho ed è su Matteo Renzi, nel senso che se c'è una persona che in questo governo non ci deve entrare sono io, ma non perché voglio prenderne le distanze ma perché questa operazione che insieme ad altri abbiamo lanciato, è credibile se viene accompagnata dal fatto di rinunciare a ogni tipo di incarico o poltrona", ha detto ancora Renzi in merito alla sua posizione sull'ipotesi di un accordo di governo tra Pd e M5s, rispondendo alla domanda se metterà dei veti. E ha ribadito: "Dal mio punto di vista non c'è alcuna disponibilità del sottoscritto a far parte di questo governo".

"Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone. Noi di manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani", ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivando alla Camera per l'assemblea dei deputati leghisti. "Qualunque governo nasca sarà un governo contro la Lega", ha detto Salvini incontrando i giornalisti davanti alla Camera. "Nelle proposte del Pd c'è lo sberlone ai 5 Stelle in cui scompare il taglio dei parlamentari. Noi l'abbiamo votato tre volte...e anche ieri abbiano detto di essere pronti a farlo" ha aggiunto il ministro dell'Interno. "Rottura? Erano troppi i no. Poi gli italiani decideranno. Un Governo che nasce contro è destinato solo a salvare qualche poltrona" ha concluso Salvini. (ANSA)

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