Usa, tanti contagi e pochi morti: le ipotesi di Silvestri
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Ven, Apr

Usa, tanti contagi e pochi morti: le ipotesi di Silvestri

Usa, tanti contagi e pochi morti: le ipotesi di Silvestri

Salute e Benessere
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"In molti mi chiedono di parlare della situazione di COVID-19 negli USA. Ci provo in queste righe partendo dai dati e senza fare considerazioni politiche. Scienza, sempre scienza, e fortissimamente scienza, come piace a me ed a voi".

Usa, tanti contagi e pochi morti: le ipotesi di Silvestri
Usa, tanti contagi e pochi morti: le ipotesi di Silvestri

 

Così in un post su Facebook il virologo Guido Silvestri spiega i dati degli Stati Uniti, dove i contagi hanno superato i 2,5 milioni.

"Innanzitutto, direi di partire dalla curva dei casi. Oggi è stato il secondo giorno con più casi di sempre (ieri è stato il più alto in assoluto). Quindi è chiaro che siamo in piena pandemia con molti nuovi casi diagnosticati, soprattutto nei grandi stati del Sud (CA, TX, AR, FL, GA etc). Non che se ne parli poco, ma è bene partire da questo dato. Altrettanto chiaro è che non stiamo vivendo l’Apocalisse. Infatti, se si guarda il grafico delle morti giornaliere (in basso qui sotto) si vede che oggi è stato il 85esimo giorno più brutto dall’inizio dell’epidemia – il che non è così male visto che il tutto qui da noi è partito a inizio marzo 2020. Per quanto io sappia, inoltre, non c’è alcun segno del sovraccarico ospedaliero verificatosi in passato a Wuhan, Lombardia, New York/New Jersey, ed altri posti", si legge.

"La domanda che si pongono quelli che cercano di capire i fatti (e non hanno risposte pre-confezionate e/o ideology-driven) è la seguente: perché a fronte di questo aumento imponente dei casi che dura ormai da 3 settimane non c’è un corrispondente aumento di morti o malati gravi? Naturalmente io non ho la risposta assoluta (ed infatti non ce l’ha nessuno), ma provo a fare alcune ipotesi e ragionamenti".

"Ipotesi #1. Ci sarà una impennata di morti nei prossimi giorni. E’ possibile, naturalmente, e lo vedremo nei prossimi giorni (per cui vi anticipo già che tra una settimana ritorneremo su questa ipotesi). Segnalo sommessamente che, guardando i grafici di marzo scorso, il gap temporale tra aumento dei casi ed aumento dei morti è di ~1 settimana. Ripeto: staremo a vedere.
Ipotesi #2. Si stanno facendo molte diagnosi (i.e., tamponi positivi) in soggetti asintomatici e/o giovani e quindi meno a rischio di sviluppare forme severe di COVID-19. E’ difficile trovare dati precisi a questo riguardo, ma la sensazione di molti è che questo sia un punto importante, soprattutto se la temuta impennata delle morti non si dovesse verificare. Se confermato questo aspetto aprirebbe delle interessanti implicazioni in termini di immunità naturale.
Ipotesi #3. I tamponi positivi sono a carica virale più bassa, come già dimostrato in Italia per primo dal gruppo di Massimo Clementi e Nicasio Mancini al San Raffaele e poi da altri (Pavia, Treviso, etc). Questo potrebbe a sua volta essere legato a fattori ambientali (molte infezioni nel Sud) e/o stagionalità, che favoriscono infezioni causate da inoculo virale più basso. Ricordo che infezioni ad inoculo più basso = infezioni meno gravi, come noto dal modello animale di CoVs.
Ipotesi #4. I malati hanno prognosi migliore perché li curiamo meglio. Questo punto, a mio avviso, è importante e, se confermato, va nella direzione di rimettere COVID-19 tra le malattie di cui si occupano i servizi sanitari, senza chiedere alla popolazione generale di stravolgere la sua esistenza, che poi, a pensarci bene, sono tutte le altre malattie. Mi sembra chiaro che tra desametazone, tocilizumab, baricitinib, remdesivir, plasma convalescente, terapia anticoagulante, migliori protocolli di ventilazione, etc. siamo molto più efficaci nel trattare l’infezione oggi che 3-4 mesi fa. Questa è una cosa importante e foriera di ottimismo.

E Aggiunge: "Notate che non ho neanche nominato la possibilità di un adattamento virus-ospite, per me peraltro plausibilissima, perché non voglio che riparta il coro scandalizzato di alcuni “puristi” secondo cui è troppo presto per fare questa (ma non altre) ipotesi. Per ora quindi vi lascio con una domanda chiave, alcune ipotesi preliminari di risposta, ed un appuntamento alla settimana prossima, per vedere se a quel punto avremo le idee un po’ più chiare di cosa stia succedendo".

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.