Il mistero, lo stupore, il realismo magico di "NUDA"
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Gio, Apr

Il mistero, lo stupore, il realismo magico di "NUDA"

Il senso della vita
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Il mistero, lo stupore, il realismo magico di
Il mistero, lo stupore, il realismo magico di "NUDA"

 

L’acqua si può notare in molti luoghi e può prendere l’aspetto di mare, lago, fiume, rivo...

Per colui che vive in un luogo dove l'acqua scorre, quest'ultima può scandire, con il suo corso, le giornate dell'osservatore. Non è un caso che un antico filosofo disse: "Panta rei", tutto scorre e a questa asserzione venne aggiunto: non ci si bagna mai due volte nella stessa acqua.

Guardare al mare ci dona il poter osservare la vastità dell’orizzonte - molto spesso - e la mente concentrandosi nell’infinito e sull’infinito talvolta trova serenità e ampio spazio in se stessa.

Firenze, fiume Arno
Firenze, fiume Arno

 

Un fiume che scorre in città come l’Arno, dona migliaia di immagini e sensazioni continue. Basti pensare che sono state scritte anche canzoni, il Manzoni risciacquò la sua grande opera.

Guardare l’Arno è un incontro con la mutevolezza del colore e della forza che irrompe dalla sua acqua, ora melmosa, portentosa, ora verde bottiglia e calma come in questo preciso istante che viene osservata.

Guardare l’Arno vuol dire anche osservare le molteplici forme di vita che dentro e ed intorno ad esso si condensano di specie varie di piante, animali ed umani.

Se l’Arno è cangiante per il tempo atmosferico, momento della giornata e punto di osservazione ancor più mutevole è l’umano che l’osserva.

Ma cosa assai piacevole a cui prestare attenzione è la forma del ponte che collega le due sponde del fiume e della città. Un arco che spesso pare farsi un arco di speranza e a volte si trasmuta in arcobaleno quando è immagine riflessa nel fiume.

Ci sono momenti che quando il ponte è proiettato nel fiume, così come gli alberi, le nuvole viene quasi da chiedersi quale delle due sia l’immagine reale! In quel momento, Platone con il mito della caverna diviene più che mai vero!

Ci sono istanti che è difficile riconoscere cosa sia reale e cosa sia proiezione di realtà ed ombra. Anche attraversare un ponte può divenire molto significativo per chi lo percorre ad occhi aperti, consapevole di ciò che sta compiendo.

Il ponte dona proprio il senso di abbandonare alle proprie spalle un passato per accedere ad un futuro. Vi è poi, un punto centrale - che può essere il presente- in cui si è equidistanti tra la realtà: quella che fu è quella che sarà e si può improvvisamente decidere di vivere proiettati indietro o di slanciarsi in avanti. Si può anche però, semplicemente scegliere di vivere il presente, non curanti di ciò che è stato e ciò che sarà e lì,nel centro del ponte, ci si ritrova nel centro della vita, dove in immagine globale - e non globalista e globalizzante- la vita può essere ammirata, vissuta con pienezza ed armonia.

Per un associazione culturale, per il mondo di Eumeswil, attualmente il ponte si assurge a simbolo di passaggio tra un programma che si pone a finire a termine ed uno che si pone ad iniziare. Ancore e fari per un cammino luminoso sul sentiero dell’esistenza sta terminando ed sta prendendo avvio Pneuma, Verbum et Imago: vie verso la conoscenza e la comunicazione.

Abbiamo pensato alla magia, alla verità, al significato della vita con i termini: Pneuma, Verbum er Imago e ci siamo imbattuti in modo sincretico: In nuda lo spettacolo che come si apprende da ciò che vien descritto stesso dal suo autore: Ispirata al suo romanzo, Nuda di Daniele Finzi Pasca è uno spettacolo denso di mistero e stupore, dove la profondità e abissi sono in continuo dialogo con un mondo leggero e luminoso, fatto di piani che si sovrappongono e giocano tra loro. La potenza teatrale si sposa con una narrazione poetica dal sapore onirico, in assoluta armonia col teatro fisico e la danza aerea.

Due gemelle, cresciute in una famiglia "eccentrica", eppure così simile a quella di tutti, si toccano, si sfiorano, a volte si calpestano, per poi riscoprirsi in un abbraccio pieno di gioia e libertà ritrovate.

Un gioco acrobatico, insieme a un’installazione di luci interattiva intrecciate alla narrazione e un potente universo sonoro, compongono questo spettacolo magico e surreale.

"Abbiamo bisogno di costruire l’illusione e abbiamo bisogno anche di dichiararla. Il teatro è fatto così: giocare è il verbo migliore per descriverlo" (Daniele Finzi Pasca).

Abbiamo incontrato Daniele Finzi Pasca ed il nostro incontro è stato un breve incrociarsi di sguardi stupiti che si scrutano e si interrogano, incuriositi. Abbiamo realizzato il video sul suo spettacolo che rappresenta la vita, il suo dramma, la sua magia, il suo mistero. I grandi temi della profondità dell'esistenza e del suo aspetto metafisico.

Il video è stato realizzato in compagnia di Melissa Vettore, artista protagonista di Nuda, di origine brasiliana, molto bella, molto viva e naturale che appartiene alla compagnia Finzi Pasca.

L’abbiamo incontrata in un camerino al Teatro de La Pergola, prima che andasse in scena. È stato un dialogo totalmente improvvisato, estemporaneo, fluido, dove lo spettacolo e lo spettacolo della vita è "andato in scena".

Abbiamo cercato e ricercato cosa scorre in modo sotterraneo nelle vite di tutti, che unisce tutti uomini e donne di ogni età, al di là dei sogni e aspettative che si riescono a realizzarsi o meno, c’è una parte, la parte importante dell’esistenza, che ci unisce tutti ed è la parte della necessità di ricercare noi stessi attraverso il nostro apparire, è la paura della morte, il desiderare una carezza, l’amore.

Ci parla sempre l’autore: il titolo Nuda: a cosa si riferisce? Questo è uno spettacolo sul pudore. Si parla degli esseri umani, di chi fa fatica a spogliarsi delle proprie inibizioni: spogliarsi significa rivelare la nostra intimità, le emozioni più profonde. Probabilmente non si riesce ad essere liberi, perché nasce un bisogno di protezione: sembra sempre di non piacere agli altri, i modelli che si vedono appaiono perfetti e ci si sente inadeguati.

Eppure nonostante ciò, dall’Alto, fuori di noi, sovrastante a noi, qualcuno ci guarda, ci osserva e ci sta vicino, e nonostante gli abiti, nonostante i vari meccanismi, maschere che indossiamo, ci conosce e vede meglio di noi…

Alle parole dell’autore e alle parole dell’interprete di Nuda accostiamo ed aggiungiamo tre descrizioni di Ernst Jünger perché la vita si dipana tra sogno e realtà tra finzione, apparenza ed essere in ogni momento.

LA TRIGRIDIA

Steglitz

LILIUM TIGRINUM. Petali vistosamente ripiegati su di sé, di un rosso cereo, da belletto, chiazzato delicatamente ma con nitidezza da numerose macchie ovali neroazzurre. Se osserviamo il modo in cui queste macchie sono disposte, potremmo crederle prodotte da una forza vitale, da attiva, si fa gradualmente più debole. Così, al bordo esterno dei petali esse mancano del tutto, mentre vicino al fondo del calice sono disseminate in gran profusione, fino ad inerpicarsi su alte e carnose escrescenze. Polline dal colore narcotizzante, quasi un velluto rosso cupo che sia stato macinato è ridotto a finissima cipria.

Chi guarda ha l’illusione di vedere un padiglione di giocolieri dal cui interno esca una sommessa musica anticipatrice.

PESCI VOLANTI

Steglitz

Invano, ma senza divertimento, frugando con le mani in una vasca tentavo di ghermire piccoli e mobilissimi pesci di un blue madreperlaceo. Quando non potevano più sgusciar via dalla mia presa, affioravano sopra il pelo dell’acqua e svolazzavano graziosamente intorno alla stanza, muovendo come ali le loro minuscole pinne. Dopo aver descritto in aria molteplici curve, si rituffavano in acqua. Questo loro mutare elemento aveva qualcosa di incredibilmente allegro.

SOGNI VOLANTI

Stralau

I sogni volanti sono come ricordi del possesso di una singolare forza spirituale. Propriamente, sono piuttosto sogni sospesi a mezz’aria, nei quali sopravvive sempre una sensazione di peso. Nella spessa penombra si scivola a un palmo da terra, e il sogno si rompe se lo tocchiamo. Si fluttua sopra i gradini esterni alla casa e talora ci si solleva lontano da ostacoli bassi e ci si libra su steccati e siepi. Allora ci si comprime e ci si tende in uno sforzo che si concentra nei gomiti piegati e nel pugno serrato. Metà del corpo è allungata e distesa, come se fossimo comodamente adagiati in poltrona; librandosi in aria, si avanza remigando con le gambe. Sogni di questo genere sono gradevoli; ma ce ne sono tanti altri, di cattiva lega, nei quali chi sogna vola in posizione rigida, con la testa china in avanti, il volto che guarda giù verso terra. Egli si leva dal letto come irrigidito dal tetano, mentre il corpo, ritto sulle punte dei piedi, descrive un circolo. Poi sale a volo galleggiando sulla distesa notturna delle strade e delle piazze, e di tanto in tanto, come un pesce natante in aria, compare alla vista di solitari passanti, con gli occhi fissi nei loro volti inorriditi.

Come appare agevole, al confronto, quel volo a grandi altezze che si vede nelle antiche raffigurazioni di esseri alati! Anche in questo, Pompei è uno dei luoghi che raccolgono reperti essenziali. C’è là un lieto e mirabile vortice che trascina le figure umane, benché esso paia agitare e increspare appena i loro capelli e le loro vesti.

La Compagnia Finzi Pasca: La poetica peculiare della Compagnia Finzi Pasca ha preso forma dai concetti di Teatro della Carezza e di Gesto Invisibile.

Sviluppati nel corso di 37 anni di esperienza, questi concetti hanno consolidato un’estetica unica e un personalissimo stile di creazione e di produzione, nonché una filosofia di allenamento per l’attore, l’acrobata, il musicista, il danzatore e il tecnico: un modo di abitare lo spazio.

Teatro, danza, acrobazia, circo, opera e documentari: tutto confluisce nella Compagnia Finzi Pasca.

La Compagnia Finzi Pasca è stata fondata da Antonio Vergamini, Daniele Finzi Pasca, Hugo Gargiulo, Julie Hamelin Finzi e Maria Bonzanigo nel 2011, riprendendo il lavoro sviluppato dal Teatro Sunil e da Inlevitas.

Con sede a Lugano (Svizzera), la Compagnia Finzi Pasca è tra le maggiori compagnie artistiche indipendenti al mondo. Nel corso della sua storia ha creato e prodotto più di 35 spettacoli.

I suoi creativi hanno firmato anche 3 Cerimonie olimpiche (Torino 2006 e Sochi 2014, per i Giochi Olimpici e Paralimpici), 2 spettacoli per il Cirque du Soleil: Luzia nel 2016 e Corteo nel 2005 (per quest’ultimo, 8 milioni e 400 mila spettatori in 10 anni di tournée), 6 opere di cui Aida e il Requiem di Verdi, entrate ufficialmente nel repertorio del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo; Carmen e Pagliacci al Teatro San Carlo di Napoli, L’Amour de loin per l’English National Opera di Londra e Einstein on the Beach che ha aperto la stagione 2019/2020 al Grand Théâtre de Genève.

Tra i grandi eventi ha prodotto nel 2017 Montréal Avudo, spettacolo multimediale commissionato dalla città canadese che unisce video mapping, luci e fontane d’acqua (249’000 spettatori in 4 mesi) e nel 2019 Abrazosper la Feria Estatal de León (Messico), un evento speciale dedicato alle famiglie (più di 200’000 spettatori). Inoltre, il suo nucleo creativo ha fatto parte della Fête des Vignerons 2019, un grande evento che si svolge una volta ogni quarto di secolo a Vevey (Svizzera) e visto da circa 375’000 spettatori. Nel 2020 la Compagnia Finzi Pasca ha curato la parte artistica per l’inaugurazione del più grande organo della Russia, al Zaryadye Concert Hall di Mosca: un’istallazione immersiva durante la quale 24 tra i migliori organisti al mondo si sono esibiti per 24 ore consecutive (circa 10’000 visitatori).

VIDEO. Il mistero, lo stupore, il realismo magico di "NUDA". Con Melissa Vettore Compagnia Finzi Pasca

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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