Lo Scrittore Marco Buticchi tra romanzo e autobiografia. "Casa di Mare" la storia di Albino Buticchi
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Gio, Mag

Lo Scrittore Marco Buticchi tra romanzo e autobiografia. "Casa di Mare" la storia di Albino Buticchi

Il senso della vita
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Lo Scrittore Marco Buticchi tra romanzo e autobiografia.
Lo Scrittore Marco Buticchi tra romanzo e autobiografia. "Casa di Mare" la storia di Albino Buticchi

 

Era mattina e come spesso di mattina al bar, per la pausa caffè, a sfogliare il giornale. Gli occhi leggono velocemente i titoli e si soffermano su un articolo dello scrittore Marco Buticchi. Lo scrittore era stato ospite, qualche anno addietro, del mondo di Eumeswil e un bel ricordo era rimasto della sua persona e presenza.

Con più attenzione gli occhi si posano sullo scritto che parla del padre dello scrittore e del suo rapporto col gioco… La scrittura è molto viva, carica, di grande impatto emotivo, ma anche sociale si parla di ludopatia… È il 2016 ed il mondo dì Eumeswil per il 2017 ha in serbo il tema: “La fortuna” che è ancipite… Decide pertanto di provare ad invitare nuovamente Marco Buticchi a parlare della sua storia personale e lui gentilmente accetta. Ci troviamo ad una sala del Hotel Croce di Malta e Marco Buticchi presenta la Sua storia personale con trasporto. I presenti partecipano col fiato in sospeso e muti alla narrazione che ci avvicina interiormente allo scrittore. Passano gli anni, compare il Covid, che porta ad aumentare il numero delle persone affette da ludopatia in differenti ambiti: del gioco, delle scommesse, dei giochi al computer.

Il gioco sano scompare a favore delle dipendenze che fanno perdere la possibilità di scelta, di essere liberi e di sviluppare se stessi. Ci narrano che il mondo della notte è pieno in luoghi dove - da soli- si gioca alle macchinette. Vi sono tanti giovani che non escono più di casa, rimangono chiusi, intrappolati, nella propria stanza a giocare. Imparano benissimo l’inglese, ma si estraniano dal resto del mondo diventando dipendenti di un mezzo meccanico e di un dominatore dal volto nascosto e dei familiari.

Scriviamo nuovamente a Marco Buticchi chiedendo il favore di riparlare della sua storia e Marco Buticchi con pazienza e cortesia accetta e viene presso il nostro centro studi a presentare: "Casa di mare"! Un romanzo ed una autobiografia. Uno spaccato di un lungo tratto di storia della sua famiglia, ma anche della storia di Italia. Il padre del nostro celebre scrittore, Albino Buticchi è un uomo che si è fatto da solo ed ha concorso alla crescita del nostro paese. Ascoltare il video e leggere il romanzo avvincente, di agile lettura, con riflessioni vive, di un uomo coi piedi per terra che non scrive facendosi coinvolgere interiormente, ma cercando un certo distacco tra sè e ciò che narra per meglio descriverlo, ci porterà a vivere e ripercorrere la storia d’ Italia il suo boom, la storia delle mille miglia, della formula 1, del mitico Milan, dello sviluppo industriale del paese, ci ricorderà nomi importanti dell’arte italiana, dello sport, della politica, del mondo dell’economia e dello spettacolo. Albino Buticchi fu un abilissimo imprenditore. Il nostro video non si è solo fermato alla figura del padre, ma anche sulla scrittura di Marco Buticchi, scrittore italiano noto sia in casa che all’estero, ci indica i suoi valori, le cose importanti della vita, di come nella scrittura risieda la libertà una delle ultime roccaforti, se non l’ultima. Noi lo ringraziamo vivamente del suo contributo. Vediamo che nel mondo esistono un numero sempre maggiore di dipendenze di ogni tipo. Manca sempre più la sfera del gioco nell’esistenza umana, ma vi è il suo inquietante rovescio. Il retro di copertina di “Casa di mare” di Marco Buticchi così riporta:

"È la notte del 14 febbraio 1983. Dovrebbe essere una sera di festa, ma Albino Buticchi è da solo nella sua grande villa di Lerici. Attorno a Iui tutto è silenzio, ma dentro la sua mente i pensieri si affollano, e finiscono per correre tutti verso una sola direzione: la pistola che stringe in mano. L’arma che presto si punterà alla tempia. Ma cosa ha spinto un uomo abituato al successo a compiere quel gesto estremo? La vita di Albino Buticchi è stata tutta all’insegna delle passioni. Quella per la velocità e per le auto da corsa, innanzitutto, che lo porta a diventare un pilota di fama, al volante di alcune tra le più titolate vetture da competizione della sua epoca. Quella per il calcio, che lo fa diventare, poco più che cinquantenne presidente del Milan. E quella delle conseguenze tragiche, per il gioco d’azzardo: una passione divorante che lo costringe ad accumulare perdite sempre più ingenti. Una vita straordinaria, costellata di avventure, un’esistenza sempre al limite tra l’ambizione è il successo".

Il libro termina con una galleria di foto molto belle, della famiglia, dei luoghi, di alcuni personaggi e auto “prestigiose” e barche… Ma il romanzo si apre con una citazione di
ALBERT CAMUS “Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia”.

Marco Buticchi: (La Spezia, 1957), dopo aver viaggiato moltissimo per lavoro, si è stabilito a Lerici. Ha esordito nella narrativa con “Le pietre della luna” pubblicato da Longanesi nel 1997. Da allora sono apparsi, tra gli altri: “La nave d’oro”, “Il respiro del deserto, “La voce del destino”, (vincitore del Premio Emilio Salgado per la Letteratura Avventurosa, quarta edizione 2012), “Il segreto del Faraone Nero è L’ombra di Iside”. Nel dicembre 2008 Marco Buticchi è stato nominato commendatore dal presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusio della lingua italiana anche all’estero.

La storia di Albino Buticchi - pare, per assurdo, che sia anche la storia del nostro Paese, che riflette le sorti di uno dei suoi beniamini...

I due fratelli Jünger - invece - passano ogni giorno, del tempo a giocare e chi compie incursioni nella loro opera, non può che trovarvi riscontri.

Attraverso il gioco l’uomo apprende. Vi sono giochi che sono simulazioni, giochi che ci insegnano l’arte della mimesi… Tante tipologie di gioco che oltre che ad insegnare e porre una differenza tra finzione e realtà alleggeriscono ed allietano l’esistenza. Attraverso il gioco l'uomo può diventare realmente se stesso e liberarsi dall'essere automa... Nel gioco ci sono poi gag, giochi di parole, doppi sensi, “parole incrociate”, rebus, non sense che ci portano all’interno della parola e dei suoi molteplici significati. Un esempio pratico di ciò che può diventare un modo semplice per intrattenersi:

Legami al tuo petto, per apprendere l’intensità dei legami

Tu mi vuoi attaccare al tuo amo, perché sai che ti amo…

Io mangio una pesca, mentre tu pesca la cena e tu pesca, invece, un biglietto vincente

A Prato, ho visto un bel prato fiorito, ma non ho trovato nessuna margherita! Tu sai, piuttosto, che fine ha fatto Margherita, la tua amica? No, ma ieri sera ho mangiato una margherita napoletana verace! A sei stato a Napoli? No, i pomodori erano veraci ricolmi di bufale! Al pascolo o ti hanno raccontato tante bugie? Le bugie raccoglievano le candele con belle fiamme, come i tuoi occhi che fan scintille e fiamme! Allora occorrono i pompieri per spegnere le fiamme che ardono il cuore ed il ristorante di passione.
Ah sei così appassionata di ristoranti?...

Vi riportiamo due passi, più seri, distinti uno di Ernst Jünger ed uno di Friedtich Georg Jünger per poter riflettere, si spera, su una materia che trasforma le nostre vite, in meglio o in peggio… A seconda di come viviamo “il gioco”…

"MALERBE DELLA FORTUNA"

Lipsia

"Sedevo in mezzo a un paesaggio solitario, e giocavo a carte con uno sconosciuto. Il tavolo era collocato nel fondo di una fossa avvallata, una specie di dolina; sulla parte superiore delle sue pareti erano colate nere strisce di carbone. Avevo l’idea di puntare una forte somma - ed ecco, un pensiero mi balenò nella testa: “Forse questo tizio non gioca un gioco leale”. Poi mi dissi, ancora: "Questo tavolo da gioco, prima di sprofondare nel fondo della fossa, deve essere stato usato per tanto tempo, che certo sul suo panno si sono disputati infiniti giochi. Ora, se questo tipo bara al gioco, la faccenda, figuriamoci un pò, dev’essere andata per le lunghe. Di denaro, ne deve avere; perché allora il gioco che lui sta giocando qui con te dovrebbe finire tanto presto?"

Questa riflessione, che in realtà era molto più complicata di come l’ho riferita - tra l’altro, essa prese in considerazione l’età degli strati rocciosi e fra i suoi criteri deduttivi chiamò in causa anche la geologia-, balenò come una luce improvvisa, e si concluse bruscamente con uguale rapidità. L’elemento incerto e improbabile fece marcia indietro, e tutto fu suggellato dalla coscienza della mia superiorità".

Mediante simili immagini siamo talora illuminati dall’intuizione che esiste una particolare specie di pensiero, forse una stenografia mentale, la quale sa cogliere nel suo fondo intimo l’ elemento delle analogie e delle reminiscenze, e ne domina il gioco. In tali circostanze, ci basta il suono di una parola per capire una lingua sconosciuta. Inserito nell’ordine armonico, il primo oggetto che ci capita dinanzi agli occhi si trasforma alla nostra coscienza nella chiave che apre ogni porta.

Questo, e null’altro, costituisce anche la speciale attrattiva di tutti i giochi di azzardo. La serie rossa dona al giocatore ben più che denaro; gli dona quella fede di cui nell’ intimo abbiamo bisogno - cioè: la fede in una complicità che noi avremmo col mondo, nella possibilità di stringere un’ intesa con esso. Quando la pallina ruota a nostro favore, quando la carta si gira mostrando proprio quel che va bene a noi, assaporiamo un sentimento squisito: il sentimento che c’è un’intelligenza nascosta nelle cose materiali. Infatti, la fortuna altro non è se non la forma elementare d’intelligenza: nella fortuna le cose pensano, e con esse pensa il mondo intero a nostro favore.

Ciò spiega un dato di fatto degno di nota: per un avversario che trionfa su di noi con l’aiuto della fortuna proviamo un rancore più profondo di quello che sentiamo per chi ha la meglio su di noi grazie a una superiorità di natura intellettuale, nella dialettica di una conversazione, o alla scacchiera. In onore di chi vince una gara sportiva alziamo lieti il bicchiere durante il banchetto, ma la ruota della dea Fortuna crea tra noi più amare divisioni che non la corona d’alloro sacra ad Apollo. Tutti gli uomini d’ingegno sono fratelli in spirito, ma lo sfortunato è fratellastro del fortunato. Colui che più soffre della sua mala fortuna vede bene ciò che il mondo sa dispensare ai suoi favoriti. Qualcosa di simile accade nel ballo: la sola presenza del ballerino provetto è una penosa tortura per l’ impacciato ed il maldestro, che vede così meglio sottolineata la propria pesante lentezza - costui è dominato dalla sensazione che tutto il mondo rida di lui, e che ogni oggetto gli suggerisca di mettersi in un angolo a far da tappezzeria. Ma il fortunato è come un ballerino i cui passi si accordino ritmicamente al grande concerto del mondo. Somiglia ai personaggi del teatro d’opera: i suoi gesti, le sue parole, le sue giravolte sono preordinati e guidati da un’orchestra segreta - la sua intelligenza consiste nel fatto che gli affida a una ragione superiore di pensare per lui.

Perciò, il giocatore attribuisce a buon diritto la perdita al gioco a un’azione di disturbo da parte della costellazione armonica. Può essere già nefasta influenza lo scambio dei posti consueti o l’ingresso di una persona antipatica. In siffatta situazione, il tentativo di ribaltare la fortuna con l’accorta meditazione sulle mosse o col sistematico impegno delle proprie forze conduce alla rapida rovina. È meglio affidarsi a un talismano: chi lo porta su di sè se ne serve come di una bussola magica che dovrebbe orientarlo di nuovo verso la giusta direzione. Già nella percezione della cattiva fortuna in atto si esprime la perdita del rapporto d’intesa col mondo, e non saranno certo gli sforzi a stabilire la sintonia. Si dovrebbe riflettere, in proposito, sulla funzione di quei granello di sabbia, di cui Napoleone disse che sarebbe bastato uno solo di essi per farlo uscire di strada, una volta che la sua stella fosse spenta.

Istruttivi sono gli itinerari della vita nei quali la fortuna gira, ritorno sui suoi passi e si ripete; l’uomo è sempre capace di orientarsi di nuovo nell’ universo. Simili voltafaccia non sono rari nella vita del giocatore, ma si notano anche nelle imprese dei principi e dei soldati. In un mondo in cui spesso basta un solo passo falso perché si scivoli verso la perdizione, simili svolte permettono pur sempre di risalire a un’ intelligenza che impone il suo ritmo e stampa la sua impronta nitida sulle cose. Cose del genere si avvertono con la sensibilità di cui sono dotate le punta delle dita, e infatti si osserverà come spesso mani fini, sottili e ben formate indichino una condizione fortunata. C’è tutta una scienza del momento favorevole; chi voglia farsene un’ idea, consulti il compendio di Casanova. Questa lettura ci compensa delle scartoffie di cento pedanti; il suo straordinario significato consiste nel fatto che essa ci fa partecipare a una musicalità della vita che era quasi scomparsa. Tutti gli sforzi possibili non uguagliano tale procura nel momento in cui porta con sè, sulla propria corrente, ogni possibile navicella, guidandole tutte a questo o a quel porto. L’uomo si sveglia in una casa in cui tutto canta e freme, dalla cantina ai solai. In simili spazi le forme si plasmano e si coniano da sè, come in virtù di un’energia magnetica, non appena qualcuno la sfiora col dito.

Talvolta ho la sensazione che la cornucopia forse ricominci a inclinare un pò dalla nostra parte, anche se nessuno dei viventi godrà dei suoi doni. Il nostro stile di pensiero ritiene ancora la terra troppo ordinatamente e sistematicamente arata e coltivata perché rimanga un briciolo di spazio alle preziose malerbe della Fortuna.

Ed ora un link per chi desiderasse intrattenersi su come potrebbe essere “LIBERO", gioioso un mondo basato sul gioco, sul fare le cose per piacere e non perché vittime di schiavitù di molteplici tipi, sarebbe un mondo con regole giuste… Una metanoia immediata del mondo! Un mondo dal profumo Celestiale… Perché non lasciarsi andare al gioco anziché alle ludopatie?

Link dello scritto di Friederich Georg Jünger tratto da il libro "Saggio sul gioco. Una chiave per comprenderlo"

VIDEO. Lo Scrittore Marco Buticchi tra romanzo e autobiografia. "Casa di Mare" la storia di Albino Buticchi

 

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L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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