''Immagini di tranquillità''. Far Discendere la Mente nel Cuore: l'esicasmo
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Sab, Apr

''Immagini di tranquillità''. Far Discendere la Mente nel Cuore: l'esicasmo

Il senso della vita
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''Immagini di tranquillità'' - Far Discendere la Mente nel Cuore: l'esicasmo
''Immagini di tranquillità'' - Far Discendere la Mente nel Cuore: l'esicasmo

 

Il deserto può essere concepito sotto varie forme e può essere reale o come sentimento di deserto interiore ed esteriore quando non si riesce a percepire niente dentro noi stessi.

Quando si avverte una inaridità interiore.

Si può decidere di prendere un volo e muoversi per andare nel deserto reale. Per toccarlo con mano, per farne esperienza. Si sa fin dal principio che non sarà una approfondita comprensione dell’ambiente, ma un desiderio di apprendere un qualcosa d’altro e specialmente nel momento della quaresima.

Qualche giorno, si pensa, fuori dal rumore del mondo.

Si trova, una volta arrivati nel paese prescelto, come entrare nel vasto deserto dove vi sono le grandi dune, pensando al silenzio assoluto, alla calma totale, ad un territorio immobile.

In jeep si percorrono km, Km fra pietre, sabbia in un paesaggio che si trasforma solo nel colore delle pietre e della sabbia e ci si interroga su come il proprio autista riesca a riconoscere la strada da seguire.

L’accompagnatore ha due cellulari che non abbandona un secondo e mentre racconta, parla del deserto come si può parlare di Venezia, Roma, manda vocali alla famiglia ed altri clienti per il suo commercio turistico.

Si chiede, se nel luogo di arrivo, vi sia linea, campo e risponde l’autista felice che si, vi è il Wi-Fi. Il governo vuole bene ai turisti che lo richiedono e così gli spazi vengono avvolti dalle coperture dei 3-4G…

Si arriva al luogo prescelto! Si vedono, poggiati sulle tende dove si alloggerà, alla notte, degli sci, naturalmente sempre per il turista che necessità di divertirsi ovunque… Il turista è un giocherellone eterno, un bambinone…

Si scende dalla jeep ed un vento forte, intenso ci avvolge! È un vento loquace, un soffio intenso, non si placa, non cessa un momento di mormorare. Ha tanto da raccontare. Anzi non sembra vi sia una sola voce, di un unico vento, ma si sia predisposto un concerto sinfonico per strumenti a fiato e a percussione.

La sabbia dorata e quasi arancione si alza in volo e danza. Sulle cime delle dune si formano fumi di sabbia. Ricordano i comignoli sui tetti. Cambia soltanto la sostanza che vi si agita.

Si devono proteggere gli occhi ed il naso. In poco tempo non vi è parte del corpo che non avverta la sabbia. Anche le parti coperte con indumenti sentono di essere state invase e ricoperte. Il cuoio capelluto ne è pregno.

Le colline di sabbia paiono miraggi tanta è la foschia nel cielo.

Si cammina coprendosi il volto col un foulard e si guarda all’esterno tramite le maglie del tessuto.

Una passeggiata al tramonto, sul cammello, che pare non risentire del vento. È l’animale araldico del luogo, procede in modo signorile, lento, non curante di quanto avvenga: è di casa, lo si vede, lo si avverte.

Tutti, i pochi presenti del luogo, sono calmi! Si sa è marzo e pure il deserto sa che marzo e marzo è pazzerello!

Si desidera guardare il cielo stellato, ma non è possibile sia per il vento sia perché il cielo è coperto, velato.

Dopo la cena, in una tenda e due parole scambiate, si va nella propria abitazione, in una brandina nella oscurità.

Dopo km e km si è sommersi immediatamente dal sonno amico.

Non si sa quanto dopo essersi assopiti, però ci si sveglia. Si ode la tenda che par colpire la propria branda! Il vento respira, alita, è un mantice! L’aria è tanta! Entra dalle fessure della copertura e colpisce il collo, la testa! Non smette! La tenda viene sul letto e si allontana. Non solo lateralmente il tessuto di copertura respira e si muove la tenda ma anche nei rimanenti lati e sul tetto.

Non vi è silenzio, ma tanta aria ovunque, aria frammista a sabbia che entra nelle narici. Le fosse nasali sono sempre più pregne di sabbia. Si avverte il pneuma, questa sostanza che diviene tangibile, cambia quasi di stato. Si riesce a concepire com’è una sostanza universale e permea il mondo. Si sente come questo pneuma è essenziale e, se vuole, come può diventare pericoloso.

Nel buio, nella profondità della notte oscura non c’è nessuno. Una tenda in mezzo al deserto che non si conosce. Due estranei in altra tenda ed un concerto da camera inesauribile. Cambiano le cadenze virtuose, replicano e sembrano schiaffi. Sembrano mani che percuotono un tamburo di pelle tesa! Lo percuotono così forte che si percepisce l’aria che viene emanata e quella che vi è intorno.

E li nella notte buia sorge un pensiero di paura! E se i due tipi entrassero nella tenda oppure andassero via? Avrò fatto bene ad affidarmi a loro? Riecheggia la parola affidarsi e si pensa all’animale che si affida all’uomo, alla creatura appena nata al genitore, all’uomo e alla donna che si affidano reciprocamente nella età adulta, ma c’è un affidarsi più grande un affidarsi a Dio! È in quel momento matura quel sentimento con tutto il proprio essere! Io a te mi affido! Io in te confido.

Con quel pensiero, per una necessità fisiologica, si esce allo scoperto dalla tenda.

Il cielo è una volta oscura, una cupola cosparsa di luccicanti diademi, di varie forme e differenti luminescenze. Pietre preziose sono incastonate nella volta celeste. Non vi è cattedrale umana che possa essere degna di tale vista!

In un lampo si comprende che tale arte umana non è che cattiva copia della realtà! Non si tende con quella arte a mettere in bella vista l’opulenza della Chiesa, ma semplicemente tentare di rappresentare la realtà esterna, di epoche passate, in cui l’uomo ancora poteva contemplare l’opera di Dio.

Un amore profondo si diffonde, il cuore si placa! Il cuore si trasforma, si apre. Sgorga una preghiera ed è la preghiera del cuore…

Giampiero Comolli scrittore e giornalista, ha realizzato numerosi reportage di viaggio e condotto varie inchieste sui fenomeni religiosi contemporanei. Ha insegnato pratiche meditative presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Attualmente collabora con “Riforma”, ed è presidente del Centro Culturale Protestante di Milano. Fra le sue pubblicazioni: Memorie di un bambino in preghiera. Nell’Italia religiosa degli anni Cinquanta; La malinconia meravigliosa. I discorsi di commiato del Buddha e di Gesù (Claudiana) e Una luminosa quiete. La ricerca del silenzio nelle pratiche di meditazione (Mimesis).

VIDEO. "Immagini di tranquillità" - Far Discendere la Mente nel Cuore: l'esicasmo. Con Giampiero Comolli

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

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