Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni
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Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni

Il senso della vita
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Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni
Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni

 

Giunge il momento in cui l’anima prende il sopravvento ed al di là dei pensieri della gente, dei giornali, della tv reclama la sua indipendenza ed esistenza.

Ricerca di portar avanti la sua affannosa esigenza di porre fine al suo vagare per sapere dove andare non già per viver solo su questa terra, ma per l’Eternità! Giunge quel momento che non si vuol vivere più e solo per se stessi, ma per unirsi ad un disegno che tanto chiaro ancor non è, ma ciò non vuol dire che non c’è. Si sente sempre più l’urgenza e l’impellenza che se il mondo non può esser compreso è trasformato nel senso orizzontale esiste sempre in verticale! La ricerca è senza stregua, ma è l’unica valvola di salvezza quando pare che tutto esploda per insensatezza…

Si scopre sempre di non sapere… Ci fu San Simeone o meglio ve ne furono due e forse pure tre che ancor non sappiam… Simeone il Vecchio, di cui ci rimane il cantico espresso in greco, in latino e poi in italiano…

"Nunc dimittis servum tuum, Domine, secundum verbum tuum in pace". In esso Simeone, un ebreo anziano al quale era stato profetizzato che non sarebbe morto finché non avesse visto il Messia, si profonda in una preghiera di ringraziamento suscitata in lui dal prendere in braccio il bambino Gesù presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Il cantico in italiano:

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo, Israele.

Simeone annuncia che il Messia è giunto, e che esso non è solo per la salvezza del popolo ebreo, ma ha una funzione universale.

Vi fu poi Simeone detto stilita, un asceta che visse per 37 anni in cima ad una colonna che diveniva più alta ogni volta che compiva un progresso spirituale e chi desiderava parlare con lui doveva salire su una scala che veniva posta al suo fianco. Apparentemente un folle santo… E mentre si pensa a questi esseri assai particolari che ci hanno preceduto da una spiaggia all’altezza di un pontile si riemerge nel piccolo centro abitato della Versilia. Il cielo, la luce è azzurra! A tinta unita. Non vi sono nuvole né striature. Un colore compatto che degrada leggermente quando si avverte l’orizzonte visivo. Le palme verdi, sane, forti, il mare lontano. Si rimane colpiti da una scultura che è comparsa già da un po’ di tempo… Ogni volta che la si vede colpisce l’occhio e la pupilla del cuore ed il suo faro che si accende e ridesta e par voler entrare in contatto col grande Faro… Quella scultura sembra essere messa apposta! È bianca! Non par marmo, ma gesso bianco versato e reso blocco significante, tra il verde brillante delle palme e dell’erba, il luccichio del mare in lontananza e la setosità della volta celeste.

Questa opera che par di gesso, ma probabile è di resina rappresenta un ponte sotto il quale si può passare. Vi sono bimbi in bici che si divertono ad andare avanti ed indietro lì sotto. La scultura è formata da sei mani che toccano altre sei mani… Non è tanto ma bellezza in sé, ma il colore puro bianco ed il suo significato simbolico a colpire.

Mani simili dello stesso artista erano già apparse a Venezia in occasione della Biennale d’Arte di del 2019, Lorenzo Quinn così ci dicono:

"Ha presentato la propria mastodontica opera "Building Bridge", ovvero un enorme ponte bianco all’ingresso dell’Arsenale di Venezia formato da lunghe braccia che si sollevano dagli argini opposti le cui mani si intrecciano in alto. Un’opera davvero monumentale alta 15 metri e lunga 20 che diventa simbolo di tutto ciò che unisce. Ogni coppia di mani compie un gesto simbolico diverso, dalla preghiera alla stretta del patto, celebrando così i valori universali essenziali per una società armoniosa e giusta: saggezza, speranza, amore, aiuto, fede, amicizia. L’immagine del ponte è inoltre un chiaro ed esplicito omaggio alla città in quanto “Venezia è una città patrimonio mondiale ed è la città dei ponti. È il luogo ideale per diffondere un messaggio di unità e pace in modo che molti di noi in tutto il mondo costruiscano ponti con gli altri piuttosto che muri e barriere”, ha spiegato l’artista".

È simile scultura si trova oggi a Tonfano, in Versilia. Dando una occhiata ai messaggi contenuti nelle opere di Lorenzo Quinn, figlio d’arte, anche lui partecipe di qualche film come a quello su Stradivari di Giacomo Battiato, vediamo riemergere sculture che con linguaggi attuali e assai semplificati... Ci possono ricordare, nel vago, Michelangelo, Bernini, Rodin.

Andando a rovistare tra le pagine dei cataloghi delle opere dell'artista troviamo una costellazione di immagini simboliche rivolte all’uomo d'oggi... Tanti messaggi edificanti…

È molto complicato poter valutare il mondo di oggi, par sempre più che si stia sia sgretolando, ma anche separando in due mondi quelli dei 'dannati' perché non riconoscono la Luce, non la vedono e quelli che vedono la bellezza del mondo dovuta alla luce celeste e non desiderano stravolgimenti del pianeta terra, ma che sia soltanto tutelato,curato, valorizzato, protetto, custodito…

Così oggi nel video che vi proponiamo con il Rev. don Curzio Nitoglia si parlerà: “Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni”. Nel video si dirà del profeta. Nel vecchio Testamento vi è proprio una sezione dedicata agli oracoli del Signore, coloro che parlano per volontà ed ispirazione divina. Spesso tramite visioni dicono all’uomo come comportarsi per migliorare la propria sorte specialmente in tempi complicati. Non è parlare solo al singolo uomo, ma alla nazione, in momenti assai nefasti, complicati.

Dalle parole del Profeta, il Rev. don Curzio Nitoglia ci porterà ai giorni nostri e al tentativo in Terra Santa di ricostruire il Tempio. Per far ciò occorre un sacrificio, rintracciare il ‘sommo sacerdote’ ed abbattere la Moschea… A suffragio di quanto detto, ma anche per ‘caso’ solo per coincidenza dei tempi è uscito l’ultimo libro del dott. Carlo Palermo, ex magistrato e collega di Falcone e Borsellino, scampato al Suo attentato per aiuto divino… Il libro in questione si intitola: "SENZA DIO, SENZA STATO, SENZA LIBERTÀ". "La vittoria dei poteri occulti nel governo dell’umanità” Il Sacro Monte editore, luglio 2024. Il testo prende avvio in questo modo:

"La vita dell’uomo non vale almeno un perché?” Nel libro spiego quando, come e perché nacque l’occulto connubio tra il Pentagono, la CIA, Stay behind - Gladio, il nostro Stato, la Chiesa e Casa nostra, che sfociò in delitti eccellenti e negli attentati stragisti, eversivi mafiosi, nonché come, da allora ad oggi, il loro comune intento sia sempre rimasto quello di dirigere il mondo con il governo della guerra, il terrore e la soppressione delle religioni, ovvero con il controllo psicologico delle popolazioni, a iniziare da quelle del nostro Paese, ricorrendo a patti e codici segreti, che ho alfine individuato e che illustro in queste pagine… Nonostante appaia sempre più difficile contrastarne l’obbiettivo ultimo di cancellare la nostra civiltà.

Se il Rev. don Curzio Nitoglia si muove tra l’Antico Testamento ed il presente col testo del dott. Palermo ci muoviamo già nella ultima sezione delle Sacre Scritture il libro Giovanni: L’Apocalisse, il libro delle Rivelazioni, uno dei testi più enigmatici in assoluto… Ove vi è la battaglia finale tra il Bene ed il Male del mondo per l’inizio della nuova era. Dall’introduzione del testo di Carlo Palermo:

“[…] Con il termine Armageddon si indica un altro e ben più preciso e rilevante luogo d’incontro è scontro tra le culture e le religioni del mondo: Israele e la Palestina ovvero l’originario sacro territorio in cui nacque e visse Cristo e centro religioso delle diverse culture ebraiche, musulmane e cristiane. Secondo l’Apocalisse di Giovanni (16,16) tre spiriti immondi radunerebbero, alla fine dei tempi, tutti i re della terra per la battaglia finale tra essi (incitati da Satana) e Dio ovvero il Male ed il Bene. In tale antica scrittura esiste un unico verso in cui compare la parola Armageddon. Detto termine (di origine ebraica) indica una località precisa oggi chiamata Tel Megiddo. Questo luogo è presente in Israele a circa 15 Km a sud - sudovest di Nazaret, la terra in cui visse a lungo Gesù, il Nazareno. In tale territorio, secondo antiche profezie (di Ezechiele) un tempo dovrà ergersi il Terzo Tempio ebraico per il ritorno e la costruzione del Tempio di Gerusalemme, distrutto la prima volta dagli antichi babilonesi è una seconda dai romani.

Nell’attesa ebraica di tale avvento in questo luogo risultano oggi presenti due strutture storiche islamiche costruite tredici secoli fa, e cioè la Moschea al-Aqsa (anche citata nei proclami di Hamas del 7 ottobre 2023) e la Cupola della Roccia (un santuario islamico edificato in un luogo considerato sacro in tempi antecedenti alla formazione delle tre maggiori religioni monoteiste, noto come “Spianata delle Moschee” per i musulmani e “Monte del Tempio” per gli ebrei). Laddove per i cattolici e i cristiani ortodossi (credenti che Cristo stesso rappresenti il Nuovo Tempio) la sacralità del luogo si chiama Eucarestia”.

Vi invitiamo all’ascolto del video del Rev. don Curzio Nitoglia, alla lettura del testo del dott. Palermo e consultare online la mostra “Miracoli Eucaristici” del ‘giovane’ Beato Carlo Acutis. La mostra è presente anche presso diverse Chiese nel mondo così come per le reliquie del giovane pregano molte sorelle costantemente così come molti fedeli. Il Beato considerava la Sacra Eucarestia una autostrada per il Cielo.

Muoversi per questi scenari presenti ci offre una dimensione viva delle Sacre Scritture del loro compiersi attraverso il tempo, lo spazio storico da chi è colmato dalla dimensione della Fede. Importante è riflettere su quanto ci accade intorno per arrivare a forgiare un proprio pensiero autonomo...

Interessante è constatare in Federico Faggin, padre dei microprocessori ed ha scritto:

“L’avvento dell’intelligenza artificiale, combinato con i principi materialistici e riduzionisti che considerano l’uomo una macchina classica, favorisce una forma di scientismo che sta portando la società umana su una china pericolosa. Se ci consideriamo macchine, saremo prima o poi superati dalle macchine costruite da chi potrebbe controllarci… Pensiamo che la realtà sia assurda, invece siamo noi assurdi quando vogliamo forzarla dentro le nostre idee preconcette. Bisogna liberarci dai presupposti errati del pensiero materialista e partire da altre ipotesi…”

E ora riprendiamo da "Eumeswil" di Ernst Jünger:

“Con l’ateismo crescente, la morte acquista in terrore, giacché l’annientamento appare totale e irrevocabile. La morte viene sopravvalutata, sia da colui che la patisce quanto anche da colui che l’infligge. Anche il rimorso è secolarizzato. Non si riferisce più alla salvezza del reo prima del suo ritorno definitivo all’ordine cosmico, bensì alla riverenza dinanzi alla società e alla legislazione.

Il mio fratellino esibisce in giro delle fotografie con cui dimostra la ripugnanza delle educazioni. Poiché, come ho già detto, per l’anarca il legame tra morte e colpa è assurdo, egli nei miei confronti non fa che sfondare porte aperte. A prescindere da questo, fa proprio la figura dello stupido, perché come storico dovrebbe sapere che con le fotografie si può dimostrare tutto, anche l’opposto, ma particolarmente i fatti ripugnanti.

Resta riservato all’arte mostrare, al contempo, gli estremi orrori e lo splendore del martirio.

L’anarca conosce la Legge fondamentale. Conosce anche le falsificazioni. Sa che dei misfatti sofferti gli spetta il riscatto. Lo Stato gli ha carpito il giudizio: è obbligato a dargli corso in sua vece.

E invece, si vedono eunuchi radunarsi in assemblea per ridurre all’impotenza il popolo, nel cui nome hanno la sfrontatezza di parlare. Ciò è logico, in quanto castrare l’uomo libero è il bisogno più intimo dell’eunuco. Vengono così varate leggi secondo le quali “si dovrebbe correre dal procuratore della repubblica, mentre viene violata vostra madre”.

Essi deufradano l’uomo del sangue che riscatta l’assassino, così come gli rubano l’oro che attesta la sua natura solare, e gli corrompono il sale che, spirito della terra, unifica gli uomini liberi.

Il popolo consiste di individui singoli e liberi (si pensi al popolo di Dio, diciamo noi) mentre lo Stato è un conglomerato di cifre. Dove domina lo Stato anche l’uccisione diventa astratta. La servitù ebbe i suoi inizi già presso i pastori; nelle valli fluviali, con canali e dighe, divenne perfetta, il suo modello originario è la schiavitù delle miniere e dei mulini. Nel frattempo, si sono raffinate le astuzie con cui vengono dissimulate le pastoie.

Gli anarchisti vorrebbero cambiare tutto ciò; le loro idee sono errate in partenza. L’uomo non deve essere amico del sole, deve egli stesso essere sole. E lo è: l’errore consiste nel fatto che egli misconosce il proprio paese, la sua terra natia, e di conseguenza il suo diritto.

Lo Stato, nelle sue fasi tarde, quindi là dove ha già divorato completamente il popolo e pretende di agire in suo nome, rinuncia ad uccidere oppure uccide in eccesso. Deve trattarsi di una conseguenza dell’arginamento: di quando in quando avvengono inondazioni.

L’uccisione ha luogo per delega. Un eunuco incapace di strappare la zampa ad una mosca, la infligge in numero discrezionale stando seduto al suo tavolo da lavoro. Le vittime sono innocenti (anche l’eunuco). Qui, il giudizio non interviene più: regna la cifra. Gli dei si sono ritirati”.

Dalle tenebre estreme si può volgere lo sguardo alla passione descritta nel “Panegirico di Santa Caterina de’ Ricci", eseguito dal M.R.P. Giovanfilippo da Firenze, M.C. l’anno MDCCXLVI

Ecce sponsus venit: exite obviam ei
(Ecco lo sposo: uscitegli incontro).
(S. Matteo,25)
Tra le più belle, innumerevoli prerogative del santo amore, una si è, che da dove egli accende le poderose sue fiamme, rende l’anima estatica: Amor, scrisse il Teologo Areopagita, “ecstasim facit"… Costringe l’anima avventurosa a far passaggio da stato a stato; le imprigiona con soavi catene di libertà e, trasformandola nell’obbiettivo amato, fa sì che con estatico rapimento tolta a se stessa, “extra se rapta”, d’altra vita non viva, che del suo Diletto: ”Iam non sui vita vivat, sed vita Dilecti”. […] Una nuova ammirabile mutazione di stato; una quasi impotenza d’esser più suo; un’amorosa ed intima trasformazione nell’uomo amato… Non può egli pertanto addivenire, come insegna con S. Agostino l’Angelico, che non ne segua una spirituale trasmigrazione dell’anima amante nell’oggetto amato; ondeché, avverandosi l’antico detto: “Anima magis est ubi amat, quam ubi animat” (L’anima è più dove ama, che dove anima); cambiasi talora con prodigiosa estrema mutazione, e dalla forza del suo amore con un furto dolcissimo tolta a se stessa, sia pure agitata, investita e percossa, non si risente, ne’ si scompone, immobile qual rupe ai venti e qual tra l’onde lo scoglio…

“Machina cordis vis amor est” (macchina del cuore è la forza d’amore)…

“Vere tu es Deus absconditus” (Tu se’ veramente un Dio nascosto)…

Il mistero ci inonda ed il libero arbitrio ci consente di poter scegliere e muovere le sorti singolarmente alla ricerca della Luce e cercare di fuoriuscire dal mondo del caos che essendo privo del raggio di Luce non riesce a mettere a fuoco dove posa gli occhi… Forse è l’epoca di volger ricerca verso cosa significa il cammino dell’anima e dello spirito… Di inoltrarsi nei luoghi attesi e desiderati, anelati dall’anima, di ricercare consapevolezza, coscienza, responsabilità, contatto con l’Assoluto, desistere dallo spirito gregario mentale -si vive sempre più della propria solitudine- tentare di uscire dall’ipnosi collettiva, cercare di varcare oltre la sfera della pigrizia, del comfort che ha conquistato l’uomo contemporaneo… L’uomo ha ancor tanto da poter fare… Scoprirsi, cercarsi, vivere di relazioni costruttive e…

VIDEO. Dal libro del Profeta ABACUC ai nostri giorni. Con Don Curzio Nitoglia

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

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