La vita come contemplazione
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La vita come contemplazione

Il senso della vita
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La vita come contemplazione
La vita come contemplazione

 

(di Antonella Tommaselli)

È autunno. Si cammina lungo una laguna. L’acqua è ferma, immobile. Siamo circondati dai colori del verde, del rosso e del giallo, del marrone della vegetazione che compongono un mosaico di chiome di alberi affusolati, tondeggianti, scapigliati, a pois… Più alti, più bassi...

Poche imbarcazioni ormeggiano nel mare! Quiete diffusa nell’aria. Un’unica famiglia gioca nell’acqua: i genitori anziani coi figli piccoli! Sono chiari di pelle questi bambini, ridenti.. Si spruzzano l’acqua addosso l’un l’altro. Non sono a scuola e sono in terra straniera. Hanno alloggio in una villetta il cui giardino è ad un palmo dal mare. Diverso destino hanno avuto in sorte dai più. Come si determina la nostra nascita in un luogo anziché un altro? In una famiglia invece che in un’altra? In una cultura piuttosto che in un’altra? 

Si prosegue a camminare… Si potrebbero intanto estrarre dalla mente,come dal cilindro del mago, dal ripostiglio della memoria, le varie risposte apprese sui libri delle varie religioni. Ma non è il caso, il paesaggio merita di essere assorbito con l’intensità dell’essere. Non è il momento giusto per perdersi nei giochi della mente e dei pensieri. Meglio osservare ed osservarsi, guardare i luoghi che si attraversano. Cercare di mantenere il silenzio interiore. Sentire i piedi nudi che aderiscono alla sabbia che li sostiene…

La luce ha già abbassato il suo arco nel cielo… Si è distanti dal mondo caotico. Esistono sempre dei luoghi in cui rifugiarsi per ritemprarsi. Per riprendere fiato. Per fare un bilancio della propria vita e per sentirsi vivi…

La vita che dono prezioso, mai da darla per scontata. La vita immersa nel mistero dell’esistenza…

Si cambia luogo, siamo ora nell’acqua, sempre fuori stagione, è già più fredda, pare l’umido entrare nelle ossa, ma la temperatura sembra anche rinvigorire la circolazione.

Il corpo riesce, in modo semplice, a non sprofondare col peso nel mare, ma rimane a pelo d’acqua. Nuota con più brio, ritmo, senza fare fatica, ora che l’aria è mite.

Si guarda il fondale. La sabbia è così bianca che la luce del sole crea onde luminose sia sopra che sotto il manto dell’acqua. I pesciolini scuri, argentati quasi invisibili sono numerosi a ridosso degli scogli e del pontile e compongono un monte vibrante.

Ognuno nuota ad una altezza differente. Solo in pochi si spostano dal basso verso l’alto e viceversa. I più preferiscono rimanere ad un unico livello. Così come nella vita umana a pochi è dato in sorte di salire nella piramide dei bisogni. Molti, la maggior parte, stazionano sempre ad un unico livello. Si, la piramide dei bisogni esistenziali. Abbiamo dapprima le necessità fisiologiche a cui adempiere e via via un crescendo di necessità. Via, via che abbiamo realizzato i nostri bisogni primari possiamo salire nella piramide fino ad avere il bisogno di Dio…

La piramide di Maslow o scala gerarchica delle necessità umane o piramide della motivazione umana…

Sicuramente le vite umane si distinguono per la natura della ricerca personale e dei bisogni… È evidente. In talune persone non suonano mai alcune corde del cuore e la mente non varca alcune porte, non nota e conosce neppure la loro esistenza che rimane per sempre nascosta ciononostante sussiste ed esiste…

Eppure nuotare in quest’acqua così trasparente, luminosa, dal fondale così pulito, tra bianco e dorato risveglia il desiderio di auto migliorarsi per divenire un contenitore integro,puro, per accogliere la luce divina, se vorrà mai discendervi. Ma si può divenire limpidi solo con la propria volontà senza l’aiuto superiore?

Vi è così tanta bellezza,felicità in questa nuotata. Così tanto di tanto. La bellezza salverà il mondo diceva qualcuno…Ma ora si teme che l’uomo distrugga tale bellezza… che ci è stata donata, che è nel mondo, che fa parte della creazione, che rappresenta l’Artefice stesso…

Questa luce che si diffonde e propaga nell’acqua è ammaliante, seduce, non si vorrebbe abbandonare mai… Non si vuole lasciarla. Gioca con le forme geometriche.

Il mondo lo si può vedere, interpretare anche come geometria quando vediamo solo la sagoma e non più la raffigurazione come pienezza, interezza.

La totalità è l’arte, l’artista, la geometria la scienza che sostiene la creazione del Creatore.

Continuiamo a nuotare avvertiamo che possiamo nuotare disgiunti ovvero con la testa pensare, col cuore provare emozioni,sentimenti, col corpo muoversi, possiamo porre attenzione ed unirci ed allora danziamo. Possiamo semplicemente nuotare con attenzione, guardandoci nuotare ed in tale bellezza aprirci al miracolo ed al dono, alla sorpresa, all’essere, all’accadere… Anche semplicemente vivere nell’abbandono dell’amore che si avverte di una natura sovrastante… Di una natura mite… Di una natura che mai ci abbandona, ma che mai prende il sopravvento, imponendosi…

 In auto sulle colline. Precipita il sole dietro di esse. Finisce il giorno. La luce diviene calore visivo. I colori intensi, vivi del tramonto entrano nella materia. Vi è energia. La si vede, la si sente. Il mondo invisibile ci permea. È parte di noi. Richiede la nostra attenzione. Il nostro esserci. La nostra presenza. La nostra volontà di accoglierlo. Ma l’attenzione sfugge. Ci si distrae. La concentrazione dura troppo poco… Occorre prolungare la vita profonda… Ed occorre esercitarci a farlo in ogni situazione. Bisogna sfuggire al richiamo del mondo pesante a discapito del mondo leggero. Bisogna apprendere a riconoscere, a fare attenzione alla motivazioni, alla natura delle forze che ci muovono e alla natura delle energie. Diviene questo bisogno sempre più impellente via via che si sale sulla piramide, via via che l’età procede. Via via che abbiamo compiuto esperienze varie in vari campi della vita ed abbiamo appreso cosa ci appaga come piacere del mondo e cosa appaga ed arricchisce la nostra natura, essenza interiore. Vanno trovati compromessi : tra queste due forze. La leggera, la forza del cielo dobbiamo apprendere a farla discendere in noi, nel mondo che viviamo e dobbiamo vivificarla con una terza forza che proviene dalla profondità del cuore. Se il cuore sarà puro è risvegliato l’essere sarà amore. Solo con l’amore il mondo si può trasformare per ogni singolo vivente…, ma tale amore non è di natura umana viene effuso…Non è assolutamente semplice, ci si può provare. La fatica, la lotta è meritoria… non è vana! Un sacrificio volontario…

Si intuisce che bisogna tornare ad essere uomini semplici. Il bambino è semplice per inesperienza, l’adulto può esserlo grazie alla vita vissuta.

Occorre avere il coraggio di liberarsi dalle zavorre che non consentono di vivere pienamente, bisogna cercare di essere liberi del superfluo. Intanto posso iniziare dall’ostacolo principale alla coscienza che è il vagare della mente. Tutto ciò che mi distrae dalla concentrazione mi è nemico. Tuttavia non devo combattere le distrazioni. Ho bisogno di ignorarle e di non nutrirle con la mia energia e la mia attenzione. Anche il pensiero è instabile, ed è scosso da ogni shock, perché ingenuamente mi aspetto qualcosa. Questo pensare è agitato da pensieri costanti e dalle loro vibrazioni, che mi invadono il cervello. Però la mente ha la capacità di concentrarsi su determinati pensieri che, comunicando la loro vibrazione, possono impedire ad altri di superare la porta della coscienza. La mente può dunque essere la causa della mia schiavitu’ o un fattore di liberazione…

Occorre, anche materialmente, saper distinguere ad esempio tra una casa intelligente ed una auto intelligente che ci obbligano a leggere un manuale per saperle gestire, se desideriamo saperle adoperare in modo realmente efficiente… che ci costringono a possedere un portafoglio gonfio per ogni sensore che si inceppa e farlo riparare, ad una casa ben costruita, ben esposta, semmai di pietra, in un luogo sereno, ad un’auto ben progettata, di buoni materiali… Dobbiamo essere in grado di riconoscere la qualità delle cose, del vivere, del nutrirsi…

Nella semplicità possiamo trovare la liberazione, la libertà: salvezza interiore. Aver tempo per curarsi di ciò che smuove il mondo piuttosto che di ciò che corrompe il mondo.

Dover cercare di individuare i piatti della bilancia e mettere il peso nel piatto giusto… Per fare questo si ricorre all’orazione mentale.

VIDEO. Con Don Curzio Nitoglia: La preghiera mentale, via alla contemplazione.

 

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 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

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