(di Antonella Tommaselli)
Conoscevo la danza cadenzata delle ore, ma, per caso, in questi giorni, mi sono trovata a ballare la danza cadenzata delle foglie. Un lieve vento le smuove e felici cadono a terra. Paion vestite da sera. Il loro abito è di organza, seta e chiffon e la luce le attraversa. È tanta la gioia, guardandole, che mi sento smossa all'interno e danzo con loro. Mentre loro si adagiano delicatamente nei prati, io mi sento portata nei cieli...
Un altro momento di gioia è in cucina... Sarà capitato alla maggior parte di Voi, di aver visto montare a neve gli albumi d'uovo! Tanta bella neve! Una cupola, una montagna. Sembra facile, semplice eppure basta poco che il bianco inizia a squagliarsi, a tornare liquido a non rimanere solido. Un dolce, un flan, può così perdere la sua unità, compattezza, morbidezza. Se, osserviamo l'umano, noi stessi, gli altri possiamo, vederci come albumi montati a neve che si sciolgono quando dentro di noi siamo mossi solamente dal nostro ego! Basta un niente perché si crolli e riveliamo la nostra enorme fragilità. Talvolta possiamo ricordare palloncini in aria, ma basta una osservazione che non ci piace e ci sgonfiamo arrabbiati come punti da un ago... Possiamo mentire a noi stessi, non riconoscerlo, possiamo non voler tradire il nostro ego, ma, un attento, un profondo osservatore, non mancherà di scoprire che dentro di noi non vive e non cerca di crescere una forza di altra natura! Una forza Celeste che sostiene e rende vivo il nostro essere... Per chi sente la sua origine stellare, se pur brancola nel buio, avverte la deficienza nel dover sempre primeggiare...
Un Maestro Sufi, Shaykh Nazim an-Naqshabandi in un testo intitolato: "Il Giardino della Conoscenza. La via del Cuore nel Sufismo" si apre al lettore con tale invito:
"Il mio consiglio è quello di lasciare la popolarità a coloro che la cercano. Se sei un aspirante Sufi ricerca il tuo Signore, non il successo. Guarda cosa disse la più famosa Santa donna della storia, la Vergine Maria una volta mentre pregava: "Oh, se fossi solo una cosa dimenticata e senza nome" (C.19:23) Ha insegnato a tutta l'umanità a ricercare solo l'oscurità nella vista del mondo ed a non desiderare riconoscimenti. Il desiderio del potere e della celebrità è il più pesante fardello che uno possa portare. Non consiglio nessuno di perseguire il successo: cercate solo di essere dimenticati nell'Oceano dell'Unità Divina".
In un altro testo il Maestro così scrive: "C'è qualcuno che pensa che l'oceano sia solo ciò che appare sulla sua superficie? Osservando le sue gradazioni di colore ed i suoi movimenti, un occhio acuto può percepire indicazioni sulle insondabili profondità di quell'oceano. La misericordia e la pietà Divina sono un oceano senza limiti che fornisce una infinita varietà di vedute a chi naviga sulla sua superficie, ma il più grande stupore ed appagamento è serbato per quelle "creature del mare" per le quali la misericordia Divina è divenuta il proprio elemento. Il Signore ci chiama all'amore Divino con una attrazione che è innata nei nostri cuori, ad un amore che può essere compreso e riconosciuto come Divino da alcuni, mentre per altri è sentito indirettamente come amore per le Sue creature o per il creato. Ad ogni modo le redini del nostro cuore ci dirigono verso quegli Oceani di Misericordia, così come il nostro corpo fisico è attratto dal mare quando è gentile e calmo".
Nel video di oggi, grazie alla presenza di Jamaluddin Ballabio, rappresentante in Italia della Tariqua Naqshbandiyya Haqqaniyya, si andrà a sondare nei dettagli il tema: "Majnun e Majdub: l'irresistibile attrazione dell'Essere".
È impossibile comprendere in profondità, ciò che non si pratica, in questo caso il Sufismo. Precisiamo, però, che il nostro gradito ospite ci ha spiegato, nel corso della ripresa, le figure del "Folle, del santo, del mago, del vate", come sono viste ed interpretate nel Sacro Corano.
Il nostro relatore abilmente, con anedotti, parabole ci ha pure fatto entrare nel mondo del sufismo. La follia del Sufi è infinita... E' il desiderio dell'impossibile: perdere se stessi, diventare niente per essere abitati da Dio. Il niente non è il vuoto del nichilismo, ma è il riconoscere che non si è niente di fronte a Dio, perdere se stessi per essere da Lui abitati. Vedere tramite di Lui, parlare tramite di Lui... Non essere più noi, ma Lui...
Viene messo in rilievo, nel corso delle immagini, come siano importanti le vie per arrivare alla grande Via. Le vie devono rimanere fedeli a se stesse, animate dalla tradizione, dal tramandare, dalla presenza del Maestro in terra. Il Maestro spirituale ha la chiave per aprire il nostro cuore.
I cammini, le vie, non possono accavallarsi perché il rischio è troppo grande, si potrebbe non riuscire mai ad arrivare alla cima. In una spedizione, in alta montagna, non possiamo continuamente andare a zig zag, da un sentiero all'altro, sprechiamo troppa energia col rischio di perdere la strada.
Il nostro ospite aiuta a comprendere che sulla via della crescita interiore dobbiamo partire dai piccoli passi, dalle piccole domande. Ci spiegherà meglio dei pericoli mossi dalla massoneria... E non mancherà di fare una precisazione riguardo a Guenon...
In un mondo che tende a fare di tutta un'erba un fascio, che tende a vedere tutte le religioni, le filosofie come la medesima cosa, ci pare opportuno invece evidenziare le peculiarità, le caratteristiche, le visioni di ciascuna. Ci pare che poi sia compito dei teologi, dei Maestri veri, e non dei cercatori di potere, accompagnare, indirizzare le anime alla ricerca della propria via...
Questo mondo è assai pieno di contraddizioni. Notiamo tanta follia. La follia può essere anche figlia e frutto dell'assenza, dell'incapacità, dell'insoddisfazione, della mancanza dell'Assoluto. È nostra speranza che ognuno possa trovare, abbracciare la sua strada per giungere alla grande strada. Siamo fermamente convinti che gli psicologi, gli psichiatri siano di aiuto al malato e alla persona nei momenti di fragilità conclamata, ma spesso soffriamo di assenza di Luce e abbiamo bisogno del 'dottore' dell'anima.
Dato che il nostro relatore si sofferma sull'irresistibile attrazione dell'essere completiamo il nostro scritto con un passaggio di Jeanne de Salzmann.
Comprendiamo bene che per alcuni accostarsi a tale pensieri e a tali scritture può apparire come "arabo", ma dato che il mondo è bello perché è vario è utile sapere che vi sono persone insoddisfatte della vita normale, ordinaria e sono alla ricerca del miracoloso. Ciò non vuol dire essere e credersi capaci di far miracoli, sarebbe da toccatelli, ma sentire, avvertire che, attraverso lo scorrere della vita, non è più solo un paesaggio che soddisfa completamente il nostro essere, una composizione, un uomo, una donna, una città, ma sempre più la sfera impalpabile, invisibile che circonda il mondo. Si può arrivare ad avere una irresistibile attrazione... Si può giungere persino a credere che nell'invisibile vi è la realtà e nel visibile illusione... A quel punto e spesso ancor prima si intraprende una ricerca spirituale e si comunica ad altri i frutti del proprio trovare nei modi più congeniali...
Per taluni tali opere divengono assai belle, così foriere di sapienza maturata nel cuore, perché ci indirizzano verso quella Verità di cui sentiamo tanto il bisogno specialmente di questi tempi dove non siamo più in grado di cogliere cosa sia vero, cosa sia falso ed il perché di azioni tanto insensate!
Abul - Hassǎn Sumnȗn cosi scrisse:
Tu sei inseparabile dal cuore.
Le mie palpebre mai si chiudono
senza che Tu sia tra loro ed i miei occhi.
Il Tuo amore è parte di me
come lo è il discorso interiore dell'anima.
Non posso respirare senza che Tu sia nel mio respiro
e Ti trovo scorrendo lungo ciascuno dei miei sensi
"CONOSCERE SIGNIFICA ESSERE" di Jeanne de SalzmannConoscere se stessi non significa guardarsi dall'esterno ma cogliere se stessi in un momento di contatto, di pienezza, dove non c'è più 'io' e 'me', o 'io' e una Presenza in me: nessuna separazione, nessun dualismo. Conoscere significa essere. Non c'è spazio per nient'altro. Quando raggiungo l'unità sperimento un'energia, una forza proveniente da un'altra sfera che mi permette di nascere al mio essere come parte del gran tutto. Posso essere a servizio. Servire questa forza, prima con un nuovo atteggiamento verso di essa in tutte le parti di me, e poi con una visione, sempre rinnovata, di ciò che sono, del senso che ha la mia vita nella vita del tutto. Questa visione include la comprensione della relazione tra l'ego e l'essere. Mi apre alla strada alla manifestazione libera, e dunque a una vita più vera nel mondo. Mi conduce a un desiderio di cambiare il mio modo di essere ordinario, di prendermi la responsabilità di esprimere verità nel mio atteggiamento e nella mia vita.
Ricevo sempre più l'impressione di una forza misteriosa in me, e al tempo stesso ricevo le impressioni del mondo circostante, a cui le mie funzioni reagiscono. C'è dunque una vita, e accanto all'altra? Oppure si tratta di un'unica vita, di un'unica forza vitale? Per stabilire una relazione tra mondi di materia più grossolana è più sottile deve esserci una corrente di intensità intermedia, una corrente emotiva di sentimento più puro. La purificazione del sentimento, la creazione al proprio interno dell'essere 'divino', avviene tramite la vigilanza. Non ci può essere purezza senza vigilanza, una vigilanza straordinaria in cui non ci sono più alto e basso, lotte, paure. C'è solo la coscienza, la gioia. Per questo devo essere in ogni circostanza testimone di me stesso, ritirarmi dal funzionamento mentale che dà la vita alle reazioni e quietare ogni ambizione, ogni avidità. Posso vedermi allora interagire con la vita mentre in me c'è qualcosa di immobile che non interagisce. Insieme a questa vigilanza sorge un nuovo modo di valutare. Vengo toccato da un desiderio, una volontà che è l'essenza stessa del sentimento dell'io in tutta la sua purezza. È una volontà di essere ciò che sono, di risvegliarmi alla mia vera natura: 'io sono' e 'io Sono'. Con questa coscienza nasce l'amore. Ma è un amore impersonale, come un sole che irradia energia. Illumina, crea, ama. Non è attaccato a nulla e tuttavia attira tutto intorno a se'. L'espansione non viene dal 'fare' qualcosa, dall'ego, ma dall'amore. Significa essere e diventare, con un'attenzione sempre più libera. È questa la liberazione di cui parla Gurdjieff. È lo scopo di tutte le scuole, di tutte le religioni. Con la coscienza vedo ciò che è, e nell'esperienza 'io Sono' mi apro al divino, all'infinito al di là dello spazio e del tempo; alla forza superiore che le religioni chiamano Dio. Essere uno, intero di fronte alla vita, è tutto ciò che conta.
Finché rimango cosciente di ciò, sento in me una vita e una pace che niente altro può darmi. La vita che mi circonda è dentro di me. Sento questa vita universale, la forza dell'universo. E sento di esistere come parte del mondo che mi circonda. Tutto mi è di aiuto, persino il cuscino su cui siedo. Sono presente, risvegliato a quel che sono. E capisco che la cosa più importante è essere. Lo so, adesso, e perché lo so mi sento collegato con tutto ciò che mi circonda. Non c'è prima e un dopo, solo la vita in se'.
Ho l'impressione di emergere da un sogno. Tutto è reale. Mi sento libero, in pace. In questo stato non cerco, non desidero, non mi aspetto nulla. Esiste solo ciò che 'io sono' in questo. Ora so e perché sono qui.
VIDEO. Majnun e Majdub: l’irresistibile attrazione dell’Essere. Con Jamaluddin Ballabio
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L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger.
L’Associazione si fonda su tre pilastri:
CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.
TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.
RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.
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Majnun e Majdub: l’irresistibile attrazione dell’Essere
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