Julius Evola: ''Fuoco Segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti''
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Julius Evola: ''Fuoco Segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti''

Il senso della vita
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Julius Evola: ''Fuoco Segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti''
Julius Evola: ''Fuoco Segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti''

 

(di Antonella Tommaselli)

In queste giornate molti guarderanno le vetrine cercando regali da fare… Vi sarà chi d’istinto verrà attratto da oggetti nuovi e chi da passati. In qualche famiglia si sfoglieranno vecchi album di foto. Si vedranno scatti, presi furtivamente così come si fanno al volto di persone quando ci troviamo a viaggiare in culture diverse da quelle di appartenenza.

Vi saranno volti di bambini freschi come rugiada all’alba, dalla pelle morbida e compatta come una rosa vellutata appena sbocciata. Vi saranno volti solcati da rughe che paiono trasportare l’acqua della fonte che lentamente discende nel mare. Gli occhi sono velati. La pupilla talvolta circondata d’azzurro e non sappiamo bene se questi occhi siano in grado di mettere a fuoco il presente o indugino in un  passato sbiadito o siano protesi al futuro anteriore. In entrambi spesso il sorriso illumina in volto. Il bimbo è gioioso e temerario nell'esperire ed in tutto trova l’ardire di provare a scoprire, l’anziano invece si lascia andare, si stacca dal mondo di terra se i suoi giorni son già troppi…

Accanto a queste foto poi si trovano quelle provenienti da autoscatti, da pose artefatte e ricordano chi non beve la vita con fiducia, ma vuol scegliere la sua bevuta e si appresta a mostrarsi per quello che presume esser il meglio di se’…

Talvolta si viene trasportati verso il passato, in modo innato e ci piacciono gli oggetti del passato. In essi rinveniamo storie, energie, esperienze, vite, non solo nostalgia di ciò che non c’è più, ma anche l’indizio di una perdita della perfezione legata ad una età dell’oro… Pertanto non e’ tanto l’oggetto in se’ ad attrarre, ma ciò che inspiegabilmente esso ci rimanda cioè ad una ricerca di perfezione che nel mondo del presente sembra non esservi più e pertanto non sarà possibile neppure nel futuro in terra.

Con tale istinto, sensazioni, premesse, sentimenti, ma con motivazioni ancor più filosofiche, letterarie, storiche ci avviciniamo al tema di oggi una nuova lettura di Julius Evola a cinquant’anni della Sua morte. Il video di oggi è la presentazione del testo: “Fuoco segreto”. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti di Julius Evola, ed. Mediterranee 2024. Il video sarà con i curatori dell’opera Andrea Scarabelli e Giovanni Sessa, Luca Sinoscalco. Si soffermeranno a parlarci tra i vari temi anche dei rapporti di Evola con il fascismo, Mussolini, con l’ambiente austriaco cattolico, con i pensatori tedeschi e non solo… Luca Sinoscalco metterà in risalto una corrispondenza, presente nel testo,edita per la prima volta tra Evola ed Jünger.

Evola si interessa ad Jünger ed è grazie a Lui che il pensiero del Maestro attraversa le Alpi. Evola traduce "Al muro del Tempo" sotto lo pseudonimo di Carlo d’Altavilla. Nel video- però si metteranno a fuoco altri punti e si preciserà che l’interesse di Evola nei confronti di Jünger è solo nei confronti del primo Jünger e non dello Jünger contemplatore solitario dedito alla letteratura e speculazione filosofica anzi per Evola questo aspetto porta un certo disincanto nei confronti del nostro autore di rriferimento. I due non si incontreranno mai di persona.

Vi invitiamo all’ascolto del video. Verranno alla luce molti dettagli assai interessanti che faranno di Evola un pensatore compleesso e di stampo europeo.

Dalla descrizione del libro così si apprende:

“Una raccolta eterogenea di documenti rari o inediti, molti dei quali provenienti dagli archivi della Fondazione J. Evola, che integrano ciò che si sa della sua “biografia spirituale”: numerosi carteggi con personalità del Novecento, interviste dimenticate, saggi, lettere dedicate all’arte, bozzetti pubblicati per la prima volta, voci “magiche” bocciate dall’Enciclopedia Treccani, il “manifesto ideale” della rubrica Diorama Filosofico, due capitoli di Rivolta contro il mondo moderno espunti dall’autore nel corso degli anni, un racconto erotico, forse destinato a Playmen, e molto altro. Saggio introduttivo di Joscelyn Godwin”.

Noi ne approffiteremo per soffermarci su Ernst Jünger partendo dall’intervista di Antonio Gnoli e Franco Volpi “I prossimi Titani” e partiamo da questa domanda posta ad Jünger:
D: ”Lei ha conosciuto anche Eliade e per un certo periodo ha diretto con lui una rivista. Come lo ricorda?”

R. È stara una amicizia intensa, fruttuosa, Entrai in contatto con lui perché mi interessava “Zalmoxis”, la rivista di scienza delle religioni che egli diresse a Parigi fino al 1942. La nostra conoscenza risale ad allora. Più tardi, negli anni Sessanta, decidemmo di dar vita a una nuova rivista, “Antaios”. Scegliendo questo nome come titolo, intendevamo ricordare il gigante le cui forze vengono ritemprate al contatto con la Terra, la madre che lo ha generato. La Terra è il fondo comune dal quale scaturiscono tutte le energie: queste, benché spesso si contrappongono, possono venire comprese soltanto in relazione alla loro origine. Anche l’uomo, figlio della terra, può mantenere il suo equilibrio nel vortice dell’immane energia cosmica che la tecnica moderna sta sprigionando soltanto se ritrovo il suo radicamento della sua origine dalla terra.

D.” Su questo motivo dell’energia cosmica ha molto insistito in Italia Julius Evola. Lo ha mai conosciuto?”
R. “No, personalmente non ci siamo mai incontrati. Ho però avuto con lui rapporti epistolari. Si era interessato alla mia opera e ha anche scritto un saggio sul mio pensiero”.

Dato che nel corso del video si sentirà parlare di rivoluzione conservatrice ci sentiamo di menzionare il saggio apparso sui nostri Annali di Eumeswil dedicato al "Crimine: complotti, veleni e delitti" di Giancarlo Lacchin dove si parlerà di "Jünger, Staufferberg" e la “Germania segreta”:

“La riflessione di Jünger sul tempo, attraverso il paradigma della Gestalt e del “destino astrale”, permette di determinare la prospettiva mitica e meta-storica nella quale collocare il singolo fatto storico. Il concetto di “irradiazione”, come movimento riflessivo di espansione e individuazione, consente inoltre di cogliere il nesso sostanziale che lega l’ermeneutica storica alla dimensione della poiesis artistica, secondo i principi di quella Gestalbiographie viene teorizzata nell’ambito del Circolo di Stefan George e che assume, in tal senso, una valenza storico-filosofica. All’interno di tale prospettiva il gesto di Claus von Stauffenberg, esecutore materiale dell’attentato a Hitler del luglio 1944 e insigne discepolo del poeta tedesco, assume un significato altamente simbolico e mitopoietico, definito dalla dimensione spazio-spirituale della “Germania Segreta”.

Questo antefatto è assai fondamentale per intentare di contrassegnare il cammino di Jünger che vediamo attore-spettatore nella prima guerra mondiale, solo spettatore nella seconda guerra mondiale, ma in cui la guerra si rivela pure maestra senza escludere però che abbia potuto avere maestri reali in terra. Questa transizione interiore porta anche ad una evoluzione sul piano spirituale contrassegnata da tre momenti e figure della sua produzione letteraria: la prima quella dell’operaio (Arbiter), la seconda quella del trattato del "ribelle" e la terza quella del anarca. Nella prima fase Jünger combatte lo stato ed il sistema, nella seconda fase si sottrae al sistema e allo stato tornando al bosco, nella terza fase si assiste ad una forma di equilibrio precario anarca e stato, il sistema:  paiono ignorarsi. Il sistema, conosce e riconosce il potere e la libertà di cui è intriso ed apporta il singolo-anarca: uomo libero interiormente che conosce la storia, è in contatto coi piani più elevati dell’esistenza e cova  spazi supplementari interiori e spirituali: Così scrive:  

“Un solo singolo avrebbe salvato Sodoma - e se sul nostro treno si trovasse un solo uomo in grado di raggiungere una nuova meta, verrebbe con ciò reso un servizio anche alla miriade di uomini rimasti nella stazione" ( Al muro del tempo pag. 252).

Partiamo anche da un’altra domanda posta ad Jünger:

D."chi è il filosofo per Lei?"
R. "È un uomo in grado di costituire un sistema".

Ed ecco che troviamo il pensiero e l’opera di uno Jünger visionario,  volta a cercare un sistema per la sopravvivenza dell’uomo, in un’epoca in cui la terra muta il suo manto, il titano faustiano produce una tecnica che irradia una nuova energia esplosiva, atomica,  livellante, omologante.

I Titani, semidei noiosi, e uniformi, asserviti al culto del lavoro scacciano gli dei e le feste dal mondo, l’arte si impoverisce, il tempo incede monotono, decretano la fine della bellezza. Il letargico, l’ipnotico sono correlati al crescere dell’automazione, ma anche l’angoscia crescente. Al contempo il Padre cambia casa si passa dall’era dei pesci a quella dell’acquario. Si entra in un nuovo eone o verso la fine del tempo qui regna l’enigma… La terra necessita di spiritualizzarsi... Le guerre civili e non solo, le catasfrofi ambientali, i mutamenti umani, animali sono il sintomo, il risultato di un mutamento ancor più ampio...

La filosofia di Jünger si ascrive alla filosofia della speranza. Sa bene che l'uomo, frutto del comfort, ha barattato la salvezza con una presunta sicurezza e così recita prendendo a prestito da Lutero:
"Se il mondo finisse domani, io pianterei oggi un albero di mele".

Per Ernst Jünger che avverte il totale cambiamento epocale dell’uomo, della terra del cielo astrologico pensa che l’unico compito avvertito come responsabilità da individuo è quello di come trasmettere la 'libertà di volontà' o forse ancor meglio trovare quella via per riconnettersi alla libertà con cui è intriso l’universo… dice così Jünger:

… “L’autentica relazione tra organismo e organizzazione appare dunque enigmatica per il pensiero, dal momento che la sua ora sta al di fuori del tempo, mentre lo spirito deve pur sempre considerarla entro un ordine e successione. Essa ha tuttavia il suo posto nel mondo della contemplazione e delle sue immagini, soprattutto nelle religioni, e qui resta un elemento di insolubilità, per il fatto che non c’è una religione soltanto, ma molteplici.

La libertà dell’uomo raggiunge qui il suo culmine rispetto all’universo; si prendono qui decisioni dalle quali dipendono molte altre. Che cosa spetti al padre e cosa spetti alla madre, che cosa sia assegnato alla creazione e che cosa all’origine: tutto ciò varia a seconda dei popoli e dei tempi, e tuttavia da questo dipende ogni ripartizione ulteriore, che è determinata da questa prima disposizione.

Se al primo sguardo sull’universo e sulla grande divisione dei suoi strati si offrissero la rivelazione, i sogni, la storia, non si avrebbe semplicemente la visione passiva dell’ordine cosmico. L’uomo è presente nella sua libertà, con la potenza del suo giudizio e delle sue istituzioni. Ciò è evidente ovunque compaiano dei: ne è un esempio la risposta che Simon Pietro dà in Matteo,16,16 ( “Rispose Simon Pietro: ’Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente’.”). Angelus Silesius, dicendo che Dio non può essere senza l’uomo, e che senza lo spirito dovrebbe cessare all’istante di esistere, enuncia una delle verità più grandiose ed audaci.

La libertà dell’uomo rispetto all’universo si manifesta in primo luogo nella parola: gli dei ricevono dall’uomo i loro nomi, da lui sono nominati. Da ciò non si deve concludere che essi siano creazione dell’uomo. Con la denominazione essi sono piuttosto tratti fuori dal fondo senza nome del mondo; la’ è la loro realtà, in ogni caso più possente di quella di una parola imperfetta che cerca di tracciare loro un confine. È più possente anche di qualsiasi forma di personalità che può rappresentarsi l’uomo come essere organizzato e abbellirlo con una serie di attributi”.

Jünger crede alla astrologia come sistema che non lo rende soltanto figlio della terra, ma anche figlio del Cielo. Invero, l’idea di Jünger non è quella di avvalorare l’aspetto meramente “mondano”della scienza astrologica, essendo il suo un discorso che affonda in un’intuizione filosofica ben precisa:

”a noi interessa la possibilità di suddividere il tempo in modo metastorico, al fine di giudicare il presente”. L’astrologia, tramite la quale si giunge a una “visione immediata e indivisa”, conduce a vedere il corso del mondo da una prospettiva trascendente che è coerente con una visione antiantropocentrica: l’uomo non è l’unico protagonista della storia della terra, seppure la sua manifestazione è di importanza decisiva, non solo per se stesso, ma proprio per la storia della terra… A ricordarlo in un saggio per i nostri Annali su "La paura" è Luca Caddeo…Non dobbiamo dimenticare che ogni uomo nasce con un tema Natale e lo zodiaco è presente in molte basiliche antiche...

Il nostro è solo un invito a leggere l’opera di Jünger, assai visionaria, attuale, avveniristica, multiforme, composita, complicata… Vi assicuriamo non mancheranno sorprese!

Andrea Scarabelli: ha collaborato con la Cattedra di Storia della Filosofia I (Unimi) e la Scuola Romana di Filosofia Politica. Vicesegretario della Fondazione J. Evola, dirige il blog Attuali e Inattuali (ilGiornale.it) e la rubrica Mattini dei maghi su "Storia in Rete". Ha curato o co-curato opere di Gustav Meyrink, Julius Evola e René Guénon. Per Edizioni Bietti dirige la rivista "Antarès" e la collana "l’Archeometro". Suoi saggi sono apparsi su varie testate e in diversi volumi collettanei

Giovanni Sessa: già docente di filosofia e storia nei licei, già assistente presso la cattedra di Filosofia politica della facoltà di Scienze Politiche dell’Università “Sapienza” di Roma e già docente a contratto di Storia delle idee presso l’Università di Cassino. Suoi scritti compaiono su diverse riviste e ha all’attivo molteplici saggi.

Luca Sinoscalco: È Professore a contratto di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano (UNIMI) e presso l’Università eCampus. Insegna “Filosofia contemporanea”, “Storia e cultura dell’esoterismo”, “Letteratura e storia contemporanea” presso UniTreEdu.

VIDEO. Julius Evola: ''Fuoco Segreto. Lettere, interviste, documenti, testimonianze, inediti''

Leggi anche: Associazione Eumeswil


 L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

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