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Riflessione di Eumeswil Vi sono tanti modi di viaggiare specialmente ora che i voli a buon mercato hanno invaso il cielo. Ognuno è attratto dai vari paesagggi per ragioni assai differenti tra loro… Si può viaggiare e non far turismo per motivi di ricerca. Questo movimento necessita di tempo a disposizione, lentezza, capacità di interagire e far conoscenza con le persone dei luoghi che si visitano.
Spesso le guide ( libri) non servono. Ci si sposta quasi guidati da un fluido magico, attraverso il dialogo con le conoscenze che si fanno sul posto e le onde magnetiche che ci smuovono… Non manca a colorare il viaggio ciò che da sola, misteriosamente, la vita propone…
L’Oriente offre spaccati di cultura, arte, spiritualità assai interessanti… Non facilmente comprensibili per l’occidentale… I suoi suoni, i gesti, i movimenti sono estranei alla nostra cultura di appartenenza. In alcuni luoghi non si deve toccare ad es. sopra la testa un bambino. In un tempio, privi di scarpe, a sedere a terra, i piedi non devono mai essere rivolti verso la divinità rappresentata… Piccole regole, piccoli accorgimenti…che sottointendono una cultura, un modo di credere…
Possiamo rimanere incantati a guardare le ballerine di danza classica del sud dell’India oppure Thailandesi, Balinesi per i movimenti delle mani, dei piedi, degli occhi, per i corpi esili, eleganti, flessuosi, i capelli scuri setati, il tipo di abito, la stoffa, i colori, i gioielli… Si può scegliere di visitare il Giappone per andare ad osservare il teatro del no…
Nei parchi – invece – oramai, di tutto il mondo, vediamo fare al mattino presto, e al tramonto thai chi… Vediamo come nel gesto espresso con lentezza ed eleganza si aprono significati, si irradiano energie, si apprende ad essere attenti consapevoli e coscienti del proprio corpo e del mondo invisibile. Si avverte, si sente l’inafferrabile… si muovono i primi passi verso il mondo delle energie sottili. È difficile distinguerle, ma ci si può rendere conto dell’esistenza di un mondo percettibile difficilmente, raggiungibile – come sentire – solo se ci fermiamo prestando attenzione, se l’essere è vigile e vuoto…Nel pieno silenzio interiore…
Questa premessa nasce dall’esigenza di aprire le porte al video di oggi con Laura Falqui e Raffaele Milani che ci descriveranno dei loro cinquanta anni di teatro da camera, di questa loro magica attività coronata da tanto studio e interessi in vari campi dello scibile, della spiritualità. È un incontro avvolgente contornato da sfumature, suggestioni pittoriche, da poesia, un teatro del gesto, un teatro dalla luce sfuggente. Un teatro libero, dove l’essere apprende la libertà interiore, ma è anche un teatro indipendente da tessere di ogni tipo che ha reso la vita complicata ai protagonisti di questo percorso teatrale! Possiamo solo enfatizzare che non avere tessere di appartenenza rende effettivamente la vita difficile. Lo può testimoniare anche il mondo di Eumeswil…
Nel corso dei cinquanta anni di teatro Laura Falqui e Raffaele Milani hanno portato in scena vari temi. Un percorso ricco, raffinato, articolato, non comune. Basta guardare, leggere le molteplici recensioni che si trovano in rete.
Noi desideriamo solamente lasciarVi in loro compagnia,attraverso il video che vi proponiamo oggi, ad ascoltarli parlare in modo assai aperto,sincero, affabile, non eviteranno di raccontare le difficoltà trovate in vari ambiti della loro lunga attività… Un racconto molto vivo, personale, toccante che termina con due letture fantastiche, da ascoltare ricercando una intima, profonda, ampia consapevolezza dell’essere…
Noi invece, ora, ci avventuriamo su un sentiero impervio. È tentare di ricordare l’importanza della lentezza e dei gesti! In oriente vi sono posizioni con le mani che si chiamano mudra. I mudra sono gesti simbolici, movimenti spiritualizzanti, presenti in varie religioni usati per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spiritualizzante. Possiamo notare che le mani di un Buddha indicano una preciso significato attraverso come le dita sono poste nondimeno nelle pitture, soprattutto medievali occidentali, dobbiamo porre attenzione ai significati iconografici presenti…Sono spesso raffigurati linguaggi gestuali che divengono comunicazioni simboliche e possono anche divenire presenti come rituale in alcune cerimonie liturgiche… Poniamo attenzione alle mani di nostro Signore ad esempio e della madre Celeste nelle raffigurazioni che miriamo.
Oggi giorno poniamo poca attenzione ai gesti, ai nostri movimenti, abbiamo ridotto un numero di conoscenze che da sempre hanno aiutato il singolo a crescere e porsi in ascolto di se stesso e di un piano più elevato, lo hanno facilitato a raggiungere uno stato meditativo e contemplativo così come l’apprendimento è mutato, è diventato importante il numero, la quantità andare sempre più in profondità nella misurazione degli eventi, del sapere a discapito della visione e della visione a tout court … di conoscere più temi attraverso i quali si riconoscono le concatenazioni del mondo…Si assiste ad uno studio totalmente teoretico, astratto, ci si perde sempre più nei dettagli e si sprofonda in effetti di una noia nera sempre più nera…Anche il canto degli uccelli deve essere misurato e riprodotto artificialmente anzichè trovarne un puro piacere nell’ascolto…
Si vive di materia, tutto è materia, pure lo spirito solo di una qualità superiore…Ma raramente inseguiamo il sottile… Pur vivendo di invisibile, perché la tecnica, in realtà, si nutre di materia invisibile: energia, non riusciamo più a concepire la necessità di camminare per spiritualizzarci, evolverci, crescere…
Se pensiamo al mondo, al globo, ci è possibile e diviene temibile concepirlo come stato mondiale. Siamo presi dal terrore, del tutto comprensibile e plausibile, di uno stato mondiale totalitario, ma ancora il pensiero fatica a nutrire l’immagine di uno stato planetario dove la terra è pianeta, sostanza universale dove l’uomo è quall’essere di mezzo tra cielo e terra che migliorando e crescendo lui spiritualmente può accrescere anche il proprio pianeta perchè lui si edifica verso il Cielo… Eppure il pensiero di Ernst Jünger ancora poco investigato a questo proposito si muove in tale direzione. La terra necessita del sacrificio umano per spiritualizzarsi… L’uomo necessita di sacrificarsi volontariamente per Il Cielo… Allora abbiamo necessità di prendere tempo… Sentiamo un anonimo medievale, un mistico cosa ci ricorda:
“Presta dunque grande attenzione a come consumi il tempo, che’ nulla è più prezioso. In un attimo si può acquistare o perdere il cielo. E c’è un segno che mostra quanto il tempo sia prezioso: Dio, che dà il tempo, mai dà due istanti assieme, ma uno dopo l’altro. Questo fa per non alterare l’ordine o il corso della creazione. Il tempo è invero fatto per l’uomo, e non l’uomo per il tempo. Perciò Dio, che governa la natura, non va mai, nel dare il tempo, contro gli impulsi naturali dell’anima umana, che hanno luogo uno per volta. Così l’uomo non avrà alcuna scusa verso Dio, il giorno del Giudizio, quando dovrà rendere conto di come ha consumato il tempo, ne’ potrà dire: ”Tu dai due istanti assieme e io non ho che un impulso alla volta”.
Bisogna considerare che la conoscenza umana è sempre limitata specialmente e soprattutto nel cammino interiore. Dove la conoscenza non aiuta, l’amore predomina, apre porte. L’amore lo porteremo con noi anche dopo il nostro passaggio terreno mentre lasceremo tutto il resto… Dobbiamo apprendere a diffidare della nostra mente. Poco e grossolanamente conosciamo il significato e il funzionamento delle facoltà interiori dell’anima che noi spesso confondiamo come intelletto: mente, ragione, volontà e immaginazione e sensualità… Studiare in profondità il significato di tali termini e imparare come agiscono nel corso della vita vuol dire vedere il nostro essere in azione e poterlo correggere sapendo e riconoscendo parzialmente i comportamenti errati… Abbiamo ancor molto da riprendere in mano, da studiare, da mettere in pratica… Abbiamo perso la nostra spiritualità e la ricchezza congiunta ad essa…
Nel video di oggi si parla di un teatro da camera assai “straordinario”pertanto ci sentiamo di concludere lo scritto provando ad immaginare la perfezione di una persona elevata a tal punto da produrre un effetto ultra-terreno. Nelle massime di Rivarol troviamo una siffatta apoteosi ed essa è assai istruttiva. La signorina Laguerre, un’attrice, che sera dopo sera incanta il pubblico della metropoli, per un caso singolare viene portata in costume in una sperduta contrada. I contadini, cui appare soprannaturale non solo lo splendore dell’abito, ma anche per la bellezza, la grazia dei suoi movimenti, la melodia della sua voce, la prendono per un angelo caduto dal cielo e si mettono in ginocchio davanti a lei.
L’intesa diventa tanto più rara quanto più si è raffinata la critica. Nella stessa misura, elementi spirituali ed estetici si aggiungono a quelli erotici. Agli accessori che sono preziosi all’esistenza, e cioè la compagnia, il linguaggio, l’abbigliamento e la tavola viene conferito l’aspetto della perfezione artistica; e così, si differenziano dalla semplice base di sussistenza come il fiore dell’aiola da quelli di campo.
Ora con una domanda posta nel 1986 a Ernst Jünger da Julien Hervier
J.H. – Il suo pronostico per l’avvenire è dunque improntato alla fiducia?
E. J. – Bisogna essere molto prudenti in questo campo. Schleiermacher ama utilizzare l’espressione “in ultima istanza”. Avrei voglia di dirle che in “ultima istanza” il mio pronostico è favorevole, il che non vuol dire che da qui ad allora non potranno sopravvenire delle situazioni spaventevoli. Per quel che concerne l’immediato futuro, il mio ottimismo non è molto sicuro. Non sono cristiano (la conversione al cattolicesimo avverrà negli ultimi anni della sua esistenza), ma per ogni buon cristiano non ci dovrebbe essere motivo di inquietudine. Nei profeti, una volta che sono stati attraversati tutti i deserti, qualcosa di nuovo finisce con il prodursi. In tutte le grandi visioni, come quelle dell’Edda, nelle visioni delle divinità, i tiranni si ribellano agli dei e gli dei inizialmente perdono il confronto, ma finiscono con il ritornare.
I cristiani diventano sempre meno numerosi. Si preoccupano molto di tutti i pericoli materiali gravi che ci minacciano al giorno d’oggi; mentre dovrebbero avere soprattutto una grande speranza. Nei cantici dei bei vecchi tempi questo si esprime a meraviglia quando si dice:
Ho di lontano, Signore, colto il tuo splendore, Vorrei in anticipo associarvi il mio cuore E io vorrei, o sublime onnipotenza, darti in dono la mia infima esistenza.
Erano ancora dei cristiani che vivevano la loro vita in tutta l’eccezione metafisica del termine. Questa mentalità sta diventando veramente molto rara. La gente è sfuggita alla trascendenza, la trascendenza si perde. Ma quando qualcuno conserva ancora, in qualche modo, questo rapporto con la trascendenza, è “in ultima istanza” al riparo dall’angoscia. Può avere la sensazione di partecipare, può dirsi che stanno accadendo cose terribili: ma punta ad una grande luce dietro di esse.
A.T. del mondo di Eumeswil
Il MAGICO TEATRO da CAMERA di Laura Falqui e Raffaele Milani – cinquant’anni di teatro.
Laura Falqui e Raffaele Milani, fondatori e protagonisti del TEATRO da CAMERA (già Teatro della Pantomima dal 1970 al 1976), sono artisti della scena teatrale che si sono posti in rapporto dinamico tra le arti per proporre un nuovo genere di spettacolo. Come autodidatti hanno studiato il movimento del corpo e la gestualità astratta riferendosi dapprima alle teorie di Oskar Schlemmer sulla supermarionetta nella sua relazione fra gesto e spazio; in seguito hanno spostato il loro interesse allo studio della nuova danza americana, tra suggestioni pittoriche e cinematografiche, mettendo a punto una tecnica che nasce dal muoversi tra le arti unendo lo spirito del teatro di gesto a quello dei tableaux vivants, della performance, dell’installazione, del set cinematografico. Attivi tra il 1970 e il 1988, hanno proseguito con esperienze differenti pur senza dimenticare il legame con il teatro. Recentemente hanno ripreso a lavorare insieme realizzando piccoli film al cellulare: divertissements fumisti intitolati Conversazioni inesistenti.
Laura Falqui è saggista, drammaturga, specialista di arti visive; regista e interprete teatrale, lettrice di testi poetici e letterari. Insegna nel Master universitario post-lauream di Pedagogia e Teatro (Dipartimento di Scienze dell’Educazione). Studiosa del movimento inglese dei Preraffaelliti, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Tra le ultime pubblicazioni ricordiamo, con Raffaele Milani, L’atelier naturale. Cinema e giardini, Cadmo edizioni, collana “il cinema e le idee”, 2008. Laura Falqui ha poi pubblicato: La sostanza nascosta. Il silenzio nella pittura (2017), la cura del volume Jane Ward Lead, L’oro e il fuoco. Visioni (2018): scritti inediti di una visionaria del Seicento inglese, alcuni testi letterari e Il tocco dell’invisibile. La grafite di Edward Burne-Jones, SuccedeoggiLibri, Roma 2024: uno studio sul disegno del grande pittore preraffaellita.
Raffaele Milani è Professore Alma Mater dal primo novembre 2020. Docente di Estetica del paesaggio nella Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici dell’Università di Bologna. Già Professore ordinario di Estetica presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna. E’ stato Direttore del “Laboratorio di ricerca sulle città e i paesaggi”, regista e interprete con Laura Falqui e docente di Movimento presso l’Accademia Antoniana di Bologna. Tra le sue pubblicazioni, tradotte in varie lingue: L’arte del paesaggio (il Mulino, Bologna 2001), Il paesaggio è un’avventura(Feltrinelli, Milano 2005), I volti della grazia. Filosofia, arte, natura (Il Mulino, Bologna 2009), Albe di un nuovosentire (Il Mulino, Bologna 2020).
VIDEO. Il MAGICO TEATRO da CAMERA di Laura Falqui e Raffaele Milani – cinquant'anni di teatro Con Laura Falqui e Raffaele Milani
L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger.
L’Associazione si fonda su tre pilastri:
CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.
TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.
RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.