BOLOGNA, GUCCINI: ''SE IO AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO'' (FOTO-VIDEO)
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

BOLOGNA, GUCCINI: ''SE IO AVESSI PREVISTO TUTTO QUESTO'' (FOTO-VIDEO)

Bologna, Parco Nord ore 21:00, venerdì 13 settembre 2019, che per chi è superstizioso…

E invece rieccoci, il popolo dei guccinani!

VIDEO: Bologna, Guccini: "Se io avessi previsto tutto questo"

La sala "Enrico Berlinguer" (ed è tanto dire), all’interno della Festa dell’Unità, è gremita: tutte le sedie occupate, persone sedute a terra, persone in piedi lungo i corridoi laterali e lungo quello centrale, l’ingresso è quasi praticamente ostruito, in attesa della sua venuta (senza voler essere blasfemi). Lo si attende per vederlo premiato con la Targa "Paolo Volponi 2019"; lo si attende per sentirlo presentare, in anteprima assoluta, il suo ultimo lavoro letterario “Tralummescuro – Ballata per un paese al tramonto”. Le numerose copie del libro, strizzando l’occhio, fanno bella mostra di sé su un banchetto a destra: ci precipitiamo ad acquistarle (pregustando il momento in cui le siglerà); la sovraccopertina è cromoterapica, coi suoi colori particolarmente rilassanti e dà una piacevole sensazione al tatto, tra il poroso e il liscio. Anche l’odore sa di stampa fresca. L’immagine riproduce un particolare del quadro "La processione" di Gino Covili, un pittore di Pavullo (altro paese montano, "e tè dai"). Si riprende velocemente postazione con il prezioso tesoro stretto tra le mani. Ci siamo: parte la sigla, le intramontabili note di "Dio è morto", nella magistrale interpretazione di Gianna Nannini, mentre sullo sfondo scorrono le immagini di Gramsci, Berlinguer, Moro, del dipinto "Il Quarto Stato".

E rieccolo… il Maestrone!!! Applausi, applausi, applausi, e ancora applausi, ci fermiamo. Dobbiamo pur lasciarlo parlare. Introduce Davide Ferrari della "Casa dei Pensieri", spiegando le motivazioni (e sono tante) del premio "Targa Paolo Volponi 2019" a Francesco; lui si alza in piedi per riceverla da Luigi Tosiani (Coordinatore della Segreteria del PD di Bologna), un altro fragoroso e interminabile applauso. Rispondendo alle domande di Valerio Varesi e della Professoressa Gabriella Fenocchio (negli ultimi tempi una presenza costante assieme a lui sui palchi), Guccini comincia a parlare del contenuto del libro: la "sua" Pàvana, paese arroccato nel cuore dell’Appennino Pistoiese, oramai al tramonto. Tutto è cambiato, tutto sta finendo o e già finito, dagli anni della sua infanzia: il paesaggio, il fiume, i boschi, i monti; le persone, molte delle quali non ci sono più; le case, tante oramai vuote e abbandonate; la lingua, il dialetto pavanese che non parla quasi più nessuno. Ma Francesco di tutto ciò ne parla non con nostalgia, ma come ricordo di un tempo vissuto, e mentre lui continua a narrare, rivedo quei luoghi visitati più volte: il Mulino di Chicon, con la famosa "porta verde"; il Limentra, "che muglia sempre laggiù in fondo"; i castagneti, "dove risuona un’usuale e semplice tramontana"; la sua casa, che era appartenuta ai suoi genitori; le strade, le case, il paesello che si inerpicano su per la montagna. Parla, racconta, e si racconta per più di un’ora con la sua voce un po’ calata. Vorresti non smettesse mai, tanto è il piacere ed il rapimento nell’ascoltarlo. Poi ci mettiamo "quasi" ordinatamente in fila per farci autografare quello che sentiamo già il "nostro" libro, per stringergli la mano, per augurargli una buona continuazione di serata. Anche la nostra serata continua, lì, all’interno del Parco Nord, le sue parole ancora nelle orecchie… ciao maestro! Ci si rivede in giro per l’Italia.

Franca Scorza
Franca Scorza