Coronavirus, Crisanti: "No casi gravi? Tante le ipotesi"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
19
Mar, Mar

Coronavirus, Crisanti: "No casi gravi? Tante le ipotesi"

Coronavirus, Crisanti: "No casi gravi? Tante le ipotesi"

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

L'ondata di malati gravi di Covid-19 vista nei mesi clou dell'emergenza si è placata. Come si spiega?

Coronavirus, Crisanti:
Coronavirus, Crisanti: "No casi gravi? Tante le ipotesi"

 

"Ruolo dei super diffusori, re-infezioni multiple: le ipotesi sono diverse e vanno approfondite. Ma sarei cauto se fossi nei panni di chi dice che il virus ha perso forza. Perché un fenomeno simile lo avevamo già notato a marzo a Vo' Euganeo", mentre Sars-CoV-2 impazzava in Italia e il numero di ricoverati in terapia intensiva era in drammatica ascesa. A sottolinearlo all'Adnkronos Salute è Andrea Crisanti, responsabile del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova.  

Crisanti: "Mi auguro di chiarire con Zaia" 

Il virologo ricorda un messaggio da lui scritto proprio a marzo per informare in ambito regionale su quanto osservato. "I dati che stiamo analizzando a Vo' - era il testo - indicano che identificando positivi è stato bloccato il diffondersi dell'infezione. Siamo passati da una prevalenza del 3% allo 0,3% e, cosa interessante, bloccando la circolazione è diminuita l'incidenza di casi gravi per ragioni che stiamo analizzando". 

"Quello che conta - dice ora Crisanti - è che questo fenomeno lo abbiamo visto mesi fa e non può dunque avere niente a che vedere con la forza del virus. Significa piuttosto che sta succedendo qualcosa che non capiamo e ci vuole prudenza".  

Le ipotesi che potrebbero spiegare il fenomeno? "Una potrebbe chiamare in causa i cosiddetti 'super spreader' - elenca il virologo - Potrebbe essere che la trasmissione di Covid-19 è sostenuta dai super diffusori e che bloccandoli finisca la possibilità che infettino. Altra ipotesi è che più infetti ci sono e più possibilità c'è che si scateni un caso grave come esito di reinfezioni multiple. Aumenta cioè la probabilità che ci si infetti più volte a breve distanza. Noi stiamo cercando di capire perché l'incidenza di casi gravi è in funzione della prevalenza dell'infezione. Ma è un fenomeno visto già all'inizio dell'epidemia. Ora in Italia siamo in una situazione simile a quella che c'era a Vo' allora".  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.