Omicidio Genova, donna uccisa aveva pianificato il suo funerale
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
06
Lun, Mag

Omicidio Genova, donna uccisa aveva pianificato il suo funerale

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

 

La donna uccisa ieri a Genova aveva organizzato il proprio funerale. Potrebbero essere contestate la premeditazione e l'aggravante della relazione affettiva pregressa nei confronti di R.S., 59 anni, l'ex compagno di Clara Ceccarelli, la donna di 70 anni uccisa ieri sera a coltellate all'interno del suo negozio di via Colombo a Genova. La vittima, solo poche settimane fa, si sarebbe iscritta ad una società dando disposizioni in vita per la propria cremazione e la destinazione ad un luogo di sepoltura di cui sarebbe stata concessionaria, forse per non gravare sui familiari, il figlio e l'anziano padre.  

Mentre il suo ex compagno si trova da ore nel carcere genovese di Marassi, dov'è accusato di omicidio volontario, si cerca ancora l'arma con la quale è stato compiuto l'omicidio e nelle prossime ore verranno sentiti anche i colleghi della donna, negozianti della zona che da tempo raccoglievano l'allarme e i timori per il comportamento dell'ex compagno. Il quadro emerso è quello di una situazione tesa e persecutoria, che andava avanti da tempo, da dopo la fine della relazione tra i due. 

Nel pomeriggio intanto le attiviste di 'Non una di meno' insieme al Centro Antiviolenza di via Mascherona a Genova hanno organizzato un presidio di fronte al negozio Jolly Calzature, dove Clara Ceccarelli lavorava e dov'è stata uccisa.  

Davanti alla saracinesca chiusa tanti fiori, rose bianche e rosse, e uno striscione rosa: "Non è un raptus ad ucciderci, basta crederci", si legge. In tanti, tra cittadini e colleghi, oggi l'hanno ricordata con un biglietto, un fiore o la presenza in piazza. 

Quanto accaduto "ci obbliga ancora una volta ad una riflessione e ad una assunzione di responsabilità collettiva", spiega Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza di via Mascherona ricordando i dati. Da inizio anno ad oggi sono 13 le donne uccise in Italia. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.