Sì allo sblocco dei licenziamenti dal primo luglio in tutti i settori che possono ripartire e riorganizzarsi. Ma da parte della Lega, assicura il sottosegretario al ministero dell'Economia Claudio Durigon, c'è anche l'apertura verso una protezione ulteriore dei posti di lavoro nei comparti particolarmente provati dalla crisi, a
"E quindi, oggettivamente se facciamo una norma specifica per i settori in crisi forte, come diceva Giancarlo Giorgetti ieri e come diceva una settimana fa Salvini noi, analizzando i dati, crediamo che si possa gestire questa partita in maniera diversa rispetto a una proroga totale del blocco, e che lo sblocco in alcuni settori possa già avvenire per permettere alle aziende di riorganizzarsi e di assumere" spiega.
Quali sono i settori che richiedono maggiore protezione? "Se guardiamo alla cassa integrazione ordinaria, che scade a giugno, ci sono circa 140 mila lavoratori della moda e del tessile tra i 480 mila totali. Questo è un settore che, dati i numeri della Cig andrebbe protetto, sul resto abbiamo cifre che ci permettono di reggere. Sblocchiamo i licenziamenti, e facciamo una norma specifica per i settori in crisi forte, con quote di Cig del 30, del 40% . Tolti i lavoratori del tessile e poche altre categorie, io non credo che lo sblocco avrà un impatto così drammatico. Non è che se si toglie il divieto tutti licenzieranno" afferma.