"Porte aperte ai migranti? Giusto, per carità: se uno ha fame, bisogna aiutarlo, ma bisogna intensificare i controlli, non devono pensare che questo sia il paese di Bengodi". Lo afferma all'Adnkronos Iva Zanicchi, intervenendo sulla notizia dell'aumento degli sbarchi a Lampedusa di queste ultime ore. "Io non sono certo contro
"Noi siamo stati un paese di immigrati? E' vero, ma andavano in America anche allora, come i miei nonni nel 1907 richiesti da altri italiani che erano là, dovevano avere certificato di buona salute e dovevano anche avere tot dollari in tasca", sottolinea la Zanicchi. Che ricorda: "Mio nonno mi diceva che c'erano dei portoghesi con la febbre e hanno fatto la quarantena, ed eravamo all'inizio del secolo. Perché ora non succede?".
"Io dico 'aiutiamoli', ma si devono inserire, non possono entrare indiscriminatamente - aggiunge poi la Zanicchi- Giusto dire 'non facciamo muri, facciamo ponti', sono d'accordo, costruiamo i ponti, ma se passi sul mio ponte mi devi dimostrare che hai la buona volontà, l'intenzione a non commettere crimini, l'autorizazione a farlo". E sull'operato al governo di Matteo Salvini, da sempre critico sugli sbarchi, la Zanicchi aggiunge: "Se mi aspettavo da Salvini qualcosa in più su questo tema? No, io credo che lui la pensi come ha sempre detto. Salvini è un uomo di buonsenso, io credo che lui pensi quello che ha sempre pensato, sì a fare entrare chi ha diritto, gli altri bisogna capire da dove vengono e che intenzioni hanno".