Vaccinazione eterologa? "E' una espressione comprensibile solo da una minoranza, che comunque la collega all'omonima fecondazione in cui il seme viene da un donatore e non dal partner. Dunque è una formulazione fuorviante. Il comune cittadino non sa di cosa si parla". A rispondere all'Adnkronos sulla possibile confusione ingenerata
"Anche il ministro Speranza ha infatti parlato di mix di vaccini facendo riferimento alla mescolanza - ricorda la linguista - Ma trovo convincente soprattutto guardare ai numeri: in una ricerca che ho fatto in rete ho potuto verificare che il termine 'crossing vaccinale' è digitato 147mila volte; l'espressione 'vaccinazione eterologa' ha un milione 130mila digitazioni; 'vaccinazione mista' due milioni e mezzo. Ciò significa che il cittadino medio, con cultura medica bassa e che non parla l'inglese, ha una migliore comprensione di 'vaccinazione mista' piuttosto che degli altri modi di dire".
"Si legge tra l'altro - rileva l'accademica della Crusca - che 'vaccinazione mista' è l'espressione scelta dalla stessa Aifa che opta dunque per una terminologia che tutti possiamo capire indipendentemente dal nostro grado di cultura perché semplice e tutta italiana, non criptica e tecnica come 'eterologa'. Il mio avviso è dunque puntare alla trasparenza - conclude - Non discuto della correttezza dell'espressione 'vaccinazione eterologa' ma la giustezza dipende anche dal grado di comprensibilità. Perché la non-comprensione conduce al disorientamento". (di Roberta Lanzara)