"La quarta ondata" di coronavirus in Italia "dipende da noi, il virus stiamo imparando a conoscerlo e come tutta la tipologia di questi virus continua a mutare, quindi siamo davanti ad una sfida continua. Ma sappiamo anche quali sono le misure per rallentarne la circolazione. Oggi abbiamo la vaccinazione e grazie allo sforzo globale dell'uomo
"Il virus circolerà ma la capacità di controllarne la diffusione dipenderà dalla nostra capacità di vaccinarci, e poi dalla nostra capacità di mantenere l'attenzione - ha rimarcato - e le precauzioni con alcune piccole misure, dalla mascherina al distanziamento, che possono aiutarci in maniera decisiva".
"Oggi guardiamo all'Italia che ha i vaccini e li mette in campo, ma dall'altra parte del Mediterraneo i vaccini sono meno disponibili", ha ricordato Brusaferro.
La vaccinazione "a ciclo completo - ha poi spiegato - riduce in maniera spettacolare il rischio di finire in terapia intensiva o di morte, parliamo di ridurre del 95-97% la probabilità che se contrai l'infezione necessiti di un ricovero in rianimazione".
"Il dato scientifico ci dice che i vaccinati con doppia dose hanno una copertura dal rischio di contagio tra l'85-88%, che è tantissimo ma lascia un margine di una persona su cinque che potrebbe portare l'infezione in giro e trasmetterla. Per individuare e monitorare questi casi, spesso asintomatici, ci vogliono 3-4 giorni. Con questo meccanismo la quarantena non si può alterare, stiamo verificando con alcuni studi qual è la carica virale di queste persone, ma oggi è prematuro rivedere la quarantena", risponde, alla domanda sulla possibilità di una revisione della lunghezza della quarantena.
"C'è una vulgata - continua - che dice che a prendere l'infezione non succede nulla. Beh questo è un dato che scientificamente non possiamo confermare. Sappiamo che c'è il fenomeno del 'long Covid' che si sta studiano e che vede la persistenza di sintomi e di riduzione della funzionalità di alcuni organi, come l'apparato urinario o nervoso, che per settimane e settimane hanno una compromissione. Parliamo di una percentuale che va dal 2 al 13% della popolazione colpita dal Covid". Lo ha sottolineato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) ospite del webinar 'L'Italia dei vaccini' promosso dall'Osservatorio Riparte l'Italia.