(dall’inviata Silvia Mancinelli) - Nel terremoto di cinque anni fa ad Amatrice c’è anche chi è vittima due volte. Una quando ha perso entrambi i figli, l’altra quando, essendo un padre separato, si è ritrovato a dormire in una roulotte. Senza una casetta Sae, concessa alla ex moglie, e senza pure la
"Mi ero separato due anni prima dalla madre, quindi già non vivevo più con loro, cui avevo lasciato casa - racconta all’Adnkronos Carlo - Io mi arrangiavo, senza mai una vera sistemazione, così di fatto non risultavo più residente, pur dormendo sempre sul territorio. Per questo motivo a me non è mai stata data una soluzione abitativa emergenziale. Delle famose Sae a me ne hanno sempre promessa una, puntualmente rifiutata poi. Questo è il terzo anno che non partecipo alla commemorazione, mi sono stancato. Di tre amministrazioni nessuno ha mai davvero pensato a noi, mai è stato creato uno sportello per i familiari delle vittime. Io e la gente come me, che magari si è divorziata poi, restiamo fuori dalle Sae. Discriminati, dopo aver perso tutto. Colpiti una volta, scampati alla morte e uccisi lentamente giorno dopo giorno al ritmo di illusioni e inutili prese in giro".