Eitan Biran, la nonna: "Useremo tutti i mezzi perché resti in Israele"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

Eitan Biran, la nonna: "Useremo tutti i mezzi perché resti in Israele"

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

La nonna materna di Eitan Biran, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, si è detta pronta ad "adottare tutti i mezzi necessari perché i bimbo resti in Israele'', possa ''frequentare una scuola israeliana'', crescere ''in un ambiente israeliano e con una famiglia calorosa e amorevole che conosce dalla

nascita''. "Al momento trascorre solo del tempo con la sua famiglia, abbiamo preparato la cena di Shabbat insieme ed è avvolto dall'amore e dalla gioia", ha detto Esther (Etty) Peleg, in un'intervista alla televisione israeliana N12. 

Eitan avrebbe dovuto iniziare la prima elementare in Italia, ma la nonna materna ha spiegato che "abbiamo ottenuto un permesso dal comune di Tel Aviv per iscriverlo alla scuola 'Arazim', tutti lo stanno aspettando". 

Sulla battaglia legale per la custodia del nipote, Etty Peleg dice di augurarsi "che alla fine i tribunali israeliani capiscano ciò che è il bene di Eitan''. E si dice disposta a concedere a Eitan il permesso di incontrare la zia paterna, Aya, giunta ieri in Israele. ''Sia che si tratti di una decisione del tribunale, sia che lo voglia Eitan'', ha detto. La donna ha quindi respinto le accuse di aver fatto un ''lavaggio del cervello'' al piccolo. 

''Questa è una sciocchezza. Dal momento in cui è tornato qui è insolitamente felice. Questo è il suo mondo da 6 anni. Altrimenti perché i suoi genitori venivano tanto qui?'', prosegue la nonna, descrivendo la sua come una ''famiglia calorosa e amorevole, rispetto alla famiglia in Italia che lo incontrava al massimo una volta alla settimana. C'erano anche mesi interi in cui le famiglie non si incontravano''. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.