Un mestiere che affonda le radici nella tradizione, ma che rappresenta anche una porta di ingresso nel mondo del lavoro. Quello del casaro è un ruolo centrale nella produzione della mozzarella di bufala campana Dop e sempre più
Del corpo docente fanno parte casari esperti e tecnologi alimentari per le attività di laboratorio pratico. I principali contenuti didattici riguardano la gestione dell’acidificazione della cagliata, dei processi di filatura e di formatura; la lavorazione del latte; il controllo della maturazione del formaggio; la lavorazione della crema di latte per la produzione di panna e burro. La parte teorica del corso si svolge nella sede del Consorzio di Tutela, nelle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, mentre la parte pratica nel caseificio didattico allestito dal Consorzio nell’Azienda Regionale Sperimentale 'Improsta' di Eboli (Salerno). L’edizione 2020-2021 si è appena conclusa con l’esame finale. I 20 studenti sono stati tutti promossi al termine delle prove orali e pratiche, tra loro anche tre donne diplomatesi casare. La cerimonia di consegna dei diplomi e la presentazione della nuova stagione di corsi si terrà il 22 ottobre, alle ore 16, nell’ambito del Salone dell’Industria Casearia e Conserviera (Sic) in programma negli spazi di A1 Expo a San Marco Evangelista (Caserta).
“La Scuola ha aperto le porte a una formazione di alta qualità, oltre a creare profili professionali sempre più richiesti dal comparto della mozzarella di bufala campana Dop”, commenta Marco Nobis, presidente di Mbc Service. “Quando è stata fondata, nel 2017, ha colmato un gap nel Mezzogiorno - aggiunge Nobis - e oggi è l’unica in Italia gestita direttamente da un Consorzio di Tutela. Al centro dell’offerta ci sono anche le sfide che il settore deve affrontare, in particolare sul tema della sostenibilità. Stiamo lavorando per realizzare dei nuovi corsi per formare altre figure utili alla nostra filiera, un settore giovane e dinamico, dove il 32% degli 11mila addetti è under 32”.
