Il numero settimanale di morti legate a Covid-19 "sta diminuendo in ogni regione, tranne che in quella europea". Nel mondo "siamo ora al livello più basso da quasi un anno. Ma quasi 50.000 decessi" in 7 giorni "è ancora un livello alto in modo inaccettabile, e il numero reale è sicuramente più elevato". E' quanto ha
Il dg ha citato proprio la regione europea dell'Oms, "dove diversi Paesi stanno affrontando nuove ondate di casi e decessi. E, naturalmente, le morti sono più alte nei Paesi e nelle popolazioni con il minor accesso ai vaccini Covid", ha puntualizzato.
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità è poi tornato a lanciare un monito sulla necessità di vaccinare equamente tutto il mondo. "Ci vuole una cooperazione globale" sul fronte della vaccinazione contro il Covid. "I Paesi che continuano a lanciare booster", campagne di terze dosi, "ora stanno effettivamente impedendo ad altri Paesi di vaccinare le loro popolazioni più a rischio. L'offerta è limitata. Alla fine, questo è un gioco a somma zero" ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Oggi "3 Paesi non hanno ancora neanche iniziato a vaccinare: Burundi, Eritrea e Corea del Nord", ha elencato il dg. "Circa la metà dei Paesi rimanenti è vincolata dall'offerta: hanno un programma di vaccinazione in corso, ma non hanno abbastanza scorte per accelerare abbastanza per raggiungere l'obiettivo". La conseguenza è che "56 Paesi che sono stati effettivamente esclusi dal mercato globale dei vaccini non sono stati in grado di raggiungere l'obiettivo di vaccinare il 10% della loro popolazione entro la fine di settembre. Ancora più Paesi rischiano di perdere l'obiettivo del 40% entro la fine del 2021".
Un altro gruppo "è vincolato dalla capacità" della propria macchina vaccinale, "specialmente i Paesi colpiti da fragilità, conflitti o violenza. L'Oms e i suoi partner stanno lavorando con quei Paesi per rafforzare le capacità tecniche e logistiche sul campo per implementare i vaccini", ha concluso Tedros, ma "serve più cooperazione globale".