(Adnkronos) - "La morte per Covid nei bambini è un evento estremo, le cure in terapia intensiva sono molto rare, ma il Sars-Cov-2 può essere cattivissimo anche per i più piccoli". E' quanto spiega in un'intervista a 'La Repubblica' Alberto Villani, primario di Pediatria dell'ospedale Bambino Gesù di Roma ed ex
Sull'aggressività del Covid per i più piccoli, l'esperto evidenzia che "se paragoniamo i casi di malattia grave nell'età adulta con i casi nell'età evolutiva, questi ultimi sono ampiamente inferiori. Abbiamo quindi il dovere di rassicurare le famiglie e allo stesso tempo di spiegare che non è possibile prevedere in origine l'esito finale della malattia. E quando il numero dei soggetti infetti si amplia a dismisura i rischi aumentano". In questo senso la contagiosità della variante "è rilevante. Con l'attuale numero di contagi aumentano anche i ricoveri, le rianimazioni, i decessi. Da noi, ad esempio, ora ci sono 60 bambini ricoverati e 6 di loro sono in terapia intensiva".
"Nella stragrande maggioranza dei casi - sottolinea Villani - i bambini se la cavano con forme molto lievi: febbre, tosse, raffreddore. Ma possono subentrare problemi respiratori o la Mis-C, la sindrome infiammatoria multiorgano tipica dell'età evolutiva che a sei-otto settimane dall'infezione porta a una situazione talmente critica da richiedere in due casi su tre la rianimazione a causa di disturbi cardiologici e del sistema nervoso. Poi ci sono le miocarditi che tanto spaventavano durante le prime vaccinazioni degli adolescenti e invece hanno conseguenze serie quando sono innescate dal virus. E ancora il long Covid che colpisce il 5-7% di coloro che hanno contratto l'infezione e a distanza di tempo presentano astenia, stanchezza cronica, disturbi gastro-intestinali, sintomi di interesse neuro-psichiatrico".
E nella vaccinazione ci sono controindicazioni? "Al di là di casi specifici che vanno valutati di volta in volta, la vaccinazione non solo è consigliata, ma è un vero e proprio salvavita. Anche se c'è una percentuale di possibili reinfezioni dopo la somministrazione, la malattia non si sviluppa in forma severa. Grazie alla vaccinazione, ad esempio, la sindrome Mis-C negli over 12 si presenta sempre più raramente. E i bambini in rianimazione, come gli adulti, sono i non vaccinati".
I vaccini nella fascia 5-11 anni sono al 29,1% per quanto riguarda le prime dosi e all'8,4% per le seconde. E molte famiglie sono costrette a rinviare gli appuntamenti causa quarantene. "La vaccinazione pediatrica sta incontrando diverse difficoltà legate alla contingenza. Il vaccino è stato approvato solo a metà dicembre e il periodo epidemico non è ideale per vaccinare. Questo deve però servire di lezione per il futuro: sappiamo che i virus si manifestano nella loro gravità anzitutto tra gli anziani e tra gli adulti, ma i vaccini vanno concepiti sin da subito anche per i bambini che altrimenti restano serbatoi del virus al pari dei No Vax. Il nostro appello resta quello a vaccinare tutti".