(Adnkronos) - L'esito del referendum consultivo indetto dall'Associazione nazionale magistrati sfavorevole al sorteggio e favorevole al proporzionale "era molto scontato". Per quanto riguarda il voto sul sorteggio, "è evidente che nessun corpo elettorale può auspicare un limite dei suoi poteri di scelta, ma merita comunque un
Relativamente al risultato del secondo quesito (quale tra maggioritario e proporzionale sia il sistema preferibile per eleggere i rappresentanti delle toghe a Palazzo dei Marescialli), Marini commenta: "la vittoria netta, nel referendum tra i magistrati, del metodo proporzionale denuncia ancora oggi la forza delle correnti, perché il sistema proporzionale è quello che premia maggiormente il correntismo. A mio avviso, la scelta sul sistema elettorale del Csm non può, tuttavia, che derivare da una previa decisione sulla natura dell’organo. La Costituzione non definisce in modo netto il ruolo che deve svolgere il Csm, cioè se sia un organo solo di alta amministrazione o anche politico. È il legislatore e, dunque, la politica che deve decidere che poteri riconoscere al Csm e solo a valle si può definire quale sia il sistema più funzionale. Ad oggi, la crisi di legittimazione e di autorevolezza della magistratura spinge verso un’amministrativizzazione dell’organo, cioè verso una limitazione dei poteri politici del Consiglio". Come? "Ad esempio, introducendo limitazioni al potere normativo del Csm o all’espressione di pareri sulle proposte di legge relative alla magistratura, soprattutto là dove questi pareri non siano stati richiesti".
(di Roberta Lanzara)