(Adnkronos) - Napoli vince il campionato italiano dell'efficienza per quanto riguarda le spese in telefonia fissa, mobile e carta. A decretare il primato del capoluogo partenopeo è la Fondazione Gazzetta Amministrativa, che nell'ambito del progetto 'Pitagora' ha realizzato per l’Adnkronos un rating della spesa pubblica delle
Napoli, così, si scopre virtuosa per tutte e tre le voci di spesa: nel 2020 il capoluogo campano ha speso 351.166 euro per la telefonia fissa, 69.946 euro per quella mobile e 40.001 euro per carta e cancelleria guadagnando il primo posto della classifica. Completano la top 10 dei Comuni capoluogo di provincia più efficienti: Arezzo, Cuneo, Reggio Calabria, Asti, Imperia, Forlì, Viterbo, Cagliari e Piacenza. Andando in fondo alla classifica si scoprono le spese "fuori controllo", ovvero quelle che secondo il Centro Ricerche della Fondazione Gari sforano i parametri di riferimento per quel singolo Ente. Parma (73esima in classifica), per esempio, nel 2020 ha speso 200.978 euro per carta, cancelleria e stampati; Pisa (76esima) ha sborsato 52.875 euro per la telefonia mobile, mentre Sassari (82esima) ha speso per la stessa voce 123.797 euro.
Spuntano poi le spese "eccessive" di Lecco per carta e cancelleria (124.848 euro) e di Genova, sul cui piazzamento all'88esimo posto pesano i 530.197 euro spesi per la telefonia mobile. Sotto la lente di ingrandimento anche le spese di Avellino (37.243 euro), Ancona (91.113 euro), Venezia (259.414 euro) e Vibo Valentia (105.636 euro) per la telefonia mobile. "Fuori parametro", secondo l'algoritmo della Fondazione Gari, anche le spese de L'Aquila per carta e cancelleria (390.821 euro) e di Benevento - fanalino di coda - per la telefonia fissa (915.584 euro). La tabella completa con le spese di tutte le città è disponibile sul sito www.adnkronos.com.