Rischi per la ripresa economica, tre minacce per l'Italia
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
16
Mar, Apr

Rischi per la ripresa economica, tre minacce per l'Italia

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Fattori contrastanti circondano le stime di crescita economica dell’Italia. Osservando il Belpaese e le sfide future, incombono almeno tre rischi sulla strada della piena ripresa: quali? Un’analisi di Politico.eu ha acceso i riflettori sull’Italia. 

Il primo è senza dubbio la questione

energetica, cruciale per il nostro Paese. L’economia potrebbe contrarsi ulteriormente se la Russia, dopo aver ridotto i flussi di gas del 40%, decidesse di chiudere del tutto il rubinetto. 

In tale scenario, il Pil scenderebbe in media di 2 punti percentuali nella zona euro, con i paesi più dipendenti dal gas - Germania e Italia - in maggiore pericolo rallentamento, ha affermato Taddei di Goldman Sachs. “Gli investimenti calano, i consumi calano e di conseguenza si entra in recessione”. 

C’è anche il rischio intrinseco di un peggioramento dell’inflazione: più l’offerta si riduce, più i prezzi dell’energia aumentano. 

Roma sta anche osservando la Bce, che dovrebbe inasprire la politica monetaria per contrastare l’inflazione dell’Eurozona: questo è il secondo rischio per l’Italia. La banca è orientata ad aumentare i tassi d’interesse a luglio, seguito da un secondo rialzo a settembre che potrebbe essere ancora più grande. 

Questi piani hanno innescato turbolenze di mercato e il debito italiano è stato particolarmente colpito. La differenza tra Btp e Bund a 10 anni è salita a livelli mai visti dal 2020, suscitando timori a Roma che il famoso pericolo “spread” stia tornando. 

Infine, c’è la trappola elezioni del 2023. Draghi potrebbe avere difficoltà a mantenere la maggioranza concentrata sull’agenda delle riforme e questo perché i partiti pare si stiano già muovendo in modalità campagna elettorale. 

Il M5s si è spaccato, per esempio. La coalizione di partiti cosiddetti euroscettici di destra - Fratelli d’Italia e Lega - viaggia con quasi il 40% delle preferenze nei sondaggi. È improbabile che un Governo che attacca l’Ue si conformi volentieri alle richieste di Bruxelles di autocontrollo fiscale, il che potrebbe significare ulteriori problemi per l’economia, secondo gli analisti. 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.