Natale: il panettone in ‘mostra’ al museo Garum tra storia e leggenda
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
06
Lun, Mag

Natale: il panettone in ‘mostra’ al museo Garum tra storia e leggenda

Cultura
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Si avvicina il Natale. E con Santa Klaus arriva anche il panettone, dolce iconico della festa più amata dagli italiani.

alternate text

 

Per gustarlo secondo la prima ricetta apparsa in Italia, quella pubblicata da Giovanni Nelli nel 1868, l’appuntamento è al Museo del cibo Garum dall’8 all’11 dicembre prossimi a Roma per la prima mostra mai dedicata alla storia e all’evoluzione delle ricette che hanno reso celebre la cucina Italiana nel mondo.

Le sale del museo, ideato e voluto da Rossano Boscolo, chef, pasticcere e collezionista di fama mondiale' e diretto da Matteo Ghirighini, ospiteranno un percorso guidato che racconterà ai visitatori come, quando e perché apparvero per la prima volta il sugo al pomodoro, il supplì, i malloreddus, i tortelli, la mortadella, la zuppa inglese, la pasta risottata, il panettone e tanti altri piatti della nostra tradizione, in un lungo viaggio dal Rinascimento fino al Novecento. Un percorso didattico anche goloso: sarà infatti possibile assaggiare il panettone nella sua prima versione ‘ufficiale’ ed il tiramisù nella più antica ricetta conosciuta, scoperta dal Garum in un diario del 1927 esposto anch’esso nella mostra.

Ma quando nacque questo ‘fascino portentoso di golosità’? Si può dar credito alla leggenda che lega il panettone ad un errore occorso nelle cucine di Ludovico il Moro, signore di Milano, alla vigilia di Natale: Il cuoco di casa Sforza avrebbe bruciato per dimenticanza il dolce che doveva servire al banchetto e il suo giovane garzone, un certo Toni, per rimediare all’errore, avrebbe deciso di sacrificare il panetto di lievito che s’era tenuto il serbo per il suo Natale, lavorandolo con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino a ottenere un impasto soffice e ben lievitato; il risultato conquistò il palato gli Sforza che, in onore del suo inventore, vollero chiamare questo nuovo dolce il “pan de Toni”, da cui “panettone”.

A parte questo mito fondante la preparazione del panettone risale con ogni probabilità all’abitudine medievale di mettere in tavola pani burrosi e ricchi durante il “rito del ciocco” nelle vigilie di Natale. Ora non resta che gustarlo, insieme alla mostra che racconta, in un percorso entusiasmante, i rimi ricettari della cucina italiana. Ingresso libero dalle 10 alle 15, a pagamento dalle 15 alle 19 al BiblioMuseo Garum, Via dei Cerchi 87, Roma.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.