L'elogio della camminata di padre Sapienza
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L'elogio della camminata di padre Sapienza

Cultura
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'Camminando si impara a camminare' del reggente della Prefettura della Casa Pontificia è il tredicesimo titolo della collana editoriale 'La fontana del villaggio, una raccolta di scritti per arginare la fretta

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Padre Sapienza accanto al Papa nell'udienza generale (Fotogramma)
 

'Camminando si impara a camminare'. Padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, ha dato vita ad una riflessione- elogio della camminata per aiutare ad arginare i ritmi frenetici della vita. 'Camminando si impara a camminare' è il tredicesimo titolo della collana editoriale 'La fontana del villaggio', curata da padre Sapienza per l'editrice La Ricerca. Una iniziativa editoriale senza scopo di lucro, sostenuta dal Gruppo Orion Reputation Management, intenzionato a promuovere una riflessione culturale attenta al nostro tempo, ma sempre ispirata dal pensiero di tante menti illuminate del passato e del presente. Tredici titoli che hanno tracciato un cammino di ricerca, di scoperta, di consapevolezza, di rinnovato impegno e di ritrovata speranza. Una vera e propria antologia di diversi autori come compagni di strada, che invitano all'arte di camminare, a rinunciare alle comodità di sempre, a scegliere di spostarsi a piedi.

 

"Il mondo corre veramente sempre più in fretta - osservano gli ideatori dell'iniziativa - E a correre non sono le automobili, i treni, gli aerei, bensì il mezzo di locomozione più antiquato: le nostre gambe. Una ricerca scientifica ha infatti scoperto che il passo dell'uomo d'oggi diventa sempre più rapido. Andiamo tutti più veloci, e non c'è motivo di rallegrarsene: è l'effetto dei nuovi mezzi di comunicazione come e-mail, cellulare, computer; il risultato di una vita sempre più stressata! Eppure, nonostante questo, un'altra ricerca afferma che siamo diventati sedentari. Bernard Pivot annota che 'con un telecomando, l'uomo è un animale sedentario che vive felice'. Ma, così, corriamo il rischio di arrivare anche alla sedentarietà del cuore, che impedisce di sognare, di costruire, di cambiare, di pensare in grande; tanto che Antoine de Saint-Exupéry afferma: 'Coloro che non cambiano nulla non diventano nulla'. Si perde il gusto della ricerca e dell'attesa, si dimentica che il respiro dell'uomo tende verso l'infinito, si temono i grandi orizzonti. Ecco perché siamo invitati a uscire, a camminare".

"Camminare è sovversivo - dice Rebecca Solnit -. Carminare e andare in giro sono attività che permettono alla mente di muoversi liberamente. Una camminata può trasformare". David Le Breton, autore di 'Il mondo a piedi, elogio della marcia', scrive: 'La condizione umana è ormai legata allo star seduti o immobili, affidata per il resto ad una serie di protesi', che si chiamano telefono, auto, computer".

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