Arte, 150 artisti da oltre 70 paesi negli Emirati Arabi per la Biennale di Sharjah
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Sab, Apr

Arte, 150 artisti da oltre 70 paesi negli Emirati Arabi per la Biennale di Sharjah

Cultura
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La Biennale di Sharjah è giunta alla sua 15esima edizione, attirando nella terza città più popolosa degli Emirati Arabi Uniti appassionati d'arte e un grande pubblico di visitatori.

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La mostra, iniziata il 7 febbraio, proseguirà per cinque mesi fino all'11 giugno, presentando oltre 150 artisti e collettivi artistici provenienti da più di 70 paesi, per un totale di oltre 300 opere d'arte, tra cui 70 nuove opere assolute.

La Biennale anima l'intero emirato con numerosi eventi culturali distribuiti in 19 sedi e in 5 località: diversi angoli del centro storico, punti iconici dell'heritage culturale dell'emirato, insieme a edifici appositamente ristrutturati e a moderne strutture sono parte di un ricco calendario di iniziative gratuite e liberamente aperte al pubblico.

Il tema della biennale, 'Pensare storicamente nel presente', riflette sul lavoro visionario di Okwui Enwezor, d'origine nigeriana, uno dei più importanti critici e curatori d'arte contemporanea, scomparso nel 2019 mentre lavorava all'edizione in corso, e affronta il delicato tema del rapporto tra la contemporaneità e il retaggio storico e coloniale, condiviso in diverse parti del Sud del mondo.


"Sharjah è diventata una piattaforma in cui molte persone possono riunirsi in una libera conversazione sul Sud del mondo", ha dichiarato Hoor Al Qasimi, presidente e direttore della Sharjah Art Foundation, all'agenzia di stampa degli Emirati (Wam). " Vogliamo coinvolgere le comunità e portare avanti molte questioni che interessano le società di tutto il mondo attraverso un linguaggio che sia accessibile al grande pubblico".

Riguardo al confronto con i grandi archetipi delle biennali, come la Biennale di Venezia, nata nel 1895, Hoor Al Qasimi ha affermato: “Sharjah è iniziata con una rappresentazione artistica tradizionale, con il formato del country pavillion, il padiglione nazionale, ma quando mi sono messa in gioco, ho capito che ci sono tanti problemi che emergono quando si parla di stati e nazioni. Alcune persone vivono come rifugiati, ci sono matrimoni misti o etnie diverse che convivono nello stesso paese. Come si definisce una nazionalità? Questo tipo di formato, quello tradizionale, è una delle cose che ho cambiato, ho eliminato la rappresentanzione nazionale in favore di una mostra più curatoriale”.

“Le Biennali ora, almeno molte di esse in tutto il mondo, si concentrano davvero sulle città, sulle comunità e su ciò che questi eventi possono fare per i locali, promuovendo uno spazio culturale all'interno di una comunità. Per quanto riguarda il mio background, sono un'artista, sono una pittrice, questo è il modo in cui volevo che la Biennale cambiasse", ha aggiunto.

Secondo Hoor Al Qasimi, la Biennale di Sharjah è una piattaforma aperta e flessibile, libera di estendersi oltre il perimetro di formati e modelli preconizzati. “Qui abbiamo creato una luogo di confronto in cui proviamo a spingere i confini. Vogliamo coinvolgere e portare avanti molte questioni che interessano le società di tutto il mondo attraverso un linguaggio che sia accessibile al grande pubblico”.

Il dibattito sul post-colonialismo è un altro importante fil rouge che attraversa, di fatto, tutta la storia delle Biennali di Sharjah, ha puntualizzato Hoor Al Qasimi, aggiungendo: “Siamo tutti cresciuti con il punto di vista occidentale. Ora stiamo cercando di scrivere la nostra storia e di parlare della nostra storia dal nostro punto di vista, e Sharjah è diventata una piattaforma in cui molte persone possono riunirsi in una conversazione sul Sud del mondo”.

Hoor Al Qasimi ha concluso affermando che c'è spazio per migliorare le sinergie tra le Biennali di Sharjah e Venezia. “Abbiamo avuto molte collaborazioni con l'Università Ca' Foscari di Venezia. Ho curato personalmente il padiglione degli Emirati Arabi Uniti a Venezia nel 2015. Vado a visitare l'evento ogni anno, compresa la Biennale di Architettura di Venezia. Sono sempre disposta a supportare i miei colleghi mentre espongono o curano eventi. Penso che potrebbero esserci più sinergie nel futuro”.

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.