Madama Margherita d'Austria, 'la signora delle Fiandre', in uscita la biografia di Giulia Alberico
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
20
Sab, Apr

Madama Margherita d'Austria, 'la signora delle Fiandre', in uscita la biografia di Giulia Alberico

Cultura
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Colta, raffinata, intelligente, anticonformista, una donna forte, indipendente, per l'epoca, anche se per ragion di Stato dovette spesso fare un passo indietro, inchinarsi, 'pedina' devota e ubbidiente sulla scacchiera della storia e delle alleanze politiche. Testimone, suo malgrado, di un mondo al tramonto.

alternate text

 

Giulia Alberico ha firmato una nuova e sorprendente biografia su Margherita d'Austria, 'la signora delle Fiandre', figlia naturale dell'imperatore Carlo V e della sua amante Giovanna van der Gheynst, duchessa di Firenze, di Parma e Piacenza, governatrice dei Paesi Bassi spagnoli, sposata con Alessandro de' Medici e successivamente con Ottavio Farnese, sorellastra di Felipe II di Spagna e di Juan, l'eroe di Lepanto, madre di uno dei più grandi condottieri del suo tempo, Alessandro Farnese.

Innamorata dell'Italia, 'la signora delle Fiandre' ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a Ortona, in provincia di Chieti, ma amò moltissimo Roma, fu molto vicina a S. Ignazio di Loyola e sostenne economicamente la Casa di Santa Marta creata per accogliere donne povere a rischio di sfruttamento. Visse, dopo la morte del primo marito, nell'edificio che è oggi la sede del Senato della Repubblica, 'palazzo Madama', appunto.

Si legge nell'introduzione al libro: "ha attraversato un secolo di splendori e di sangue, è stata una pedina nelle mani dell'imperatore e di due papi (Clemente VII e Paolo III), ha visto la fine di un mondo e, soprattutto, del sogno paterno. Quello di un'Europa unita, imperiale e cristiana. Ma è stata anche amante del bello, della musica e dell'arte, dei gioielli". Una biografia scritta in prima persona, quella di Giulia Alberico, 'quasi un diario'. Il prezioso volume racconta l'esistenza di una donna stretta tra pubblico e privato, politica e sentimenti, profonda solitudine e incerta obbedienza.

E confessa tra le pagine del libro la figlia dell'imperatore d'Austria: "la mia vita è stata lunga e piena. Ho traversato gran parte d'Europa, ho viaggiato soprattutto per l'Italia, ho incontrato uomini e donne d'ogni tipo ma, a pensarci bene, sono vissuta molto sola. Non conosco l'abitudine di giorni tutti uguali fatti di risvegli e notti e pasti consumati con il consorte, il figlio, men che meno padre e madre. Da sempre provvisoria e pronta all'obbedienza che mi avrebbe destinata a risiedere altrove...".

Una donna sconosciuta alla grande storia europea, eppure protagonista, suo malgrado, nata fuori dal matrimonio, ma leggittimata da un imperatore grande e potente. " Margherita d'Austria, per volontà dell'augusto padre - spiega all'Adnkronos Giulia Alberico - venne educata a corte. Esperta di musica, lettrice di classici latini, parlava molte lingue, il francese, il fiammingo, l'italiano, il castigliano. Aveva una sconfinata devozione nei confronti padre, figlia devota e ubbidiente, gli si oppose strenuamente alla notizia del matrimonio con Ottavio Farnese, molto più giovane di lei, che poi accettò".

"Ma ci sono altre curiosità che mi hanno spinto a scrivere il libro - aggiunge Giulia Alberico. Il suo ruolo come governatrice delle Fiandre, per esempio, come lo erano state in passato la sua omonima Margherita, zia del padre e successivamente Maria, sorella di Carlo V. Un ruolo che svolse con abilità e diplomazia, in un dialogo continuo tra le forze del Paese, tra l'altro nel complesso e tormentato periodo delle lotte tra cattolici e protestanti".

"E poi c'è la toponomastica, ricchissima, tra Roma e il reatino, di cui Margherita d'Austria ha lasciato traccia - spiega ancora la romanziera e scrittrice- Palazzo Madama, sede del Senato, Villa Madama a Monte Mario accanto a Castel Madama, Cittaducale, al lago della Duchessa (fu cercato lì il corpo di Moro all’epoca del sequestro da parte delle Br), ai Monti della Duchessa".

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.