Il filosofo Maffettone: "Festival di Etica pubblica per governare la rivoluzione digitale"
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Sab, Apr

Il filosofo Maffettone: "Festival di Etica pubblica per governare la rivoluzione digitale"

Cultura
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"Oggi, c'è l'assoluta necessità di una etica pubblica e il festival è un modo per richiamare l'attenzione su questa necessità".

Il manifesto di

 

E' quanto sottolinea all'AdnKronos il filosofo Sebastiano Maffettone, direttore scientifico di 'Ethos', il primo Festival di Etica pubblica organizzato dal 6 all'8 maggio all'Auditorium 'Morricone' Parco della Musica di Roma dalla Luiss con la fondazione Musica di Roma con il titolo 'Vite digitali'. "Viviamo in un Paese e in un mondo in cui non c'è più la fiducia di prima nelle istituzioni, intese in senso lato, non solo quelle legate alla politica ma anche alla giustizia, all'economia, alla finanza, all'istruzione, all'informazione. L'etica pubblica si occupa della moralità delle istituzioni".

Osserva Maffettone: "Quando gli altri non hanno fiducia in noi, cerchiamo di migliorarci; così anche le istituzioni devono fare un passo indietro, guardare sé stesse per migliorarsi. Il festival dell'etica pubblica è un consiglio in questa direzione, visto che c'è qualcosa che non va. La rivoluzione digitale è un segno enorme di un cambiamento radicale. In genere non amo la parola 'epocale' - premette il filosofo - ma se c'è qualcosa di epocale è proprio la rivoluzione digitale, che sta cambiando tutto: la politica come l'informazione, senza i social non possono più esistere; e vale anche per il business e persino per l'amore e per il sesso... E' arrivato il momento di rifletterci, perché questa è diventata la questione principale".

La prima edizione del festival di etica pubblica 'Ethos' ha per titolo 'Vite digitali: quelle digitali sono vite? "Certo - risponde Sebastiano Maffettone - ma è importante separare le vite digitali dalle vite reali. In realtà, sono intrecciate fra loro, se mi si passa il termine sono sempre più 'incasinate' e quindi non è così facile separarle, perché quando usiamo una tecnologia non siamo più quelli di prima, la tecnologia ci cambia e proprio per questo è fondamentale capire in quale direzione. Più un fenomeno si conosce e più si riesce in qualche modo a governarlo anziché a esserne governati".

Al centro del Festival, le conseguenze sociali, politiche, morali dell'intelligenza artificiale analizzate dall'osservatorio di etica pubblica 'Ethos' della Luiss Business School. Tre i 'keynote speakers' scelti da Sebastiano Maffettone e Daniele Pitteri, amministratore delegato della fondazione Musica per Roma, per aprire le tre giornate: Casper Klunge vicepresidente della Microsoft, Mario Rasetti docente emerito di Fisica teorica al Politecnico di Torino e Giuliano Amato presidente della Corte Costituzionale. Fra i relatori figurano Paola Severino vicepresidente Luiss ed ex ministro della Giustizia, monsignor Vincenzo Paglia presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Alessandro Pajno presidente emerito del Consiglio di Stato, Pietro Labriola amministratore delegato del gruppo Tim.

Il tema dell'etica pubblica sarà affrontato sotto ogni aspetto e inquadrato da ogni prospettiva: sostenibilità ambientale, innovazione sociale, spiritualità e religione, guerra e pacifismo, robotica, medicina e sanità, sviluppo economico, istruzione e modelli educativi, creazione artistica. "Il primo Festival di etica pubblica, ideato con Ethos Luiss, nasce per rispondere alle nuove questioni etiche e filosofiche della vita contemporanea - spiega Daniele Pitteri amministratore delegato della fondazione Musica per Roma - Questo festival si aggiunge ai nostri eventi che affrontano tematiche legate alla storia, alla scienza, alla letteratura, al diritto, alla matematica, con un approccio multidisciplinare e uno sguardo sul mondo reale". 

Le intelligenze artificiali "acquisiscono sempre più capacità predittiva e un ruolo di primo piano in molti settori della vita, nell'era digitale, ponendoci di fronte a nuove questioni etiche - sottolineano gli organizzatori, presentando l'evento all'Auditorium di Roma - Oggi, macchine basate su algoritmi riescono a fare diagnosi mediche con una percentuale di esattezza che talora supera quella di un medico; possono prevedere chi potrà ripagare un prestito in modo più accurato di un direttore di banca; persino capire meglio di noi, secondo alcuni sviluppatori, se esiste una affinità affettiva con la persona che ci troviamo di fronte...".

(di Enzo Bonaiuto

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