D'Agostino: ''Sgarbi alla Cultura? Fare il ministro non è 'one man show'''
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Sab, Apr

D'Agostino: ''Sgarbi alla Cultura? Fare il ministro non è 'one man show'''

Cultura
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''Fare il ministro non è un 'one man show' ma un lavoro di squadra. Devi riuscire a coordinare e a dirigere uno staff e devi sapere ingoiare rospi dalla mattina alla sera pur di portare avanti un programma. E Sgarbi non è adatto a questo ruolo''.

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Così il giornalista e opinionista Roberto D'Agostino all'Adnkronos sull'appello di Morgan che, in un intervento in parte in versi pubblicato sul 'Giornale', chiede alla premier 'in pectore' Giorgia Meloni di affidare il ministero della Cultura a Vittorio Sgarbi. ''Il consiglio che posso dare a Sgarbi è di lasciare perdere, di salvarsi, lo dico per la sua salute mentale - continua il giornalista - Fare il ministro è completamente diverso dal lavoro solitario di un critico d’arte che fa una mostra e dice la sua sugli altri. Quando vai a fare il ministro cambia la musica, lo spartito è diverso''.

''La politica è fatta di rapporti, mediazioni, relazioni e contatti. Lui è un uomo di cultura e ha conoscenza e competenza della materia, fa divertire e crea titoli, i giornali campano grazie a Sgarbi - ammette - ma non ce lo vedo lì, chino, con il Capo di Gabinetto e con alle spalle una macchina del potere che ti stritola. La macchina ministeriale prevede molta molta pazienza - sottolinea D'Agostino - la capacità di stare seduto sedici ore con tutti i guai che ti piovono addosso. Tutto il groviglio burocratico italiano non può certo essere sbrogliato dal carattere di Sgarbi - dice ironico - Lui (Sgarbi, ndr) ha una ambizione legittima ma lontana da quella che è la realtà. Deve mettere i piedi per terra. Se va a fare il ministro prende un frontale che gli basta per tutta la vita. Oltretutto siamo in un momento molto difficile per il nostro paese, c’è una guerra, non è il caso di aggiungere anche i fuochi d'artificio'', conclude.

(di Alisa Toaff)

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