(Adnkronos) - "Ci stiamo ragionando. La norma sullo smart working rispondeva ad una logica emergenziale sulla base di dati epidemiologici che oggi ci dicono che in questo momento la situazione è differente rispetto al 2020, quando è stato introdotto questo strumento. Stiamo però facendo delle valutazioni sui fragili che
saranno oggetto di scelte nei prossimi giorni". Così la ministra del Lavoro, Marina Calderone, a margine della presentazione del Manifesto Cisl sul lavoro risponde a chi gli chiedeva se il governo fosse intenzionato a prorogare le norme sul lavoro agile. “Stiamo ragionando su una eventuale proroga perché quella era una norma a fini emergenziali”, spiega.
Calderone ha disegnato il timing degli incontri con imprese e sindacati sul dossier pensioni: “Aspettiamo di chiudere i dati della Nadef e poi certamente ci sarà un altro incontro con le parti sociali: faremo delle valutazioni, delle considerazioni che ovviamente terranno conto di quelli che sono i vincoli di bilancio e le disponibilità di risorse che abbiamo". L’Osservatorio della spesa previdenziale e assistenziale nel frattempo ha concluso i suoi lavori e, ha spiegato ancora la ministra, “ha messo a punto delle analisi e delle valutazioni sulla base delle quali procederemo a fare quelle che saranno le considerazioni”.
Calderone ha aperto alla proposta Cisl per una rimodulazione dei costi contributivi per le imprese in caso di contratto a termine in una logica inversamente proporzionale alla durata del rapporto di lavoro. L’assicurazione è arrivata dal palco del convegno del sindacato di via Po. "Farò una riflessione attenta su quella che è la vostra proposta dei contributi aggiuntivi per i contratti a termine al contrario. Mi sembra una operazione di buon senso: più è lungo il contratto più c’è la possibilità che quel contratto si trasformi in una posizione a tempo indeterminato che quindi non va penalizzato. Sul contratto di breve durata sarebbe una riflessione adeguata perché è giusto che quel contratto, salvo la stagionalità, possa avere un diverso trattamento”, ha spiegato tornando però a difendere il pacchetto lavoro dello scorso maggio con cui il governo ha reintrodotto le causali per i contratti a termine.
La ministra del Lavoro ha poi ribadito, dal palco della Cisl, la sua visione relativa al salario minimo legale che sta infiammando il dibattito politico: “Non sono soddisfatta di un dibattito che incentra intorno a un numero, a un valore orario, quella che è una riflessione molto più ampia e che deve estendersi fino a toccare la qualità della contrattazione. Il valore di un contratto è determinato non esclusivamente dall’importo della retribuzione oraria: il valore di un contratto invece è dato da tutta una serie di strumenti e garanzie che la contrattazione riesce a mettere in campo nella dialettica con i sindacati maggiormente rappresentativi”.
"Sarebbe molto semplice oggi dire stabilisco nove euro ma qualcuno mi deve dire come li ha individuati e su che base. Mi sembra più un gioco: ormai abbiamo detto quello e non possiamo più tornare indietro, quindi quello è", ha aggiunto. "Se veramente vogliamo cambiare questo Paese, se veramente vogliamo cambiare il mondo del lavoro noi dobbiamo usarlo in modo pragmatico e soprattutto farlo senza farci attrarre dalle chimere da chi poi su alcuni temi costruisce dei percorsi molto teorici ma con pochi riflessi nella vita reale delle persone. E quando c’è un buon sindacato che contratta a livello nazionale e a livello decentrato queste sono buone regole del gioco: ecco perché bisogna guardare alla qualità del contratto”, ha sottolineato Calderone.