Nadef 2023, medici ospedalieri: "Dimissioni di massa senza risorse adeguate per Ssn"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
09
Gio, Mag

Nadef 2023, medici ospedalieri: "Dimissioni di massa senza risorse adeguate per Ssn"

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "Mi chiedo come sia possibile investire sui contratti dei medici e sul Ssn se servono solo per questi due ambiti circa 4 mld di euro, e nella Nadef la spesa per la sanità pubblica nel 2024-2025 tenderà a diminuire? C'è qualcosa che non torna e l'analisi della Fondazione Gimbe sulla Nadef è impietosa: o

qualcuno sbaglia a fare i conti o c'è chi comunica cose sbagliate. E' un errore che ci interessa capire, ma a questo punto se non ci saranno in manovra risorse adeguate per la sanità dare le dimissioni di massa. Siamo arrivati al limite". Così all'Adnkronos Salute il segretario nazionale dell'Anaao-Assomed, il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, Pierino Di Silverio, commentando l'analisi della Fondazione Gimbe sulla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza 2023.  

"Come si pensa di salvare una sanità in profonda crisi prevedendo ulteriori tagli? - commenta all'Adnkronos Salute Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, la federazione sindacale che rappresenta oltre 14mila medici - Gli aumenti per il Fondo sanitario nazionale richiesti dal Ministro della Salute Schillaci e promessi nelle ultime settimane, anche se insufficienti, si sono scontrati con la realtà, e il risultato ottenuto nella Nadef, che prevede 2 miliardi in meno per la sanità pubblica, è uno schiaffo a tutto il personale sanitario e ai pazienti". 

"Se è stato deciso che la sanità pubblica non è più sostenibile ed è destinata al fallimento lo si dica apertamente ai cittadini - rimarca Quici - spiegando loro che da domani dovranno pagare anche quelle poche prestazioni ancora assicurate in tempi accettabili dal Ssn. Ma è gravissimo sbandierare la sanità come una delle priorità del Governo e poi voltare le spalle alle necessità di milioni di pazienti in attesa di cure".  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.