Ia, Savaresi (Polimi): "Auto a guida autonoma rivoluzionaria"
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Sab, Mag

Ia, Savaresi (Polimi): "Auto a guida autonoma rivoluzionaria"

Economia
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(Adnkronos) - L’auto a guida autonoma “nasce con l'obiettivo di sviluppare anche in Italia, dal Politecnico con tutti i suoi partner tecnologici, questa fondamentale tecnologia che promette di essere rivoluzionaria. Una tecnologia

Ia, Savaresi (Polimi):

 

molto complessa ed è importante che venga sviluppata anche in Italia”. Lo ha detto il professor Sergio Savaresi, responsabile dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria al Politecnico di Milano, intervenuto a valle della conferenza stampa 'Cisco AI Readiness', durante la quale sono stati presentati i dati della 1° edizione del 'AI Readiness Index' di Cisco, una ricerca che ha coinvolto oltre 8.000 aziende in tutto il mondo per tracciare lo scenario di un mercato profondamente trasformato dall’IA.  

Il professore si è soffermato sulla sperimentazione dell’auto a guida autonoma progettata dal Politecnico di Milano che ha ricevuto l’autorizzazione dal ministero dei Trasporti a partecipare, lo scorso giugno, alla 24esima edizione della 1000 Miglia. L’auto, una Maserati MC20 trasformata in driverless car, lancia un nuovo modo di intendere la mobilità: "Non è e non dovrà essere vista solo come oggetto per l'auto personale -ha sottolineato Savaresi- sarà una tecnologia che ci consentirà di transitare verso nuovi modelli di mobilità che abiliterà la cosiddetta mobilità servizio ovvero l'utilizzo condiviso di auto che cambieranno radicalmente il panorama delle nostre città e il modo in cui vivremo le nostra città del futuro”.  

La 1000 Miglia è stato un terreno di prova interessante per il progetto: “Abbiamo scelto la 1000 Miglia perché è un percorso estremamente vario e i dati che abbiamo raccolto hanno un'enorme ricchezza di situazioni che difficilmente si trovano se si fa sperimentazione solo in città", ha illustrato Savaresi. "Abbiamo anche potuto esplorare una situazione in cui c’erano molte persone e molte macchine intorno a noi, una situazione molto difficile da riprodurre in un contesto normale. Inoltre -ha concluso il professore- la 1000 Miglia ha un percorso molto iconico che ci ha permesso di valorizzare questo progetto non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da un punto di vista di comunicazione perché ci teniamo a far capire al grande pubblico l'importanza rivoluzionaria che avrà questa tecnologia”.  

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