Istat, inflazione Italia frena a dicembre: stima a 0,6% annuo
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
06
Lun, Mag

Istat, inflazione Italia frena a dicembre: stima a 0,6% annuo

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - Continua il forte rallentamento dell'inflazione in Italia che a dicembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, vede un indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, in aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese

precedente). 

In media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% (+8,1% nel 2022). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022). 

A dicembre l’ “inflazione di fondo” decelera da +3,6% a +3,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,6% a +3,4%. 

Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione - continua l'Istat - è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici regolamentati (che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,7%), a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +3,6%) e dei Beni alimentari lavorati (da +5,8% a +5,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’attenuarsi del calo dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -22,5% a -21,1%) e dall’accelerazione di quelli dei Beni alimentari non lavorati (da +5,6% a +7,0%). 

invece su base mensile l’aumento dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4% anche a causa di fattori stagionali), dei Beni alimentari non lavorati (+0,7%) e dei Beni durevoli e non durevoli (entrambi +0,5%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-3,5%) sia non regolamentati (-2,1%) In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,6% di novembre). Nel 2023 la variazione media annua dell’IPCA è pari a +5,9% (+8,7% nel 2022). 

Se a dicembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, continua la fase di flessione dell’inflazione, scesa a 0,6% dall’11,6% del dicembre 2022, è forte il contributo dei prezzi energetici. Lo segnala l'istituto ricordando il venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni energetici passati a +1,2% dal +50,9% del 2022. In controtendenza invece i prezzi nel comparto alimentare che evidenziano un’accelerazione della crescita media annua (+9,8%, da +8,8% del 2022), nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale, evidenziata nella seconda metà dell’anno. Sulla base delle stime preliminari, conclude l'Istat, il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. 

A dicembre secondo le stime preliminari dell'Istat i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% di novembre a +4,4%). 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.