Pizza day, Briatore: "Business va benissimo, entro 2024 arriveremo a 50 'Crazy Pizza'"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
02
Gio, Mag

Pizza day, Briatore: "Business va benissimo, entro 2024 arriveremo a 50 'Crazy Pizza'"

Economia
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

(Adnkronos) - "La mia pizza preferita è la Margherita ma da noi si può mangiare anche la pizza con caviale e salmone e con il Patanegra, il prosciutto spagnolo. Ma non faremo mai la pizza con l'ananas, manteniamo la tradizione". Parola di Flavio Briatore che, intervistato dall'Adnkronos in occasione della Giornata mondiale della

pizza, forte del suo business nelle pizzerie, 'Crazy Pizza', di cui è sempre più convinto, punta ancora ad espandersi. Attualmente ne ha già aperte una trentina in giro per il mondo, a partire da quella in via Veneto a Roma, ne ha due a Riad, nel Kuwait, nel Bahrein, e prossimamente ne aprirà una a Napoli ad aprile e a Capri la prossima estate, con l'intenzione di arrivare entro il 2024 a quota 50.  

"Il business sta andando benissimo, credo che molto successo sia dovuto all'impasto, ovvero senza lievito, appena lo 0,5%, quindi la nostra pizza è molto digeribile" spiega l'imprenditore. Quanto al fatto che mangiare una pizza o un'insalata nei suoi locali non è proprio economico Briatore ribatte che si tratta di "un'esperienza diversa, c'è una carta dei vini importante con vini italiani rossi e bianchi e lo champagne e poi c'è l'intrattenimento con il Dj e lo 'spinning pizza', ovvero la pizza acrobatica. Inoltre, tutti i dolci vengono composti davanti al cliente. Si paga il servizio e le location".  

Ma da dove nasce l'idea del marchio 'Crazy Pizza'? "Noi abbiamo brand molto complicati come il 'Billionaire', il 'Cipriani', il 'Twiga' e volevo affiancare qualcosa di iconico, facile da realizzare. Di qui l'idea di fare la pizza con le migliori materie prime sul mercato e con pizzaioli molto bravi, quasi tutti italiani" conclude Briatore.  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.